Creato da daidafiore il 05/11/2010

LA GIOIA DI SCRIVERE

Favole, Racconti, Romanzi, Gialli, Thriller

 

« " LEGGERE, LEGGERE, LEGG...LA GIOIA DI SCRIVERE ED ... »

I MOMENTI DI SUSPENCE FANNO BATTERE IL CUORE E SEMBRA CHE IL CERVELLO SI FERMI, SOLO LA VISTA E L'UDITO SONO TESI AL MASSIMO

Post n°68 pubblicato il 21 Aprile 2013 da daidafiore
 

DAL LIBRO THRILLER:  BRIVIDI E ARCANI MISTERI

                    LO STRANIERO DELLA CASA ACCANTO

                                                               PARTE PRIMA

Stamane vengo svegliata da stranissimi rumori. Un battere cupo di metallo su metallo, uno sfregamento di corpi solidi, uno sferragliare di catene tintinnanti contro qualcosa di duro, di grande. Appena apro gli occhi, ancora insonnolita ma disturbata nell'umore da quei suoni sinistri, scendo dal letto e mi affaccio alla finestra della mia cameretta al primo piano che guarda verso oriente. E' ancora presto e l'aria del mattino è fresca. Subito uno scintillante raggio di sole, riflesso nell'acqua del mare della nostra piccola cala, mi colpisce gli occhi e devo difendermi da quel riverbero mettendomi la mano davanti al viso. I gabbiani volano ancora pigri nel cielo, i verdi cespugli sono ancora addormentati sotto la spessa rugiada della notte, intorno è pace e tranquillità. La piccola baia di Flermont dove si trova il nostro cottage è un luogo dove si respira serenità, dove i bassi cespugli della collina fanno da cornice al piano di erba verde, disseminato di grossi sassi, che arriva fino al mare. La costa dell'Irlanda, la mia isola, di solito è rocciosa, ma nella nostra baia il declivio è dolce e le onde giungono fino al limite dell'erba verde battendovi leggere. La forza dell'oceano è mitigata dal rientro della costa ed i venti scivolano via sulla parte più esterna, non toccando di solito il piccolo lembo di terra dove il blu del mare si mescola con il verde brillante dell'erba. Questo luogo immacolato fu scoperto tantissimi anni or dono dai nostri nonni, venuti in questa baia durante il loro viaggio di nozze. Se ne innamorarono talmente che vi costruirono il cottage come loro dimora permanente. Ora noi ci veniamo d'estate in vacanza ed amiamo molto questo angolo di pace dove i rumori sembra vengano attutiti dal lento movimento delle onde sulla battigia. Il nostro cottage è ad un piano, con la struttura in mattoni ed il resto in legno duro che ha resistito per quasi settant'anni. Molti anni dopo i Signori Mailer costruirono il cottage vicino al nostro, ma lo usarono soltanto per le vacanze estive ed in seguito, dopo la morte del Signor Mailer, sua moglie non è più venuta in questa baia di serenità.  Mi accorgo ad un tratto che i rumori provengono dal cottage vicino che tutti noi credevamo disabitato. Contrariata e curiosa, scendo in cucina da cui mi giungono i caratteristici e familiari suoni del mattino, infatti mia madre Ester sta friggendo le frittelle per la nostra colazione. Il caffè sul tavolo, pronto per essere bevuto, spigiona il suo favoloso aroma elettrizzante, le tazze sembrano invitare a sedersi, il barattolo di marmellata di fragole è già aperto ed il cestino è colmo di pane fragrante, accanto c'è il bricco del latte. Questi profumi ed un certo appetito mi costringono a sedermi senza attendere gli altri, che nel frattempo si stanno preparando per scendere, infatti si odono lo scalpiccio di mio fratello Marcus, appena uscito dal bagno ed il rasoio elettrico del papà. Cinque minuti dopo siamo tutti seduti a tavola per la colazione, ma stamane ci accomuna la curiosità per quegli innumerevoli e misteriosi rumori del villino accanto al nostro. “Sembra che l'abbiano affittato, visti i rimbombanti suoni di stamattina!” Commenta mia madre. Il papà allontana un attimo il giornale che sta leggendo e risponde:” Potrebbero però tenere conto che siamo in vacanza e che quindi abbiamo bisogno di riposare!” “Ma cosa stanno facendo per provocare quei suoni strani?” Chiedo addentando una fetta di pane fresco con una bella spalmata di marmellata. “Bah! Certo che sono rumori inconsueti, stranissimi!” Risponde mio fratello, poi continua con aria misteriosa:”Chissà che faranno di particolare? Staranno segando qualche povero malcapitato!” Noi ridiamo con leggerezza ma quelle parole lasciano in noi una sensazione di disagio, di attesa, come di un pericolo imminente. Marcus è un accanito lettore di romanzi gialli e horror ed ha una vera mania per ricercare indizi in ogni fatto che succede, anche i più insignificanti; non accade molto a dire la verità in questa piccola baia, lontana dal fragore e dalla vita frenetica della città, infatti l'unico avvenimento fuori dagli schemi convenzionali è stato il ritrovamento di un gabbiano morto sulla scogliera. In quel caso però, nonostante le ricerche meticolose di Marcus, non siamo venuti a capo di nulla.  Dopo aver consumato un'abbondante colazione, Marcus ed io usciamo all'aperto e ci dirigiamo verso la casa accanto, curiosi di fare la conoscenza dei nuovi vicini.

