Paolo Proietti

L'AMANTE INDIANA (La donna Intera II)


Maschile e femminile non devono essere confusi con Uomo e Donna.E' elementare. Ci sono donne con temperamento maschile (non sto parlando di gusti sessuali: credo sia chiaro) e uomini con temperamente femminile, ma ad occhio nelle donne di solito prevale il femminile e negli uomini il maschile.In molti testi indiani, anche  se spesso si usano giri di parole, perifrasi ardite e si arriva, addirittura, a censurare e taroccare alcuni testi (attività quella della manipolazione dei testi, molto più frequente di ciò che si pensa) si scrive nero su biano che per aspirare alla liberazione, alla realizzazione, è necessario un temperamento maschile. Sorprendente.Nello yoga l'intuizione, la sensibilità, la capacità di afferrare messaggi invisibili ai più, sono fondamentali e la Donna da che mondo è mondo, si dice abbia più capacitè, innate, di lavorare con le energie "sottili" e di avere, accesso al linguaggio segreto del corpo e della psiche, eppure le scritture (certe scritture) sembrano non avere dubbi: per aspirare alla liberazione occorre un temperamento (una nascita secondo molti) maschile. 
In un testo sacro indiano, il  Kalika Purana (Kalika è la dea Kali, Purana sta per mitologia, ma può significare anche pioggia, "l'acqua della conoscenza che scende dall'alto") si racconta la storia della prima moglie di Shiva, Sati..Facciamola breve: all'inizio del ciclo cosmico, Brahma, il demiurgo, si mette in meditazione per creare l'universo e le forze della natura. Materializza i Rishi (i veggenti), i guardiani delle direzioni, gli dei.... A un tratto, dalla insondabili profondità del Dio dalle quattro teste,  emerge una Dea danzante, nuda, con i capelli neri come l'ala del corvo e gli occhi blu come il fiore di Utpala.La sorpresa è grande, l'eccitazione pure (la Dea è ovviamente bella come una Dea e la sua danza di seduzione è,  altrettanto ovviamente Divina...). Brahma, che non è uno stupido,  si mette a interpretare il "messaggio": la divinità, nell'induismo, è una e trina.Ci sono Brahma, il creatore o la Mente (LA LETTERA A DELL'AUM),  Vishnu il "Protettore", il Cuore (LETTERA U DELL'AUM) e Shiva il Distruttore, il Corpo, o meglio l'organo sessuale (LETTERA M DELL'AUM).Per poter dare inizio alla manifestazione, al mondo delle cose e degli uomini, i tre Dei devono unirsi con il loro aspetto femminile, con  la loro sposa.Brahma è sposato con Sarasvati, Dea della Musica e della Conoscenza, Vishnu con Lakshmi, Dea della Prosperità e della Luce.... E Shiva?Il Dio dell'Oltre che se ne va in giro per boschi, insieme a un toro, vestito con un perizoma alla Tarzan, vola sui monti e dorme sulle nuvole: di prender moglie non ne vuol proprio sapere.Se Shiva non si sposa il mondo non può avere inizio.Recepito il messaggio, Brahma si mette a pregare Kali, la grande Dea e la implora di incarnarsi come figlia di Daksha.Kali accetta "A patto che non mi si manchi di rispetto".La bambina Dea, chiamata Sati (Sat vuol dire assoluto, eterno...) cresce bella e forte e passa il suo tempo a  visualizzare, onorare, evocare Shiva, il Re degli asceti. Finalmente i due si incontrano, si sposano e il ciclo cosmico può avere inizio con la contemporanea manifestazione dei cinque Poteri divini (Inizio, Durata, Fine, Grazia e Velamento) espressi dalle sillabe NA MA SHI VA YA del mantra di Shiva, Om Namah Shivaya (sono strani gli indiani!)
Come  succede per  le  giovani coppie di  innamorati, i primi tempi è tutto rose e fiori: Shiva e Sati passano il tempo a fare l'amore su giacigli  fatti di fiori e nubi sulla cime dell'Himalaya, nei boschi o sulle rive di fiumi dall'acqua cristallina....
