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LA GIOIA DI SCRIVERE

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DONNA - Qualità e difetti di questa creatura dalle sfaccettature di un caleidoscopio.

Post n°47 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da daidafiore
 

UN SOGNO D'AMORE -

"Che cos'è mai questa roba!?" Commenta il dottor Donati del Pronto Soccorso. "In tutta la mia carriera non ho mai visto una cosa simile!Chi l'ha conciata così signorina?" La ragazza non risponde, ma due grosse lacrime scendono veloci sulle guance, in aggiunta ad altre che si sono nel frattempo asciugate. "Lei deve dirci chi è stato a conciarla così." La ragazza non parla. Il dottore si allontana un poco e mentre le chiede le generalità cerca di farsene un profilo psicologico. E' una biondina sui diciotto anni, quasi insignificante se non fosse per due grandi occhi neri con ciglia lunghe che danno un tocco di dolcezza al suo viso. "Come si chiama?" "Luigia Valori" "Dove abita?" "In città, alla Via Garibaldi n 32." "Qual è la sua professione?" "Studentessa. Frequento il primo anno di università." Ora ha riacquistato un poco di colore e di sicurezza. "Sa che dovrà sottoporsi ad una visita ginecologica?" La ragazza scuote energicamente la testa dicendo:"No, no dottore, non potrei sopportarlo!" Il dottore è padre di una ragazza più o meno della stessa età e comprende la sua ritrosia. Le chiede:" Allora, vuole denunciare il suo aggressore?" La ragazza fa di no con la testa, mentre l'infermiera le medica le ferite. Entra un carabiniere, si avvicina alla ragazza, osserva i vari tagli disseminati su entrambe le braccia ed alcuni più lievi sulla guancia sinistra. "Chi è stato a farle questo?" Le chiede il carabiniere, un giovane cosentino da poco assegnato al nord, di nome Luigi Randi. Il ragazzo cerca di rassicurarla dicendole che ora è al sicuro e di certo l'aggressore pagherà per ciò che ha fatto, poi cerca di convincerla a denunciarlo, ma Luigia non vuole. Neppure dietro l'incitamento dei suoi genitori, arrivati di corsa ed attoniti davanti allo sfregio subito dalla loro dolce figliola. "E' per il tuo bene, così non potrà farti più del male!" La ragazza lo guarda con i suoi begli occhi, allora il ragazzo pensando di averla quasi convinta, rincara la dose. "Ti chiami come me, mi sento toccato dalla tua situazione, conosci il tuo aggressore? E' un uomo che frequenti, magari a scuola?" La ragazza tace e gira la testa dall'altra parte mentre le lacrime continuano a scendere lungo le sue gote. Sua madre piange con lei in silenzio e suo padre impreca sottovoce contro la malvagità di colui che ha osato trattare così sua figlia. Dopo le medicazioni, la ragazza viene trattenuta in osservazione e trasportata in corsia. Veramente Luigia pensava di ritornarsene a casa subito, ma il dottore decide di ricoverarla per un paio di giorni. Luigia si rasserena, le ferite stanno guarendo, le cose stanno tornando alla normalità quando sua madre il secondo giorno le dice:" Sai Luigia che si sposa la tua amica Irene? Sì, fra una settimana, con quel morettino che piaceva anche a te un paio di anni fa. Ricordi?" Luigia dice "Sì!" Poi gira la testa dall'altra parte per non far vedere a sua madre le copiose lacrime che le scendono sul viso. La notte è agitata, le fanno male le braccia. Nel dormiveglia sogna Marco, il morettino che le aveva fatto perdere la testa, quello che non riesce a dimenticare. A mezzogiorno del terzo giorno, Luigi Randi torna alla carica e finalmente trova la ragazza disposta a denunciare il suo aggressore. Allora prepara la denuncia, gliela fa leggere, lei firma e la macchina della giustizia si mette in movimento.                                                                                          

