Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009 |
ABBASSO GLI EROI SENZA CORAGGIO
Poco piu' di un refuso nella probabilita'!
[Sono un solitario e non ho perle da curare!]
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...in posa prossemica, quasi intima, con l'intorno newtoniano, il sole appariva, in quel meriggio imminente, iattantemente tracotante e bullesco come non era mai stato lungo tutte le rotte d'afa umida, seguite ai piovaschi a iosa del mese precipuo, ora in contumacia forzata per far posto ai nuovi paradigmi ciclotemporali, e ciononostante, era dall'inizio della mesata petito così com'era, cioè duro e proditorio, dai rifrangenti nasi orali, erosi della gioviale spensieratezza dei profumi alfaolfattivi della Terra degli ulivi e dei fichi. L'astro si celebrava e illanguidiva nella personale ricerca, iotica o idiotica, fate voi, e si presentava in autoreferenziale, forse autopoietica...chissà, culotta color formaggio stagionato, a tratti moldo a tratti paglierino, per consigliare il paesaggio delle antropologie contadine di usmare selvaggiamente e animalescamente la suprema sua abbagliatura, epperò, si diceva, con sinestetica riverenza e pelagificazione, quasi a voler arrendersi a un ritrovato quietismo dei sensi, fin lì turbati dalla tremenda messinscena plasmatica, e mettere in cassazione l'attributo misfattoso, se non criminale, di quella personale e oltraggiosa liquefazione. In questa bardatura laticlavica il dio luce si propagava, dai suoi fornelli accesi lassù a milioni di km, lungo la cuspida erranza natalifera del creato che è, a quanto pare, visibile, se non al verbo epifanico, all'occhio animale la cui sinergica finitudine lascia benvolentieri il resto, cioè quella roba a 8 di collo riposato o capovolto, ai pedanti algebristi per il loro effimero godimento infinitesimale. Assuefatto al lindore di siffatte osservazioni equinoziali, cercavo un pò di conforto, o lenimento che fosse, nell'IO, che tutti sdegnano e recalcitrano: i professori di corte con le loro siamesiche retoriche estetizzanti e le paludate filosofie con le loro arcate sopracciliari sempre mobili quando si tratta di perorare la causa del NOI e derogare alle altre prononomicità, inquantochè il NOS, più dell'EGOS, s'inferisce essere ago della bilancia che affratella nella plurimetrale sontuoseria volterriana di Nazione del Popolo Affamigliato che va tenuta recessa, fortemente recessa, dalla qualunqueria dell'io eremita e antisodale, e quindi parontico o parentico fiorellino (chiederemo al filosofo tedesco) o velenica bacca o archibugico nemico dell'ontologica bananifera Statualità naturata in confezione patinata...
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