Il Lessicantropo

La Vita, la Letteratura e...il Linguaggio!


D'altro canto pero' la Letteratura se ha iniziato l'opera non la finisce. Perche' rimane devota obbeditrice della Regola, a cui un Potere piu' o meno Occulto la costringe. In altre parole per essere se stessa dovrebbe "rinviare" a se stessa, cosa impossibile...Il Linguaggio mette a posto sia Vita che Letteratura. Nella sua visione dirimente, a-meccanicistica, a-sistematica distorce, altera, svisa, travisa, saltella di qua e di la in fuga dai Sensi che inevitabilmente lo riporterebbe sui registri Vital-letterari. Rinunciando alle Sintassi del Potere, sbieca nell'irrazionale senza per un attimo rimanerne irretito. E' insane, malefico, proteiforme, plurale, fluido, magico, expressionistic, ed esattamente il suo contrario, giacche' rifiuta l'Ordigno cogito-cartesiano, l'alleanza con lo stato d‘animo della Sensibilita‘, della misura, con la Media Res ripugnante... Ai significati preferisce i segni, i suoni, le cornamuse, i tromboni, le campane. Alla Saccenza Millenaria antepone l'Ignoranza programmatica... Alla Concupiscenza Procedimentistica, la Metodica dello sbaraglio e della disfatta. Alle Dissodanze, le Dissoluzioni. Alla rassicurante terraferma, la procella del mare aperto e tempestoso. Alla Prassi dell'Attenzione, lo Sbadiglio soporifero. Alla pioggia benefica per le Messi, la grandine radioattiva corrosiva perniciosa esiziale letale improvvida per le Menti.