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Una scena di "La beauté c'est ta tete", film vincitore del Salina Doc FestUna incantevole isola cinematografica del Mediterraneo che rischia di sprofondare sotto il mare  Riccardo Tavani L’ottava edizione del Salina Doc Fest è stata splendida e drammatica nello stesso tempo. Rischia, infatti, di essere l’ultima. Ma i documentari selezionati da Mazzino Montinari e Antonio Pezzuto sul tema “Donne e Mediterraneo” sono stati davvero di alto valore. La giuria ha avuto dello spinoso filo da torcere per assegnare il premio “Tasca D’Almerita”. Alla fine ha assegnato la vittoria a “La beauté c’est ta tête”, la bellezza è la tua testa, che è una frase, una scritta murale che comincia a diffondersi viralmente in diverse città europee. Girato a Marsiglia, città in forte espansione economica, il film la mostra con gli occhi di un gruppo di “mosche da bar”, di semi alcolisti che si ritrovano fin dalle prime ore del mattino in un piccolo bar a ridosso del porto vecchio. Quasi la sinfonia di una grande città, dall’alba al tramonto, ma cantata e suonata su una chitarra scassata dalle voci impastate di alcol di questi malconci ma storici abitanti della città e di quel suo infimo bar. A firmare il lavoro è ZimmerFrei, un collettivo cinematografico composto da Anna Rispoli, Massimo Carozzi, Anna de Manincor.  Un film che, immediatamente dopo la sua visione, in un mio twitt ho definito “Notevole”. Il premio è strameritato e auguriamo al film di raccogliere altri successi e al collettivo di crescere. Continua a leggere su STAMPA CRITICA