La piccola baia di Flermont, nei pressi di Cork, risplende dei raggi dorati e luminosi del sole che si rispecchiano sull'acqua dell'oceano e si riflettono sui vetri dei due cottage, sulla rugiada delle piccole foglie dei cespugli, sui sassi lucenti e levigati dalla brina notturna. La serenità e la pace impregnano l'aria ed il cuore delle persone che vi abitano. Arriviamo di corsa all'inizio dei due gradini del nostro vicino e cauti suoniamo il campanello. I rumori sono cessati da circa mezz'ora ed ora il silenzio regna nella casa ed attorno al cottage. Suoniamo ancora ed attendiamo, ma nessuno risponde e nessuno viene ad aprire. Meravigliati scendiamo i gradini e ci allontaniamo, ma come se sentissi sulla mia pelle lo sguardo di qualcuno, mi giro di scatto e guardo su verso le finestre del primo piano. Un impercettibile movimento della tendina ad una delle finestre, mi fa capire che la casa è abitata da qualcuno che non ha piacere di parlare con noi. Marcus non si accorge di nulla e scherzosamente si mette a correre lanciando sassi nell'acqua che si rincorrono facendo del saltelli e dei cerchi che si allargano con un ritmo regolare. L'aria è tersa e profuma di erba bagnata e di zucchero; una sottile brezza muove appena le foglie degli arbusti che, illuminati dai raggi caldi del sole, lasciano il loro verde scuro per un colore più brillante e luminoso, intanto la rugiada sulle foglie adagio si asciuga ed i fiori timidamente si affacciano alla giornata di sole che li attende. Un lieve odore di salmastro punge appena le narici, mentre osserviamo le onde della bassa marea battere adagio contro le rocce affioranti dalla sabbia del fondo marino. Il piccolo incidente è già dimenticato e pieni di allegria, mio fratello ed io corriamo liberi sulla spiaggia rincorrendoci e scherzando festosi. I gabbiani svolazzano sopra di noi assordandoci con il loro pigolio e tuffandosi rapidi nel mare per la loro colazione. Arrivati alle rocce basse che delimitano la cala sul lato orientale, ci sediamo ed osserviamo sognanti l'oceano all'orizzonte, immaginando navi bianche e vele spiegate e scorribande di pirati ed avventure strepitose. Prendiamo a camminare sulle rocce e ci addentriamo nell'oceano sulla punta di un'altra piccola baia dietro a Flermont. La lingua di roccia scura e scivolosa, si inoltra nell'oceano per circa trecento metri e termina con un grande masso su cui di solito ci sediamo quando vogliamo immergerci nella brezza marina e nel gioco di luce ed ombre che il sole produce sul resto della costa. Si sente un forte odore di pesce nell'aria ed i gabbiani sono più numerosi e più frenetici perchè trovano più facilmente i pesci che vengono a morire contro le rocce sbattuti dalle ondate dell'oceano. Il sole è oramai alto nel cielo e fa parecchio caldo, Marcus si sfila il maglione ed io slaccio il mio golf. “Vieni, andiamo a vedere la piccola nave incagliata!” Mi dice correndo pericolosamente sulle rocce. “Aspettami, vengo ma non correre! La mamma ha detto