dalla Massara

"QUALE ITALIA UNITA"


Il 24 luglio 2009‘Tante Patrie per una sola Italia' Pubblicato sul Corriere il 12 Agosto 2009 rivisto poi il 2.maggio 2010Quali i festeggiamenti da farsi per i 150 anni dell'unità d'Italia, si chiede Ernesto Galli della Loggia "se gli italiani sono senza memoria", ma gli italiani non hanno bisogno di ricordare di essere italiani perché lo sono da oltre 2000 anni, lo vogliano o no .Lo sono da quando Roma pronunciava Italia per indicare la bella penisola, divisa in ‘Regio'.Così fu per i vari conquistatori: da Carlo il Magno (re d'Italia) a Federico II (re d'Italia) allo stesso Napoleone (re d'Italia). Quest'ultimo, oltre a dare la moderna bandiera, nello Statuto firmato nel 1805 definì i limiti geografici del paese (che a modo suo amava), ponendoli dal Brennero alle isole del Mediterraneo (tutte), dalle coste veneziane (dalmate ) alla garibaldina città di Nizza .Nessuno escluso e per nessun pur breve momento storico, tutti riconobbero il paese Italia con l'unità culturale, artistica e linguistica : dai mosaici della siciliana Monreale a quelli di S. Marco a Venezia . Un'Italia ambita e amata dai potenti , buoni e cattivi, visitata e amata nei secoli dai moltissimi viaggiatori del Grand Tour e non solo da Goethe , nonostante signorie, comuni, repubbliche, ducati, oggi regioni o provincie che, pur sempre in lotta tra loro, davano e danno corpo ad un unico Paese Italia, come auspicato già dal Macchiavelli.Paese carico della sua grande cultura, del diritto romano, dell'arte cristiana che ha dato vita al maggior museo al mondo, del genio del rinascimento, delle stravaganze più moderne e che nel secolo del '48 ( l'800 ) seppe e volle darsi una unità amministrativa simile a pochi stati europei come Francia ed Inghilterra . Non dimentichiamo che l'unità dello stato tedesco fu raggiunta nel 1871.La lingua poi è il patrimonio fondante dell'intero paese Italia con una lingua scritta che trovò in Dante il suo padre fondatore che, come Petrarca, venne a studiare e vivere anche nel Veneto per affinare soprattutto lo scritto. (Senza dimenticare che Dante vede la sua Donna-Patria Beatrice vestita in bianco rosso e verde: Purg. XXX). Ma quanti dal sud al nord in tutti i secoli diedero lustro internazionale alla lingua, non più volgare, ma eletta, al di là dei tanti dialetti e dei tanti caratteri che hanno fatto del Bel Paese (ancora Dante: Inf. XXXIII ) o come qualcuno ha detto proprio in questi giorni: una Patria costruita dalle tante Patrie. E poi come sostituire il sempre verde e vincente ‘Made in Italy' ?Giuseppe dalla Massara  commentoQualcuno mi chiese......................... "ma chi ami ???? "amo la parola Italia, amo tutto ciò che vi si nasconde, ciò ci che ruota attorno, ciò che rappresenta.Amo l'Italia, perché ci sono nato, ma non solo,mi sento fortunato di essere nato in questo Paese, che ritengo il più bello, il più ricco, il più felice perché così l'ha voluto chi ha creato questo già piccolo mondo,perché deve averci perso un po' di tempo per disegnarlo così, con la sua forma (a stivale) che lo distingui girando il mappamondo di dritto e di rovescio.Perché vi ha seminato sopra i più bei saperi e le maggiori creatività, anche perché tutte queste maturano nel più bel contesto possibile, perché l'habitat stimola, aiuta non poco. (il buon vino non può che uscire da una buona botte ). E poi la cultura e l'arte più che mai ti fa volare alto. Lo amo , perché di qui son passati tutti i curiosi di tutti i tempi e giunti da tutti i luoghi, proprio perché c'erano sempre buoni motivi.Amo la bandiera che lo rappresenta, quella che c'era ben prima che ce la desse Napoleone.Amo la bandiera tricolore perché rappresenta la mèta , il sogno, gli amori, proprio come la vedeva Dante addosso alla sua Beatrice, vestita di verde, di bianco e di rosso ( canto XXX 28-33. .........< di candido vel cinta d'uliva donna m'apparve sottoverde manto vestita di color fiamma viva >Amo la terra che i Romani hanno avuto per culla del loro sapere, di una cultura che ha creato ‘tutto', fatta esclusione del motore...inquinante . Amo la terra che ha dato al mondo la cultura del Rinascimento, punto di riferimento per ‘tutte' le civiltà di ogni angolo del pianeta.Amo il Risorgimento che (pur con gli errori di sempre) ha voluto e ha dato unità e democrazia al paese (sempre da perfezionare), senza la grande rivoluzione da qualcuno auspicata, ma l'ha fatto con l'entusiasmo di chi sognava un vivere ancora migliore, di chi voleva riunire gente carica di forti ‘comunioni' e lo ha fatto prima di tanti altri, già nel 1861 (vedi bene gli altri).Voglio amare ancora questo Paese, nonostante i tanti errori commessi per non averlo, tutti, amato abbastanza.AMO ancora, e più che mai, chi mi ha dato la vita per provare tante emozioni , per sentire il calore e i colori che mi hanno circondato in questa appassionante vita.beppe