Paolo Proietti

KAMAKALA, il triangolo del desiderio


Lo stato naturale è quello in cui l'Uomo si sveglia, ebbro di desiderio, per godere della danza della Dea.Lei lo chiama, dolcemente: HA SAKALA HRIM HA SAKA HA LA HRIM SAKALA HRIM. Lui la  "riconosce" e risponde con un fil di voce : "Sa'ham,  io sono Lei"; è l'inizio della manifestazione, il bindu (punto) visibile nel triangolo al centro  dello Sri Yantra. 
La forza che  spinge la dea a risvegliare Shiva Sakala è il desiderio: इच्छा icchā. Dal desiderio procede il risveglio ovvero la conoscenza/consapevolezza ( i due si riconoscono nell'UNO): ज्ञान jñāna Dal riconoscimento nasce l'atto d'amore, l'azione,क्रिया kriyā इच्छा icchā, ज्ञान jñāna, क्रिया kriyā  sono  le "TRE GRANDI MADRI " della tradizione indiana:iccha è la GRANDE MADRE VUOTO, Uma(Parvati, la consorte di Shiva:jnana è la GRANDE MADRE SILENZIO, Sarasvati, consorte di Brahma;kriya è la GRANDE MADTRE LUCE, Lakshmi, consorte di Visnu.Le TRE GRANDI MADRI sono rappresentate dai tre lati del triangolo centrale dello Sri Yantra.Un triangolo con il vertice in basso o "TRIANGOLO D'ACQUA, come  direbbero i tantrici, detto Devi Yantra, come quello dell'immagine sotto, con al centro il Bija mantra सौः sauḥ 
 Il triangolo centrale dello Sri Yantra è detto kāmakalā. काम kāma è Eros, il desiderio erotico, कला kalā si può tradurre in varie maniere: può significare ARTE, PARTICELLA DI SPAZIO o MATERIA (l'atomo è detto kalā), EMBRIONE UMANO,FLUSSO MESTRUALE, FASE DELLA LUNA.....ma c'è anche un significato tra virgolette "esoterico" che potrebbe nascondere un'indicazione operativa:  kalā è una maniera per indicare il numero 16.16 come gli anni della Dea che gioca, Lalitā (Vedi su questo Blog SRI VIDYA) e 16 come le vocali inscritte nei petali del cakra della gola
Kāmakalā comunque (che è il nome che viene dato anche ad altre figure geometriche presenti nell'Arte sacra indiana) si può definire"luogo del desiderio", o "arte del desiderio" ed è la potenza (o l'insieme delle potenze) generata dall'unione dei Dio e della Dea, rappresentato dal punto centrale, il bindu come si può intuire da questa rappresentazione del cakra della fronte o ajña cakra
 I tre lati del triangolo, ha una qualche relazione con i tre versi dell'Hadi e Kadi Mantra:HA SA KA LA HRIM - HA SA KA HA LA HRIM -SAKALA HRIM  eKA E I LA HRIM - HA SA KA HA LA HRIM - SA KA LA HRIM, e  le tre correnti mistiche (le TRE MADRI) corrispondono, come si è detto, all'energia dell'AZIONE (LUCE), all'energia della CONOSCENZA (SILENZIO) e all'energia del DESIDERIO (VUOTO) e danno origine a quelli che vengono chiamati i cinque veli limitanti di माया māyā. Questi Veli sono in realtà  radici dei cinque elementi primari ovvero punti di vista limitati dell'ILLIMITATO SPAZIO SENZIENTE o Citākāśa: 1) La limitatezza dello spazio, kalā, è la sorgente di ciò che dal nostro punto di vista definiamo ETERE o आकाश ākāśa. 2) La limitatezza della conoscenza, vidyā, corrisponde a ciò che chiamiamo ARIA o वायु vāyu. 3) La passione, rāga, corrisponde a ciò che definiamo FUOCO o तेजस् tejas. 4) La limitatezza del tempo, kāla, corisponde a ciò che definiamo ACQUA o आप āpa. 5) Il principio di causa-effetto, niyati corrisponde infine a ciò che chiamiamo TERRA o पृथिवी pṛthivīDa questi cinque veli procede l'intera manifestazione e l'uomo, riconosciutosi in Shiva Sakala (Shivo'ham) si fa, anzi si riscopre creatore. E crea tramite il pensiero. Ogni essere umano crea la propria esistenza tramite il pensiero. La vita di ognuno si sviluppa dalle impressioni, dai samskara fissati nella mente attorno ai quali, come la perla nasce dal granello di sabbia, il pensiero si aggrega e condensa creando la vita dell'individuo. Il mondo intero è l'aggregato di tutti i samskara. Il mondo intero è pensiero condensato. Ma la tendenza dei singoli individui, mossi dal senso del mio e dell'io condurrebbe alla dissoluzione. L'uomo allo stato naturale è libero da contenuti egotici. Come il fiore del giardino allieta inconsapevolmente il viandante con il suo profumo, così l'Uomo allo stato naturale tiene salda la manifestazione impedendone la dissoluzione nei momenti in cui l'umanità smarrisce il filo rosso della legge divina e danza scompostamente senza seguire il ritmo dell'universo, ऋत Ṛta. Ṛta è l'ordine cosmico e, insieme , la relazione tra rito (azione sacra) e divenire. L'uomo allo stato naturale  può insegnare agli altri, un passo alla volta, la danza sacra di Shiva ed "IMPEDIRE LA DISSOLUZIONE DELL'UNIVERSO MANIFESTATOMa prima deve essere risvegliato dalla Dea.Con un canto dolce, e antico: HA SA KA LA HRIM....HA SA KA HA LA HRIM....SA KA LA HRIM