LA GIOIA DI SCRIVERE

FIABE E FANTASIE - LA REALTA' VA VISSUTA A VOLTE COME UNA FANTASTICHERIA.


L'Omino di neve -E' inverno ed ha fatto tanta neve. Alcuni bmbini stanno giocando nel prato dietro alla scuola. Corrono, si rotolano, si tirano palle di neve. Giacomino e Silvio sono due bambini di seconda elementar un poco timidi, infatti restano in disparte e spesso non partecipano ai giochi dei loro compagni, oggi non vogliono bagnarsi e neppure sporcarsi. Giacomino inizia a fare una palla di neve, la ingrandisce, la arrotola ancora ma non sa cosa farne, quando Silvio gli suggerisce:" Facciamo un pupazzo di neve?"  "Sì, sì, facciamolo grande e bello!" Risponde Giacomino. Allora si mettono di lena ad ammucchiare tanta neve per fare il corpo, la testa è stata già fatta da Giacomino, lo fanno grande come loro, però vogliono fargli anche i piedi perchè di solito i pupazzi di neve sono senza i piedi. Gli altri bambini si mettono loro intorno indovinando che quei due stiano facendo qualcosa di diverso. Dopo un poco suggeriscono di di fargli gli occhi con due palline da tennis gialle, il naso con una candela, la bocca gli viene fatta con una penna rossa, il corpo viene modellato come se avesse una giacca abbottonata e sotto gli infilano dei pantaloni. I piedi glieli fanno con un mucchietto di neve compatta uniti nel mezzo e gli mettono un paio di scarpe vecchie del bidello Ludovico. Inoltre gli girano intorno al collo una sciarpa della maestra Vincenzi, bella, grande e colorata, in testa poi un cappellaccio di paglia che Mario ha trovato nel ripostiglio della scuola. "Chissà chi l'ha lasciato?!" Pensa mentre glielo pone sul capo. A lavoro ultimato tutti lo guardano da varie angolazioni e convengono che è venuto proprio bello e grande. Finita la ricreazione i bambini ritornano in classe e più tardi se ne vanno tutti a casa. Restano soltanto il bidello e suo figlio Luigi che aiuta il suo papà a sistemare i banchi,  poco dopo chiudono tutte le finestre e tutte le porte, chiudono il grande portone e se ne vanno a casa anche loro.                                                        Durante la notte il freddo si intensifica, la neve gela sul terreno e sulle foglie dei pochi alberi verdi ed al mattino successivo tutto intorno è ghiacciato. I bambini non escono a giocare nel prato e nessuno fa più caso al pupazzo di neve che i bambini hanno chiamato "Pirulino." La sera, mentre Luigi sta sistemando i banchi con il suo papà, sente una vocina che dice:" Aiuto! Aiuto! Ho freddo, ho tanto freddo!" Luigi guarda fuori ma non vede anima viva. Dopo qualche minuto:" Datemi un cappotto per favore, qui si gela!" Luigi guarda meglio fuori dalla finestra ma, all'infuori di Pirulino, non c'è nessuno. A voce alta dice:" Ma i pupazzi di neve mica parlano!"  " Sì, caro mio, quando è necessario anche i pupazzi parlano!"                                           continua al prossimo post.........