dalla Massara

" IL PATRIMONIO A RISCHIO "


CHIESA - MUSEO -ETICA -WIKILEAKSGiuseppe dalla MassaraIL PATRIMONIO A RISHIOdi Giuseppe dalla Massara 11.09.03 Corriere d/S/V del 12 marzo 2005Quale destino aspetta il patrimonio artistico raccolto nelle chieseL'Italia è riconosciuto essere il paese custode del più grande patrimonio artistico del mondo; così è stato detto e ripetuto, ne siamo convinti e non mancano le occasioni per esserne fieri. In realtà quantificare simili dati è cosa difficile specie in relazione alla difficoltà stessa di definizione di ‘opera d'arte', concetto che si sta allargando ad ambiti sempre più vasti e forse anche per la difficoltà stessa del produrre, oggi, opere tali da potersi definire subito ‘opera d'arte'.Un paese dunque che è in ogni caso un vero e proprio scrigno di capolavori disseminati in musei, palazzi, case, piazze, strade, ma soprattutto chiese. Le nostre chiese, monasteri e chiostri costituiscono senza dubbio il più grande, vasto, ricco museo italiano, tra l'altro dalle porte sempre aperte, quindi del mondo per il principio della reversibilità.Significa che la chiesa cattolica, con la sua struttura secolare di sacerdoti, uomini e mezzi è custode di questo enorme patrimonio fatto di quadri, affreschi, sculture a tutto tondo, a bassorilievo, decorazioni le più varie e delle stesse architetture che ospitano le prime. . Oggi quel patrimonio raccolto nei secoli in chiese e monasteri, letto come lo si voglia è divenuto l'orgoglio e la ricchezza del nostro paese. Tutte opere che, oltre mostrare se stesse, raccontano la storia loro e soprattutto la storia del nostro mondo. Queste, pensate e realizzate per lo più lì dove furono collocate, non possono essere per esempio rimosse e lette se non nel loro ambito.Orbene, solamente pochi decenni fa erano 60.000 i preti che oltre a curare religiosamente i fedeli, prestavano le loro attenzioni ed erano custodi di tanto patrimonio. Oggi per vari motivi, che sono oggetto di dibattito nell'ambito della stessa chiesa, quei preti-custodi sono ridotti a meno di trentamila e molti di questi di età avanzata . Crisi di vocazione, forse crisi di una società che cambia, crisi di fede sono domande alle quali ho difficoltà a dare una risposta che non mi spetta, ma che mi preoccupa perché di molte chiese vedo ormai chiusi i battenti e rese inaccessibili. Su molte soglie si vedono i segni dell'abbandono, le campane non suonano più e in tale stato non attirano più nemmeno la curiosità dei passanti, che per le condizioni di degrado allontanano lo sguardo- come troppo spesso si fa con gli emarginati-. Il passante non coglie la bellezza del modiglione, dell'opera raccolta nella nicchia, mentre all'interno qualche capolavoro rimane dimenticato, rinchiuso nel totale silenzio. Alcune opere hanno già preso altre vie, magari per merito di qualche ladruncolo - per dirla con benevolenza -.La Chiesa proprio in questi giorni, dicevamo, manifesta la propria sofferenza per questo stato di cose, specie dal punto di vista liturgico religioso e mi chiedo se agli altri motivi, senz'altro più profondi, non abbia magari influito anche una certa rinuncia alla sacralità del rito o meglio all'uso, mi si conceda il termine, teatrale dello stesso spazio liturgico, rinunciando in parte proprio a quel ruolo che l'arte aveva nel coinvolgere l'umano sentimento e utilizzata per tanti secoli come mezzo di comunicazione.Quanto ha influenzato la ‘volgarizzazione del rito, con canti pseudo popolari e l'impoverimento di tutto l'apparato, abbassando senz'altro la quota di fascino e pathos, di quell'aura che accompagnava nel rito le precedenti generazioni? Chiaramente si tratta della parte superficiale del problema, quello legato all'afflato di riti e simboli e non è il problema.La voglia di esprimere emozioni ed atmosfere mi porta lontano e in terreno pericoloso, ma per tornare