Il Lessicantropo

la sorte dei galli


Takeshi K. e' il regista delle forme immobili. La sua inquadratura produce "lentezza orientale", condensato rigore shintoista, stanziali emblemi cinopoietici. Maestro sommo della "sospensione fenomenica", indirizza i piani-sequenza nell'assolutistica istantaneita'. Musica, espressioni, morte compresa, obbediscono tutti allo stesso codice raggelato. Iconografismi, intagli, antropolessemi, icofigurazioni, introdeterminazioni, analiticismi: tutto e' lucidamente e programmaticamente estaticorientato. Nondimeno la missione dell' attore e' di lasciarsi recitare dal tempo, dal vuoto, dal non-detto. In una parola e' allitterismatico per natura e condizione. Regge le zampate del Destino con aristocratica impassibilita'...