 La chiesa è addobbata di fiori rosa e viola; tutte le luci sono accese. Lo sposo emozionatissimo, continua ad asciugarsi le mani dal sudore, si aspetta soltanto che l'organo dia le prime note della marcia nuziale. Infatti dopo qualche minuto, il cuore del giovane sembra fermarsi alla vista della bella ragazza vestita di bianco che gli si sta avvicinando emozionata e sorridente. Il rito liturgico segue il suo iter e tutti sono intenti ad ascoltare le parole del sacerdote che conoscono da anni. Le madri sono commosse fino allo spasimo, i padri fanno i duri ma i ricordi si accavallano davanti ai loro occhi, quando i passi cadenzati di due poliziotti che si avvicinano all'altare, spezzano l'incanto del momento romantico. "E' lei il Signor Marco Druisi?" Lo sposo si gira lentamente sorpreso ed intimidito dalla divisa:"Sì, sono io!" "La prego di venire con noi in caserma!" "Ma...perchè? Cosa ho fatto!? Non vede? Sono qui..." Il tenente non ammette commozione, anzi con voce ferma e dura gli dice:" Faccia presto su, venga con noi!" Lei sviene, le mamme si accasciano sulla panca, alcune signore gridano, si sente il brusio degli invitati sorpresi ma con un lieve ed incosciente sospetto nella voce. In caserma:" Lei è accusato di avere stuprato e sfregiato una ragazza!" Dice severamente il tenente. "Ma.. guardi che si sbaglia, io non ho fatto nulla!" "Dove si trovava dieci giorni fa alle diciannove?" "Beh, io non ricordo. Che giorno era? Non so, forse ero dalla mia fidanzata!" "No! Lei si trovava a casa della giovane vittima. E' entrato con una scusa e l'ha violentata. Non contento poi, alle sue resistenze, l'ha sfregiata con un rasoio!" "Ma lei sragiona, signor Tenente! Io non mi sognerei mai di fare una cosa del genere! A quale scopo poi? Io amo la mia fidanzata e come ha visto la stavo sposando!" "Lo scopo può essere una vendetta per un rifiuto!" "Ma scusi, chi è questa ragazza? Magari non la conosco neppure!"      

 Il Tenente nel suo ufficio è perplesso. Nella sua lunga carriera ha visto ogni sorta di delinquenti, ma questo giovane ha l'aria pulita ed il suo istinto gli dice che non c'entra nulla con quell'aggressione. "Non è stato lui!" Dice convinto al suo sergente. Ritorna all'ospedale e trova la ragazza pronta per tornarsene a casa. "Lei signorina non ci ha detto la verità!Non è vero che è stato Marco Druisi a stuprarla, chi è stato?" "Sì, è stato lui! Chi altro?" "Non so chi sia stato, non certo quel ragazzo! Gli ha fatto prendere un bello spavento stamattina in chiesa!" Un sorriso beffardo passa veloce sulle labbra di Luigia, ma insiste che è stato lui. Un lampo attraversa allora il cervello del poliziotto. Le si avvicina da dietro ed improvvisamente le prende la mano destra e la porta accanto al viso. Il gesto va a combaciare con le ferite al volto. Allora gli è tutto chiaro! "Cara la mia ragazza, adesso è lei che verrà indagata per calunnia! E' stata lei stessa a procurarsi quei tagli sulle braccia e sul viso! Che coraggio ha avuto a sfregiarsi così! Non c'è stato alcuno stupro, vero signorina?" La ragazza scoppia in un pianto frenetico:" Sì, sono stata io! Mi ha lasciato per quella smorfiosa di Irene! Non ce la facevo più a sopportare il pensiero che si sposasse, dopo che mi aveva promesso amore eterno, ma io ho giurato che gliela avrei fatta pagare! Mi sono vendicata e gli ho rovinato il suo bel matrimonio!" Sua madre e suo padre la guardano con orrorre. Non la riconoscono più con tutta quella cattiveria. In caserma, messi a confronto, Marco le chiede:" Perchè mi hai fatto questo?" "Perchè ti amavo, ti ho sempre amato e ti amo ancora! Mi avevi promesso di amarmi per sempre, invece quando hai visto Irene ti è venuta la bava alla bocca! Non potevo pensarti vicino a lei, non ci dormivo di notte!" I genitori di lei chinano il capo vergognandosi per tanto odio. I carabinieri scandalizzati non credono alle proprie orecchie. "Vuole sporgere denuncia contro di lei?" Chiede il Tenente a Marco. Il giovane guarda la ragazza disgustato, poi:"No, lasci perdere, non ne vale la pena! Mi sposerò domani e spero di non rivederti mai più!" Dice rivolto alla ragazza che, in preda ad una crisi isterica, finisce di nuovo in ospedale.

 

 

 
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