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« IL MIELE DELLA CONOSCENZ...IL MISTERO DELLA PRIMA »

UN'UNICA VIA

Post n°79 pubblicato il 21 Novembre 2013 da paoloproietti.rnk
 

Taoismo, Vedanta e Zen sono nomi diversi che indicano la medesima linea di insegnamento. 


Questa identità di teorie e pratiche emerge anche dalle parole usate nei testi.
Un termine che torna spessissimo nelle pratiche operative taoiste è 丹 dān​ ( Tan) che significa Cinabro, rosso, solfuro di mercurio... e indica il movimento delle energie sottili.
 Dan tien sono i centri della fronte, del cuore e del ventre, nei dan  sono gli esercizi "interni" di circolazione delle energie, wai dan gli esercizi "esterni" ecc. ecc. In cinese l'ideogramma  dān​ [formato dai segni 月 yuè​ che significa luna e bǔ​ che significa analizzare, esaminare, scegliere, divinare (nel senso di fare oracoli)] assume, in genere, il significato di "campo interno" ovvero di quell'insieme di energie che talvolta  nello Yoga viene chiamato "corpo interno" e tal'altra Prana. Nello yoga, con pronuncia pressoché identica si trova la radice तन् tan  in तन्त्र tantra e in ताण्डव tâṇḍava.
Da tan derivano l'italiano "danza", il francese "danse", l'inglese "dance", il tedesco "tanz"... 
तन् tan indica il corpo in movimento o le energie che muovono il corpo.
Dall'assonanza tra il cinese  dan  e il sanscrito tan possono  scaturire una serie di riflessioni che secondo me, potrebbero portare alla dimostrazione non di una vicinanza o un'analogia tra le tecniche operative cinesi e quelle indiane, ma di una identità sostanziale. L'esperto di Qi Gong Nei Dan cinese, colui che lavora sullo 田中 Tián​zhōng​, non è altri che il "conoscitore del campo" di cui parlano le upanishad.
Cambiano i nomi, o forse solo la pronuncia, ma le tecniche operative, il loro fine, l'insegnamento generale sono gli stessi.
L'advaita vedanta, il taoismo, lo zen sarebbero nomi diversi che indicherebbero non diversi rami tradizionali, ma un unica linea di insegnamento.



Se immaginiamo la manifestazione dell'Essere come una piramide avremo al vertice dell'insegnamento tradizionale taoista un "uno senza secondo":

"Yuan-shih T'ien-tsun"




Che corrisponde, nello yoga al brahman nirguna  o paramashiva, il principio che "comprende" l'uno primordiale, la causa di tutta la manifestazione formale ed informale, brahman saguna o isvara, che potremo definire "corpo causale".
Anche nel taoismo c'è un corpo causale universale: è l'imperatore di Giada,  

"Yu-huang"

 



Dal corpo causale nel taoismo procedono tre dei che hanno "tre qualità " diverse corrispondenti a manifestazione, conservazione, e assorbimento/distruzione, ovvero gli altissimi: 

Yu-ch’ing= Giada Puro,
Shang-ch’ing= Più-alto-Puro 
T’ai-ch’ing= il puro supremo.



Che corrispondono a ConfucioBuddha Shakyamuni e  Lao tzu 
Le analogie con la Trimurti indiana sono evidentissime: Brahma è rappresentato con i rotoli dei Veda, così come Confucio ha i rotoli della legge, Lao tzu se ne va a zonzo su un toro, esattamente come Shiva e Buddha, in India, è  considerato un avatar di Vishnu.



L'assonanza tra le parole dei maestri taoisti e le scritture del vedanta è impressionante, per darne l'idea metto a confronto alcune sentenze di lao tzu (laozi) con dei passi delle upanishad e di Shankara. Non credo ci sia bisogno di commenti:

Si legge nel Laozi zhongjing 
[riferimento bibliografico: Fabrizio Pregadio, "Early Daoist Meditation and the Origins of Inner Alchemy," in Benjamin Penny, ed., Daoism in History-Essays in Honour of Liu Ts'un-yan, 122 (London: Routledge, 2006) 
NB.La traduzione/interpretazione è mia e quindi sarrebbe da verificare... Per la parola Huangtian, - che con lo stesso suono può significare sia  il cielo dell'imperatore sia il cielo giallo - ho preferito usare il secondo significato]

"Il Signore del dao è l'uno [Yi].
Egli dimora nel cielo giallo divino [di Dio]"


Così invece la Mundaka upanishad II,3,10:

"Nel Sublime aureo involucro dimora Brahman [....] 
Egli è colui che splende, luci nelle luci, 
l'Uno che conobbero i conoscitori[...]"


Laozi zhongjing:

Il Sè è figlio del Tao: Questo è quello che è.


Mandukya upanishad, 2:

"Tutto questo è Quello (Il Brahman): 
questo Sè (atman) è il Brahman che possiede quattro pàda"


Laozi, zhongjing:

"Negli esseri (umani) c'è Lui, non solo io"


Brahmabindu, 20:

"[...] Lui dimora in tutti gli esseri. 
Quello, Vasudeva sono io"

Laozi, zhongjing:

"Questo[il Sè figlio del Tao] siede 
con la faccia rivolta a Sud su un trono di Giada e Perle"


Samkara, dakshinamurti stotra:

"Dinanzi a Questo (idam) che siede con la faccia rivolta a sud, 
mi inchino (nama) riconoscendolo incarnazione del Guru"
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