all'arte, vedo che in pericolo si verrà a trovare anche quel patrimonio artistico culturale che appunto è racchiuso nelle nostre chiese e che prima era custodito dai nostri preti.Opere che mai potranno essere trasportate in musei, nemmeno costruendone di nuovi, e nemmeno potranno essere bene custodite da bravi boy scout o volontari o da nuovi dipendenti di un nuovo ministero ai beni culturali di una Italia che vedrebbe decuplicare e più il suo patrimonio da gestire, da difendere, da spolverare e lucidare, da conservare alla giusta temperatura con buona ventilazione, da coccolare con affetto, anzi con religioso amore.Vedo un patrimonio che andrà incontro ai pericoli di una più grave Pompei, distrutta per un verso ma conservata per secoli sotto la cenere per il nostro arricchimento, se non dovesse succedere qualcosa di nuovo, di eccezionale nella chiesa stessa. Forse una nuova chiesa aperta ad una gestione più ‘allargata' potrebbe garantire tanto ‘ben d'iddio'?. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Chiesa ,quale futuro ? (etica - arte- natura - chiesa ) 14 luglio 2010Se queste nostre chiese sono sempre meno frequentate dai fedeli, come è evidente, queste saranno sempre più oggetto di abbandono da parte di preti, canonici e fedeli: cosa sarà di tanto patrimonio? Giusta la domanda quanto inevitabile la risposta Vero è che tanta arte raccolta nei secoli di storia è la nostra storia, l'orgoglio del Paese e si deve riconoscere che per merito di tante diverse iniziative numerosi sono gli interventi di restauro, Confesso inoltre che, pur non praticante, mi riconosco comunque figlio di questa cultura cristiana e quando per curiosità e per il piacere di vedere tanta arte, entro in una chiesa sempre più spesso silenziosa, mi ritrovo in uno spazio magico tanto che mi piace per un momento lasciare alle spalle il mondo rumoroso, in fibrillazione obbligata, e immergermi in una atmosfera che immediatamente mi fa star bene, per quel che vedo, per quel che sento, per quell'odore carico di storia e per quell'acustica che fa pure parte di quel fascino, tanto che mi accende la voglia di parlare prima con me stesso e a volte oso parlare a quella Energia che ha permesso a uomini bravi e/o fortunati di realizzare quanto vedo, sempre carico di bellezze a volte incredibili. Di fronte a tanta arte confesso che mi piace e trovo doverosa almeno una riflessione tipo: < Se i figli di Dio hanno saputo fare tanto , Dio deve essere grande. >Così immergendosi in tanta bellezza, costruita nei secoli, dovrebbe essere facile parlare di arte: arte da rileggere, da saper riconoscere, da riproporre, da riscoprire tutta e da inventare ancora .Conoscere e riconoscere il linguaggio dell'arte per conoscere il nostro mondo, magari ripetendo quel che qualche filosofo già affermava molti secoli fa: < solo l'arte, (o meglio ancora la cultura) salverà il mondo e l'uomo... > Ma ora quel patrimonio sembra veramente a rischio. A rischio di gravi e tanti pericoli, a meno che non sopraggiunga qualcosa di nuovo, di eccezionale, come una nuova Chiesa ‘ripulita' aperta a una ‘gestione più allargata' , come si è detto, ma soprattutto una chiesa capace di parlare alla gente di ETICA, di DIRITTI CIVILI, di ECOLOGIA, di come SALVARE il mondo, come salvare noi umani, gli animali, il MARE, come salvare l'ACQUA.Papa Giovanni Paolo II diceva <.non abbiate paura a difendere il mondo ...> Parliamone perché ognuno possa fare quel che gli è possibile.E saremo forse in grado di salvare tanto bendiddio ! ?