LA GIOIA DI SCRIVERE

AMORE DI MAMMA= DEDIZIONE, CORAGGIO, ABNEGAZIONE


L'INVENZIONE...Natale è un tipo molto ingegnoso, un poco strano ma sa fare di tutto; ogni tanto inventa qualcosa, magari di scarsa utilità, ma intanto ci prova. Infatti lo chiamano "l'inventore". Si mette subito al lavoro e pensa e ripensa finisce per fare un progettino: una base di sostegno, un corpo che comanda, due bracci meccanici che cercano e cullano, una testa che si illumina debolmente per mostrare che è in azione. Ci sono però due problemi: il primo è di natura elettromeccanica o addirittura elettronica, infatti come può un robot trovare il succhiotto che è di gomma? Il secondo è di natura affettiva: il bimbo si spaventerebbe vedendo un robot meccanico al posto della mamma. Dovrebbe perciò avere le sue sembianze e non solo perchè le braccia e le mani dovrebbero essere fatti di un materiale che assomigli alla pelle della mamma. Due problemi di non facile soluzione. Natale comincia a cercare sul computer tutte le notizie sull'elettromagnetismo, sui transistor, sui microprocessori; raccolta la parte informativa tecnicoscientifica la esamina accuratamente e cerca di applicarla alla bozza di robot che ha in mente. Costruisce la base: un disco su cuscinetto d'aria, semovente che possa muoversi in ogni direzione. Il corpo deve essere a più strati snodabili, uno sull'altro perchè dovrà chinarsi per raccogliere il ciuccio sotto al letto oppure dovrà flettersi di lato per cercarlo sul letto. Prepara tre cilindri di circa 15 cm. di diametro che al centro terminano a pistone, inseriti l'uno sull'altro e fermati da viti e bulloni. Pone un microcip su ogni giuntura, tutti saranno comandati da un microprocessore sul cilindro di testa che è cavo e più corto degli altri due; a livello del secondo cilindro ci sono due bracci estensibili che terminano con due mani. Qui sorge un ulteriore problema: la mano è formata da un disco piatto che funge da palmo a cui si collegano cinque tubicini che formano le dita. Come dare sensibilità alle dita? Devono essere sensibili e delicate perchè una volta trovato il ciuccio, lo devono rimettere in bocca al bimbo e devono sembrare le dita della mamma. Fa altre ricerche, va in biblioteca, si mette in contatto con alcune ditte costruttrici di materiale plastico e dopo un paziente e lungo lavoro riesce a trovare ciò che gli occorre: una pellicola che abbia la consistenza solida ma setosa al tatto, con un lieve profumo di rosa. I polpastrelli delle dita sono costituiti da una membrana ad impulso elettrico che trasmette in tempo reale al transistor di testa ogni sensazione, il transistor a sua volta guiderà ogni movimento. Ordina ad una ditta che produce maschere di carnevale il viso della mamma, utilizzando una fotografia ed ecco che dopo una ventina di giorni il robot è pronto. Arriva la sera del collaudo. Tutti pronti: Renzo viene messo nel lettino, si spegne la lampada e si aspetta. Dopo un'oretta inizia la solita trafila: Renzo ha perso il ciuccio e comincia a frignare. Il robot si mette in funzione autonomamente, la luce di testa è come una lucina da notte e va tutto bene: trova il succhiotto facilmente, si piega in avanti per rimetterlo in bocca al bimbo ma le giunture fanno rumore, lieve, ma nel silenzio della notte risulta troppo forte. Renzo si scuote, ha un sussulto a quel suono sconosciuto, apre gli occhi, guarda la faccia china si di lui ma qualcosa gli dice che non è la mamma, caccia un urlo e si sveglia del tutto. La mamma accorre e lo prende in braccio, Renzo guarda sua madre e l'altra figura che è un'altra sua mamma, si spaventa e si mette a piangere.                                               .............continua al prossimo post