tante volte che può essere pericoloso cadere qui sopra.” Ma mio fratello è molto vivace e spesso non ascolta i consigli dei miei genitori, così fugge via ed io faccio molta fatica a stargli dietro. Arrivo infine ansante vicino al punto in cui si è incagliata una nave da turismo. Si racconta che sia avvenuto in una notte buia, quando imperversava una terribile tempesta. Sbattuta sugli scogli, si è provocata una falla sul suo fianco ed ha cominciato ad imbarcare acqua. Nel giro di pochi minuti si è inabissata con la prua, lasciando sporgere in alto la poppa. E' rimasta così per tanti anni, incastrata fra le rocce e nessuno ha mai avuto interesse a disincagliarla. Le persone che vi navigavano, si sono salvate per l'intervento di due pescatori che stavano mettendo al riparo la loro barca. Intrepidi vi saliamo sopra e riusciamo a sederci sul cassero dove una volta c'era il timone, portato via evidentemente dalle onde impetuose di un'altra tempesta o dal risucchio della bassa marea. Sogniamo imprese straordinarie, eroiche avventure e assalti pirateschi, mentre l'oceano rumoreggia intorno a noi; i quindici anni di Marcus ed i dodici miei lasciano molto spazio alla fantasia sollecitata dal luogo solitario ed incontaminato dove ci troviamo. Seduti sugli scogli quindi creiamo fatti e situazione dettati dai ricordi dei libri letti a scuola e dai film di avventura che vediamo durante l'anno. Dopo circa un paio d'ore ci accorgiamo di avere un languorino allo stomaco, ci guardiamo e capiamo che è ora di tornare a casa per il pranzo. Ridendo e saltando sugli scogli ritorniamo nella quiete della nostra cala, giusto in tempo per notare l'uscio aperto del cottage vicino ed un uomo che porta dentro del legname. L'uomo sente le nostre grida e si volta, ma poi svelto e quasi furtivamente rientra in casa richiudendo l'uscio dietro di sé. Abbiamo avuto il tempo di guardarlo in faccia però, anche se lontani ed il suo viso non ci è piaciuto, infatti smettiamo di schiamazzare e guardandoci negli occhi, senza dire una parola, torniamo quieti nella sicurezza della nostra casa. La tavola è già apparecchiata e si sente un profumino appetitoso provenire dalla cucina; noi andiamo in bagno a lavarci le mani poi in silenzio ci sediamo al nostro posto.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/DAIDAFIORE/trackback.php?msg=12053857

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Aygursusan.lettsince19602daidafioreantropoeticopsicologiaforensepiterx0fin_che_ci_sonoviaggiodelvelieroAngelaUrgese2012milanhyFantasiaandoDJ_Ponhzigesu_risortoannunz1demger
 
 

TAG

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

LEGGE N.62 DEL 7/3/2001

Desidero sottolineare che il mio blog non si può considerare un prodotto editoriale ai sensi della suddetta legge, in quanto non è "Testata giornalistica" ma è costituito da liberi pensieri, impressioni e accadimenti personali, sottoposti alla condivisione ed al commento di tutti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963