Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009 |
ABBASSO GLI EROI SENZA CORAGGIO
Poco piu' di un refuso nella probabilita'!
[Sono un solitario e non ho perle da curare!]
« Insegnami a dire: ti voglio bene |
Puro disinteresse. Per finto orgoglio. Un pò per camparci sopra, un pò per vederci chiaro...Nè coinvolgimento personale in qualcosa, nè imparzialità o deferenza all'incirca che sia, che è sempre una bestialità, sia chiaro. Perchè imparare a prendere posizione, del resto? Preferite il chi fosse, il chi è stato, il chi sarà, preciso preciso, testi alla mano? Dalle mie parti trovi la punta di spillo dove appendere soprabito e cappello o trincerarsi dopo un colpo a caso, pinpoint targeting, mira precisa, un tiro basso e mancino nell'area dei...còsi... sì dei cosiddetti. Ci siamo capiti! E questa sarà la tua regola d'eccezione. Se lo desideri. E se così fosse l'andirivieni filosofico, l'allineamento cuore-ragione creerebbe il giullare profetico, perfetto acrobata irenista, per intenderci.
"Docet, chi?" L'infanta, flautò nel boccaglio, ricordando, dopo un flash di quelli, la prefazione all'esordio del mondo. La prefazione al libro di Dio, mai richiesta, e mai pervenuta al mittente della corona, tra l'altro. Pura interlineatura, un pò di sbieco, decisamente sghemba...Il piccolo rosacroce proferì, sagte der kleine Rosenkreuzer: "percola divina, percola d'autore, percola d'amore... corpus-anima in evolutione". "Tutti noi cavalieri del Graal nella co-gestione della santità del sepolcro: res... extensa res... cogitans. Pallore corporeo contra forza d'animo. Massive achievement bajo la urgencia de nuestro Señor Jesús".
Maledetti libri, che mai leggerò, per quanto assiduo lettore del Creatore e delle sue celestiali opere. "A suffragio, a suffragio del pio genio in esergo mi farò bella, addormita sugli allori, questa volta", rientrò on the stage l'infanta, interrompendo il corso dei liberi pensieri di esto pendaglio da forca. Partono le partecipazioni. Recipients list, la lista dei destinatari. Ma no, ma no non sono tra costoro. Semplicemente non fa al caso mio, state tranquilli: altre priorità altre legacies. Questo sistema personale combatterá corpo a corpo coi sicofanti e delatori, logaritmicamente 5.33, fino all'ultima gocciolina di sangue, sappiatelo bene, perché è contro la schiavitù, la malservitù dell'imbarazzo. Non é questo the cringe che naviga il lezzo categorico, l'afrore post-noumenico, l'imperativo oto-onto, il coatto fritto misto dell'all together? Alla buon'ora! A ciascuno il suo, d'altronde. Il capolavoro poi fa inorridire. Alcuni scelgono di esserlo, por sí mismos por algo o alguien, che fa lo stesso, sollecitati da risonanze benigne, ecolatria del remoto benessere, ma sappiamo tutti ch'è come ricevere un calcio negli stinchi, una patada en las espinillas. Suvvia!... andiamo!...Lo fanno per la gloria! E questo è tutto. Suffisso etico subliminale per eccellenza, la chiamano. Un quarto di aratura sudorifera si, un altro quarto di astuzia alimentare si, gli ultimi due quarti perchè così vuole la società letteraria del premio-tutto-l'anno, e già. Salva la musica, por favor, ragazzo. Salvate il cocchio, caballeros. Timpani e grancasse, alla bisogna. Ti si dice di far così e poi cosà; per non dileguarti e attendere alla narrativa new-age dell'affievolimento radicale proto-qualcosa, tanto per rimanere nel margine della cosina democratica, ahora y siempre. E così sia! Preciso preciso. Voilà. It will continue to function as normal. Ora munitevi di pennino e calamaio, miei sodali in estasi pruriginosa, per sottolineare il particolare che resterà conficcato per bene nell'ultima milionesima cellula che vi rimane. Un due tre. Scegliete un'alleato, per quanto apostata. Un guappo compiaciuto e baldo con cravatta punk e lanterna, brevilineo ma non tanto, operaio alla catena di montaggio del peccato, sing-sin, appendice delle peggiori cause, con l'unico merito di non distogliere lo sguardo dalle propaggini mondane che contano, che ti fissa con decisione, e non cova altre progettualità se non quella dell'unica sorte possibile nello spazio dato, quantificato sulla bilancia del tempo. Sceglietelo come amico, perchè la verità salottiera ha l'esercizio breve, miopico delle lettere ricamate nell'ordito e l'indice lungo, astigmatico della scrittura d'indagine. Ma necessita, per l'investigazione quadrocubica, di una fonte attendibile, una risorsa decorosa a cui attingere per non annegare nella sapienza, l'architrave della norma, e sprofondare nella saggezza, bastione dei banali. Vorrei amarvi tutte, comprese le vizze e le viziose, senza piaggeria. Vorrei solcarle tutte le strade del mio contado, specie quelle a doppiocammino che recano sostegno ai pavidi e infondono coraggio agli ansiosi, e che spesso conducono ad universi diramati a colpi di platoniche eresie. Un'ideuzza lasciva ma performante, un ramo, un pensieruccio ampolloso, altro ramo, un concetto a puntino, altro ramo ancora, e via così all'infinito. Vedo edifici eleganti e maestosi, città vorticose, piramidi atzeche impettite, imperi che sorgono dal nulla e scale di tempo diluito da salirci sopra con attenzione e riguardo. Io colpevole demiurgo di tutto ciò, come il poeta ebbe a dire una volta. Immagino quantici soli, lettere d'oro, templi dalla luce divina, circhi dai nomi stravaganti ed eserciti di mosche e montagne festanti con la maestà di strade lunghe lunghe da morirci viaggiandovi sopra. E tu, Roberta, che sei degna struttura di atomi, tecnologia di ossa e cuore che un tempo mi amasti, salperai per le acque ignote in cerca dell'introvabile amore? Eri macilenta quaggiù, sarai con me regina tra quelle nubi dipinte dal sorriso di un attimo...
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