dalla Massara

"Tante piccole Patrie per una sola Italia"


  Corriere d./S/Veneto del 12.08.2009(L’autore coglie l’occasione per sottolineare la ricchezza dei tanti campanili di una Italia unita) Quali i festeggiamenti da farsi per i 150 anni dell’unità d’Italia, si chiede Ernesto Galli della Loggia “se gli italiani sono senza memoria”, ma gli italiani non hanno bisogno di ricordare di essere italiani perché lo sono da oltre 2000 anni, lo vogliano o no.  ( SEGUE)
Lo sono da quando Roma pronunciava Italia per indicare la bella penisola, divisa in ‘Regio’.Così fu per i vari conquistatori: da Carlo il Magno (re d’Italia) a Federico II (re d’Italia) allo stesso Napoleone (re d’Italia). Quest’ultimo, oltre a dare la moderna bandiera, nello Statuto firmato nel 1805 definì i limiti geografici del paese (che a modo suo amava), ponendoli dal Brennero alle isole del Mediterraneo (tutte), dalle coste veneziane (dalmate ) alla garibaldina città di Nizza .Nessuno escluso e per nessun pur breve momento storico, tutti riconobbero il paese Italia con l’unità culturale, artistica e linguistica : dai mosaici della siciliana Monreale a quelli di S. Marco a Venezia . Un’Italia ambita e amata dai potenti , buoni e cattivi, visitata e amata nei secoli dai moltissimi viaggiatori del Grand Tour e non solo da Goethe , nonostante signorie, comuni, repubbliche, ducati, oggi regioni o provincie che, pur sempre in lotta tra loro, davano e danno corpo ad un unico Paese Italia. Paese carico della sua grande cultura, del diritto romano, dell’arte cristiana che ha dato vita al maggior museo al mondo, del genio del rinascimento, delle stravaganze più moderne e che nel secolo del ’48 ( l’800 ) seppe e volle darsi una unità amministrativa simile a pochi stati europei come Francia ed Inghilterra . Non dimentichiamo che l’unità dello stato tedesco fu raggiunta nel 1871.La lingua poi è il patrimonio fondante dell’intero paese Italia con una lingua scritta che trovò in Dante il suo padre fondatore che, come Petrarca, venne a studiare e vivere anche nel Veneto per affinare soprattutto lo scritto. (Senza dimenticare che Dante vede la sua Donna–Patria Beatrice vestita in bianco rosso e verde: Purg. XXX). Ma quanti dal sud al nord in tutti i secoli diedero lustro internazionale alla lingua, non più volgare, ma eletta, al di là dei tanti dialetti e dei tanti caratteri che hanno fatto del Bel Paese (ancora Dante: Inf. XXXIII ) o come qualcuno ha detto proprio in questi giorni: una Patria costruita dalle tante Patrie. E poi come sostituire il sempre  verde e vincente ‘Made in Italy’ ?G.d.M.