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Mostra su Massimo Troisi e "Il Postino", Salina, Metafora della poesia


(La bicicletta usata da Massimo Troisi nel film "Il postino")Quella voglia sotto la pelle di rincontrare Massimo Troisidi Riccardo Tavani “Perché, mia amata, è l’uomo che canta quello che muore morendo senza morte” recita il primo folgorante verso della breve poesia di Neruda L’Esilio. Pochi versi, come questo, si attagliano alla figura di Massimo Troisi. In particolare, all’immagine che ci lascia proprio nel film Il postino, da lui dedicato a quel grande poeta ed esule cileno.Troisi muore immediatamente dopo gli ultimi ciak battuti sul set e a riprese ultimate. È molto malato, e sulla pellicola si vede sensibilmente. È assistito da un’infermiera e la costumista Gianna Gissi racconta che doveva aiutarlo a vestirsi e svestirsi a ogni cambio d’abito di scena. Il mio pezzo continua qui su STAMPA CRITICA