Il Lessicantropo

dedotto per dedotto intuisco


Lui il Principe se ne sta seduto assommato direi davanti alla console. Un pensiero invertebrato senza radici direi lo attraversa. Come un traguardo. Una Filosofia impossibile piccata su un orizzonte nuovo. Addensamenti e condensazioni. Di visioni quantiche. Tenere il passo. Battere il passo. Segnare il passo. Ti insegno io a battere il tempo inquantochè suono in una banda. Tatata adesso batti il tallone. Per sottrazione: io ti parlo da essere umano disse e tu mi citi la bibbia. I tuoi dogmi dallo ai porci. Tracanno l'ultimo sorso di vodka e scomparve. E se la cosa si quella cosa che chiamano realtà non foss'altro che slealtà nei confronti dell'Uomo? Quel fenomeno ossuto frattale insabbiato fa da guardia al mare un onesto leviatano che sogna la bellezza ultraterrena nell'iridiscente notte baltica. Mio egregio uccellino. Dedotto per dedotto intuisco. Fallo entrare si si un pò piu su ecco. Non diventeremo una statua di sale stai tranquillo. È tutto fuori di scena. Non siamo come mamma e papà. Siamo guariti dalla malattia mortale che si chiama peccato desiderio senso di colpa identitario. Ora siamo identici a una foglia. Del tutto contronaturale. Come una foglia appunto. Il fatto è che non riesco a separare l'estetica dall'etica la vergogna dal terrore. Ne più ne meno che una foglia di fico. Si alzò la veste e si grattò il gluteo sinistro.