CycloCinema

E' più corretto scrivere "soprattutto". "Sopratutto" è una forma arcaica :)

Grazie davvero per la segnalazione... é fondamentale... ma sai a volte la fretta nel digitare... D´altronde era l´unica nota degna di attenzione del mio post... e tu l´hai colta fulmineamente... dato che sogno e parola affondano entrambi in un che di arcaicamente indefinito ... passo subito alla forma piú attuale da te premurosamente suggerita... :)))

le "maestrine" del web sono inflazionate, niente di nuovo ;)

Lasciate che le "maestrine" vengano a me... meglio loro che il mutismo...

non sempre tutto è meglio del silenzio...

Non ho scritto che “tutto è meglio del silenzio” ma che “le maestrine sono meglio del mutismo”. Il silenzio di per sé è già un “tutto”... e un tutto non può essere meglio di un tutto... Ma frantumare, scheggiare quel tutto con i sassi sonori che sono le nostre parole... solo questo può dare un senso al tutto... a meno che quei sassi acustici non diventino poi a loro volta un insensato “tutto”... da frantumare di conseguenza con del buon, salutare silenzio...

:))))

... Mannaggia... non ho fatto in tempo a schiacciarti... ma tu ripassa pure tranquilla a ronzare qui quando vuoi... Grazie e :))))) a te

Eccomi :)

Voli, arrivi e pungi sempre quando uno dorme... o sogna...

Il sogno non è inganno...
se si sogna per vivere
e si vive per realizzare i propri sogni...
Il poeta non è un falsario...
poiché la poesia è percezione del sublime nelle più piccole cose,
l'unica in grado di superare la soglia della loro apparente insignificanza...
Un caro saluto Riccardo... Monica

É vero, Lady M, il sogno non é inganno ma spesso ci si autoinganna e ci si consola poi con la poesia.

...durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me....e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia. Nazim Hikmet.

... “mi stava accanto anche nel buio”... per questo, Bisou, appena un minuto dopo essere tornato avverto subito una nostalgia terribile del viaggio... sballonzolato o cullato dallo spostamento... già il primo passo dell'andare è anche inesorabilmente in direzione del ritorno...dunque inseparabile dalla nostalgia... Grazie di averlo ricordato attraverso i carati poetici di Hikmet.

..."coscienza di una possibilità": magnifica rappresentazione di ciò che spesso avvertiamo come possibile, e realizzabile al di la di ogni logica del reale...

Ma il possibile, Gaza, è nella logica del reale, semmai non è nella logica di certi ciechi, violenti e anche troppo interessati a se stessi realisti. Di questo la poesia sa avere coscienza. Grazie per la visita e il commento, entrambi graditi.