Paolo Proietti

IL MANTRA DI GURU RINPOCHE


Guru Rinpoche è "Padmasambhava", il maestro indiano che ha introdotto il tantrismo in Tibet. 
 Il suo mantra, essenza dell'insegnamento tantrico, è: Oṃ Āḥ Hūṃ Vajra Guru Padma Siddhi Hūṃ. E' uno dei mantra più famosi del tantrismo buddista: su internet se ne trovano centinaia di versioni recitate e cantate da gente come Don Cherry e Allen Ginsberg. E' un mantra potente che racchiude in sè gli insegnamenti del maṇḍala e delle Cinque Famiglie Mistiche . 
 Per sperimentare appieno la potenza del Mantra di Guru Rinpoche occorre, prima di recitarlo, comprendere il significato di ogni sillaba e mettersi nella "giusta condizione" per praticare. Oṃ Āḥ Hūṃ è il mantra della saggezza infinita e rappresenta le tre porte della conoscenza ;-Mente, Parola, Corpo- ovvero le tre energie fondamentali della manifestazione: - jñāna śakti  (la "Grande Madre Silenzio", la conoscenza)- kriyā śakti  (la "Grande Madre Luce", l'azione)- icchā śakti (la "Grande Madre Vuoto", il desiderio)
Le prime tre sillabe del mantra di Padmasambhava, Oṃ Āḥ Hūṃ , rappresentano quindi la creazione ed il processo che "induce" nell'essere umano sia il principio dell'individualità (AHAM) che la possibilità di accedere all'illuminazione (BODHI come seme di Vajradhara). 
Le altre sillabe disegnano un maṇḍala, inteso conme rappresentazione dell'Universo:Vajra indica la famiglia mistica del Diamante, l'emozione negativa della RABBIA, il dhyani Buddha Akshobia, l'Acqua, il colore blu, l'EST.
Guru indica la famiglia del Gioiello (Ratna), l'emozione negativa dell'ORGOGLIO, il dhyani Buddha Ratnasambhava, la Terra, il colore giallo, il SUD. 
 Padma indica la famiglia del Loto, l'emozione negativa della PASSIONE CIECA, il dhyani Buddha Amithabha, il Fuoco, il colore rosso, l'OVEST. 
 Siddhi indica la famiglia del Doppio Vajra. l'emozione negativa dell'INVIDIA, il dhyani Buddha Amogasiddhi, il Vento, il colore verde, il NORD. 
 Infine Hūṃ indica la famiglia della Ruota del Dharma, l'emozione negativa dell'IGNORANZA, il dhiani Buddha Vairochana, lo Spazio, il colore bianco, il CENTRO. 
 La rappresentazione simbolica del mantra rende lo schema più chiaro: 
  Le tre figure in alto (sotto il sole e la luna) sono le tre potenze, o le " TRE PORTE", MENTE, PAROLA e CORPO, ovveroOṃ Āḥ  Hūṃ Poi in senso orario (,da sinistra a destra, ma dal basso in alto) abbiamo: l'Acqua (Akshobia blu,la famiglia mistica della rabbia) ovvero  l'Est:Vajra la Terra (Ratnasambhava giallo, la famiglia mistica dell'orgoglio) ovvero  il Sud:Guru il Fuoco (Amithabha, la famiglia mistica della Passione) ovvero  l'Ovest:Padma il Vento (Amogasiddhi, la famiglia mistica dell'Invidia) ovvero il Nord:Siddhi Infine al centro del maṇḍala, lo Spazio (Vairochana, la famiglia mistica dell'Ignoranza):Hum
  PRATICA DEL MANTRA. Prima di iniziare la recitazione del mantra si dovrebbe procedere all'evocazione. In sanscrito si chiama Samayasattva (dove samaya significa "VOTO", "PROMESSA" e sattva, qui, ESSENZA, CREATURA, ECTOPLASMA) e consiste nel produrre dinanzi a se, mediante la visualizzazione, l'immagine della "Divinità preferita". 