------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ commentoBeppe MerloA proposito di Etica, Morale e WikiLeaks 18.12.2010Perché caccia all'uomo !?Una rivoluzione epocale si nasconde (forse) dietro al crollo del ruolo storicamente attribuito alla diplomazia, ora messa a nudo da una tecnologia che annulla segreti, giochi e intrallazzi .Ricordo quanto sognavo da bambino. Sognavo molto, tutte le notti, prima e durante il sonno. Tanto che mio desiderio era di registrare quei sogni per riviverli, rivederli come in un film. Ricordo una specie di progetto da realizzare appiccicandomi dei ‘fili' alle tempie e credevo possibile e volevo poter registrare quelle visioni che mi passavano per la testa.In quei sogni correvo con il mio Lassie, poi andavo su in volo con l'aereo rosso, poi giù dove ritrovavo ad attendermi il mio fedele amico cane. Così si andava, con una grande auto rossa scoperta, a raccogliere Maria - ‘la più carina e simpatica che ci sia ‘ . Insomma ero carico di tutti i più bei sogni che si potessero sognare e, perché no, magari registrare.Dall'Olimpo era Urano che leggeva i pensieri degli uomini, secoli prima che lo facessero i famosi cipressi in fila ‘davanti S. Guido' che rapiscono "degli uomini il sospir ".Un certo Welles, già nel 1895, inventò la famosa ‘macchina del tempo' per viaggiare nei secoli alla ricerca di tempi migliori, senza guerre e senza odi. Poi altri ancora inventarono proprio di tutto per comunicare, per conoscere e conoscerci. Fotografia, telefono, fax, mail , tutto utile e buono per sapere come sta l'altro, ma pure per nascondere la verità, per far cadere le proprie bombe ‘intelligenti' e denunciare le altrui bombe ‘stupide'.Quasi come nei miei sogni i fili in testa li misero e si usano ancora per ‘strappare ‘ con l'apposita macchina della verità, il pensiero altrui, dimostrando che (forse) si può comunicare anche col solo cervello, e presto lo si farà con chip sottopelle.All'inizio del terzo millennio quali sono i segreti ancora consentiti, leciti, ammessi: nemmeno quelli del ‘più privato' .I telefoni sono tutti intercettabili, siamo visti e filmati in qualsiasi angolo del mondoSe erano solamente sogni i miei, oggi non è certo più fantascienza, anzi è realtà quotidiana.Scegliere di essere onesto o meno, non coincide con il pensare di esserlo e tanto meno col dire di esserlo, anzi sembra sia scattata la necessità di essere quel che si è .Non basta più guardare negli occhi, esprimersi con voce ferma e sicura, regalare un sorriso suadente quanto convincente o ‘sincero' per sentirsi dire: ,..< che onesto...> per dire come Dante < ..tanto onesta pare la donna mia quando l'altrui saluta...> , non si potrà neppur dire: < badate quel che dico e non quel che faccio >.Pochi possono vantare di poter affermare < il mio orgoglio è l'onestà> come fu per S. Francesco e per Alcide De Gasperi e non so chi altro ..Ciò che per qualcuno era solo un sogno o un gioco, è ora forse una realtà; qualcuno potrà lamentare che Wikileaks può essere peggio di un 11 settembre....., peggio di una guerra...., un qualcosa capace di sconvolgere il singolo e le masse (?): non più privacy . Ma se così fosse non sarà più possibile "scherzare sulle parole ", non sapere chi mi abbia regalato la casa o non sapere chi fosse nel mio letto, ma piuttosto potrà essere utile a tutti dire in piazza chi si è, cosa si vuole, perché d'ora in poi, prima che lo venga a sapere nostra madre lo saprà il mondo. Questa (forse) la ‘Grande Rivoluzione' . Dovremo così per necessità riscoprire l'ETICA anzi, forse dovremo tornare ad essere BUONI . E chissà se questa data verrà ricordata come giorno messianico Beppe------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ controcommentoIl 20.12.10 aggiungoNel film MINORITY REPORT di  SPIELBERG con Joe Collins Farell, i colpevoli vengono condannati prima di commettere il crimine :::Gesù si sacrificò sulla croce per farci più buoni, ma se ottenne qualcosa sugli uomini fu solo per paura dell'inferno accesa nell'uomo.Certamente 2000 anni fa non poteva far conto su Microsoft e su Internet, ma mi risulta, credo, o se volete sono convinto abbia detto che < a completare il mio lavori vi manderò Wikileaks..>.  Welles ieri , oggi Assange