Il Lessicantropo

Ma se ti siedi davanti a un muro per i cazzi tuoi, per cio' stesso stai implottando letteratura...[davidalius]


Dopotutto la Vita non mistifica, non viola i canoni della visione visionaria, non usa palinsesti pilo-programmati, non invoca un'oggettivita' razional-popolare, non e' sub-rappresentazione espressioformale, in una parola: non "ha delle storie da raccontare"... Perche' dovrebbe? Ma se ti siedi davanti a un muro per i cazzi tuoi, per cio' stesso stai implottando letteratura, stai legiferando commediole, perche' sei completamente, rigidamente,  tumescentemente spattato  in vista di uno "scopo"...  Ora, chiamatela come vi pare: forzatura filosofica del Concetto, estremasintesi cognito-regolamentata, linguaggio con-densato, virtu' vibrazionale, ma non chiamatela Vita. Quella che conosciamo come Vita e' solo mera recidiva fine a se stessa, rilegatura anodina di attimi, sogno per mendicanti paffutelli, impotenza di desiderio, di passioni, di equilibrio, fuoco disattivo, metafora incarnata nell'ovvio disadorno, nella pastiche di forme aleatorie e brulle... In fin dei conti, ci siamo sempre serviti della finzione letteraria allo stesso modo in cui il popolino e' servito dalla religione: come  rigetto-progetto di "Nuova Esistenza", "palingenesi dell'aldiqua trionfale", adesione a-pedissequa ai Paradisi terrenici...