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R.D.M. Raccollta Differenziata Mentale


R.D.M. - Raccolta Differenziata Mentale Affaticandomi quotidianamente nell’esercizio – pressoché vano nella mia città – della raccolta differenziata dei rifiuti, mi vado domandando sempre più spesso se non si possa e, anzi, non si debba pensare a un buttare via diversificato anche di roba più impalpabile. Tipo le teorie, le idee, i discorsi, le parole che si rovesciano tutti i giorni nel nostro cervello, nelle nostre orecchie, nella nostra sensibilità personale e suscettibilità sociale, provenienti dall’ammasso mediatico di cui siamo ormai mera appendice. Molti di questi oggetti mentali e acustici appaiono già direttamente in forma di balle da discarica, di vere e proprie minchiate usa e getta, di vuoti, anzi, di abissi del pensiero a perdere che, proprio per questo, non sono assolutamente da disperdere nell’ambiente. Rifacendosi al classico “cestino da desktop” dei nostri computer, si potrebbero concepire una serie di cestini virtuali e differenziati a secondo della natura degli oggetti intellettivi (o sub intellettivi) che democraticamente, civilmente e dunque responsabilmente ognuno vorrà selezionare e depositarvi: mera plastica, carta straccia, ali/menti, ele/menti e argo/menti scaduti, mezze torce e calzette esaurite, minchiate in forma di nubi tossiche, in/formazioni radioattive. Il vantaggio pratico è auto evidente, dal punto di vista della ecologia sia mentale che ambientale, oltre che della partecipazione attiva e collettiva alla vita sociale.