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LA COSCIENZA DEL PENE »

BUDDHA E IL RASOIO DI OCCAM

Post n°1 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da paoloproietti.rnk
 

 

Non ho mai avuto troppa simpatia per monaci e preti. 

Da bambino pensavo che passavano il tempo a bere di nascosto e a inventarsi storie per prenderci in giro.

La mia mamma diceva che ero un "senza Dio" e che la colpa  era dei bisnonni anarchici.

Parla bene lei! A parte matrimoni e funerali sarà andata in chiesa tre volte in vita sua.

Crescendo ho cambiato un po' idea, in fondo fare il prete è un mestiere come un altro, e ci saranno preti bravi, meno bravi e figli di puttana, come succede tra gli orologiai o i pizzaioli.

Guglielmo di Ockam secondo me faceva parte dei preti bravi.

Guglielmo da Ockam


Era  Francescano, come Antonio da Padova, uno bravo pure lui.

Un giorno, forse perchè stanco di sentire le inutili  chiacchiere dei colleghi sul sesso degli angeli, decise di applicare il buon senso comune alla filosofia e scrisse un trattato sulla necessità di pigliare a rasoiate le teorie complicate per sfoltirle e arrivare all'essenza delle cose.

Si chiama  proprio così il suo metodo, IL RASOIO DI OCCAM, e recita:

"A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire"

Nel 1324 fu processato dall'Inquisizione, succede ai preti bravi.

Certo che anche lui poteva immaginarselo che la Chiesa si sarebbe arrabbiata: aveva detto che "se l'universo è infinito, eterno e inconoscibile è inutile  postulare l'esistenza di un Creatore altrettanto infinito, eterno e inconoscibile".

Tempo fa, dopo quasi quarant'anni di pratica di  yoga e altre stranezze, mi è venuta la  voglia di usare il Rasoio di Occam per  fare la barba a Buddha, Lao Tzu e derivati.

E' stata quasi una necessità fisiologica: chi per lungo tempo si è interessato al tantrismo, allo zen, al taoismo prima o poi  si trova ad arricciare il naso di fronte ad una contraddizione evidente.

Da una parte un gran parlare di immediatezza, naturalezza e spontaneità (Sahaja, Shi Zen, Tziran) , dall'altra una selva impenetrabile di segni, simboli e frasi incomprensibili o spiegabili in mille maniere diverse.

E se chiedi lumi a Guru, maestri e libri, ti risponderanno con metafore e rimandi e, alla fin fine,  tireranno in ballo la metafisica e quel Dio incomprensibile, inaccessibile e inconoscibile che Guglielmo, magari esagerando un pochino, definiva "teoria inutile".

Le applicazioni del Rasoio al sapere Orientale danno risultati secondo me  illuminanti.

Esempio pratico: Ho chiesto a vari praticanti e studiosi  a cosa si riferisce la definizione BUDDHA DELL'OCCIDENTE o BUDDHA BIANCO DELL'OCCIDENTE che si trova in tanti testi cinesi e giapponesi.

Shakyamuni e Mucalinda

Risposte pià gettonate:

1)L'occidente è il tramonto, il Buddha dell'occidente è colui che ha fatto tramontare la luce fittizia dell'ego.

2)L'occidente è il dorso [per gli indiani l'est sta "davanti"], la frase Buddha dell'occidente si riferisce ad un insegnamento segreto, "che sta dietro".

3)Il Buddha dell'occidente è Amithaba, uno dei cinque Dhyani Buddha del mandala tibetano [gli altri sono Vairochana al centro, Akshobia ad est, Ratnasambhava a Sud e Amogasiddhi a Nord]


Tutte e tre le  risposte sono valide e per qualche verso soddisfacenti.

Ma sono la spiegazione più semplice?

Ho preso il vocabolario, Buddha o Bauddha è termine già conosciuto nelle Upanishad (i testi filosofici che fanno parte dei  quattro Veda) e indica Colui che si è risvegliato, l'illuminato, colui che si è realizzato nella via dello Yoga o Yogachara.

Poi ho cercato delle mappe su google. questa  qui indica il tragitto di Marco Polo:


viaggio di marco polo


Per andare dall'India alla Cina il genovese percorse le vie delle carovane, spostandosi, evidentemente, da occidente a oriente.

Ecco qua: l'india è ad Ovest della Cina.


Se a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire la frase

Buddha che viene dall'Occidente significa: Maestro di yoga che è venuto dall'occidente, ovvero,in questo caso, dall'India.

Troppo semplice per essere vero?

Applicando il principio di Occam su altre definizione, come quella di Visione Interiore, Energia del Serpente credo di aver scoperto cose assai interessanti.

Domanda delle cento pistole: E se le metafore  dei testi tantrici e taoisti non fossero affatto metafore e la miriade di castelli, animali, fiori che riempiono le tavole anatomiche e i sutra fossero rappresentazioni di organi e processi fisici?


 

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Commenti al Post:
v_e_n_u_s_i_a_2011
v_e_n_u_s_i_a_2011 il 03/12/12 alle 23:43 via WEB
.....e quale sarebbe la spiegazione pił semplice (visto che sono "ignorante" in materia)alla domanda delle cento_pistole? (addirittura cento.....azzzzzzzzzzzzzzzzz!)
 
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