 Poi  si immagina il proprio corpo identico a quello della forma divina visualizzata e si pronunciano (a voce alta, bofonchiando o solo recitando mentalmente) le sillabe Oṃ, Āḥ, Hūṃ alla fronte, alla gola , al cuore fin quando "NON ACCADE QUALCOSA", una sensazione di energia "morbida" che ci avvolge, una luce che ci penetra ecc. ecc. E' l'jñānasattva, l'essenza della conoscenza: la divinità evocata è penetrata in noi e ci dà modo di verificare l'identità tra NOI e la DIVINITA' evocata. A questo punto  si può cominciare la recitazione del mantra, 108 volte, ad esempio come viene suggerito solitamente, facendo attenzione ai "luoghi" del corpo in cui risuonano le varie sillabe. Dopo la recitazione visualizziamo il nostro corpo come fosse un maṇḍala.  OM AH HUM VAJRA GURU PADMA SIDDHI HUM     NOTE SUL MANTRA OM AH HUM:Oṃ è la forma udibile dell'Assoluto, il seme di Brahma.Āḥ o Ah, rappresenta l'insieme dei suoni vocalici, quelli inscritti nei sedici petali del loto della gola: le quattordici vocali अ a आ ā इ i ई ī उ u ऊ ū ऋ ṛ ॠ ṝ ऌ ḷ ॡ ḹ ए e ऐ ai ओ o औ au più अं aṃ e अः aḥ . Le vocali simboleggiano (sono) l'insieme delle potenze della manifestazione, mentre le consonanti sono il "veicolo" delle potenze. Ma aḥ, significa molto di più. In sanscrito le vocali principali sono tre: A, I ed U e sono l'emblema delle tre potenze della divinità. A sta per anuttara, "la Suprema". I sta per icchā, "il Desiderio". U sta unmeṣa, "l'Espansione". Lo Yoga, come lo traducono Shankara e Vyasa nel loro commento agli Yoga sutra di Patanjali, è il "Riposo": il riposo di anuttara è ānanda, la "Suprema Beatitudine". Il riposo di icchā è īśāna, la "Luminosa Capacità Creatrice". Il riposo di unmeṣa è ūrmi, "l'Onda". La manifestazione, l'universo, nascono dal "riposo della divinità". In questo riposo noi e le diecimila cose "esistiamo". Le altre vocali, che rappresentano la diversità del manifestato, si creano per l'urto o la reciproca penetrazione, delle tre potenze principali. La E nasce dall'urto di A, Suprema beatitudine, e I, Desiderio e Luminosa capacità creatrice. La O nasce dall'urto di A e U, Onda dell'espansione. Poi vengono AI e AU. Ma fino allo sviluppo di tutte le altre "lettere", la manifestazione resta allo stato potenziale racchiusa nel Bindu (punto) che rappresenta la aṃ. L'individualità, l'autocoscienza sono il prodotto dell'unione di aṃ ed aḥ= aham = IO o IO SONO (AHAM ASMI). La terza sillaba del mantra è Hūṃ. Hūṃ ha molti significati, anche troppi, ma se prendiamo la scrittura sanscrita la simbologia risulta più evidente: हूं hūṃ è formato dalla h ह् unita alla ū ऊ compenetrate in un unico simbolo: hū हू . l'Anusvara, il puntino che i caratteri latini scriviamo ṃ è messo in alto, sopra la sillaba. Il puntino "in questo mantra", rappresenta labodhi, "il seme di Vajradhara", la conoscenza assoluta. illimitata, che si nasconde in ognuno di noi. Ecco che il Suono HUM si può leggere come unione del veicolo/mezzo (consonante H) che rappresenta il seme maschile ( śuklā che significa bianco e indica anche la saliva e il liquido cerebrospinale) e la conoscenza superiore/potenzialità creativa (la vocale U) che rappresenta l'ovulo femminile (rakta che significa rosso e indica anche il sangue mestruale, il colore, l'innamoramento, l'eccitazione).