VITTIME DELL'AMORE

OPPRESSIONE


 Alba si sentiva sempre più oppressa, la paura le stringeva la gola, il pensiero di due occhi lì, nell'oscurità della notte che guardavano le sue mosse, immobilizzavano i suoi movimenti.Lei era una donna forte e tenace, cercava di farsi coraggio, ma nel buio della sua stanza sdraiata sul letto con gli occhi sbarrati, immaginava di sentire rumori ovattati che non le permettevano di dormire. Nella sua mente passavano immagini di donne uccise dal proprio carnefice, come diapositive voltavano una dopo l'altra con scene macabre e raccapriccianti.Scene che aveva visto nei telefilm o letto in qualche libro giallo, mai avrebbe immaginato che potessero succedere a lei.Erano mesi che quell'uomo non le faceva più vivere la sua vita in libertà, erano mesi che presentava denunce verso il suo persecutore, denunce che andavano aggiunte ad altre mille negli archivi della polizia.Stava tentando di ricostruire con piccole mosse quel puzzle che le avrebbe dato di nuovo vita ma ora, costretta a stare chiusa in casa, la sentiva scivolare dalla sua mano come granelli di sabbia, anche stringendo i pugni sentiva che ne rimaneva sempre meno. Un brivido freddo le attraversò tutto il corpo nel ricordare che solo poche sere prima un'auto si era lanciata verso di lei, cercando di investirla, se solo avesse fatto meno attenzione a quel rombo di motore, sicuramente ora non era tra quelle quattro mura a ricordare.