Il Lessicantropo

Parole danzanti su carta moschicida


Parole che danno forma e spazio a qualche influsso che casca dagli occhi, che penetra nel cervello, seguendo vie intangibili e meccaniche, per essere adagiato, sotto forma di neri sintagmi, su un letto di carta bianca. In fondo scrivere e' quel forse continuo tra il bianco che chiama e il nero che attende - nel motore formicolante della testa - di essere selezionato. E' una sfida di onde modulari che alla fine troveranno il loro equilibro in dipanate cadenze/risonanze verbali su un ripiano di facile colore. La mia vita e' piacevolmente monotona.