 Improvvisa, scoppia la Tragedia. Daksha, padre di Sati, organizza una festa: IL SACRIFICIO DI UNA GAZZELLA. Alla cerimonia verranno invitati tutti gli dei, i semidei e i saggi.  Anzi, quasi tutti. Shiva no. Shiva è il Dio dell'OLTRE I CONFINI, dorme e fa l'amore all'aperto, preferisce bere in teschi umani che in bicchieri di cristallo, si fa dei gran Chiloom di erba e Hashish e preferisce coprire il corpo , nudo e vigoroso, con un perizoma di pelle di tigre, invece di indossare le vesti eleganti e preziose che gli competerebbero.... E' decisamente non presentabile.Sati ha modi più urbani, ma sarebbe imbarazzante pregarla di venire senza il marito."Meglio non invitare nessuno dei due"- pensa probabilmente Daksha - "tanto se ne stanno sempre nei boschi a rotolarsi per terra... non se ne accorgeranno nemmeno..."Un giorno, mentre Shiva se ne sta bello bello a meditare sulle rive di un lago ghiacciato, la nipotina di Sati va a trovarla ed ignara della sua esclusione dalla lista degli invitati, gli parla della cerimonia della gazzella: "E tu come ti vestirai,  Sati?. La Reazione della Dea è terribile. Infuriata si siede in meditazione, chiude i suoi cakra e si fa esplodere la testa.Shiva, sente un colpo al cuore. pazzo di dolore monta su Nandi, il suo Toro bianco, più veloce del più veloce dei cavalli da corsa.... e si trova  davanti il corpo senza vita dell'amata.Non ci vuole molto tempo a capire che è successo. In fondo è un Dio. Apre la bocca e vomita Virabhadra, il mostro della rabbia, un guerriero mezzo uomo e mezzo leone.Virabhadra irrompe sulla scena della Festa. E calpesta, uccide, ferisce, distrugge.... Visnu, con il suo disco da guerra (Chakra) riesce a tenergli testa per un po'.
 Ma quando arriva Shiva in persona, con tanto di spada e tridente, il Narayana (Vishnu)  si ricorda improvvisamente di avere un impegno dall'altra parte dell'Universo e se la dà  elegantemente a gambe levate.Solo Pushan, il Dio del sole ha il coraggio di guardare Shiva negli occhi. Comprende il dolore  e si avvicina per placarlo - "Fratello...."Non riesce neppure a finire la frase: Siva lo stende con un diretto al mento micidiale  e si lancia all'inseguimento della "GAZZELLA SACRIFICALE" che non trova di meglio che nascondersi dietro il corpo di Sati.Davanti al corpo morto della SUA DEA Siva impazzisce. Le carezza le labbra ed i capelli ("perchè non rispondi? che ti ho fatto per farti arrabbiare"), le bacia gli occhi blu come i fiori di utpala, la scuote.... Sati è morta.Il gran Dio della danza prende  il corpo senza vita dell'amata, lo stringe a sè con tutte le sue forze, inutile ed estremo tentativo di fusione E comincia a vagare, piangendo , nell'Universo. E' la fine di Tutto: se Siva non abbandona il cadavere di Sati la sua enorme carica vitale ne impedirà la dissoluzione , Sati non potrà rinascere come Parvati e il mondo non potrà più esistere. Mai più. Visnu, Brahma e "SATURNO" cominciano a seguire il Dio e il suo tragico fardello e, senza che lui se ne accorga, fanno a brani il Corpo della Dea. 52 pezzi che cadono sulla terra. 52 luogjhi sacri e santuari segreti della Dea. Alla fine il Nataraja (Shiva) si scopre solo. Capisce di esser stato folle e si trasforma in una colonna di pietra e roccia e luce : ARUNACHALA.  
Vishnu riuscirà a convincerlo ad emergere  dalla sua sofferenza, immensa, inconcepibile, solo dopo migliaia e migliaia di anni.Allora la Dea si sarà già incarnata in una DONNA INTERA: Parvati. la "ROCCIA", figlia di HIMALAYA. La chiamano anche UMA, a volte.Significa "LA PERFETTA"