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Post n°2503 pubblicato il 03 Maggio 2013 da dav763
La società Argos Volley ha sciolto le fila della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora con il “rompete le righe” decretato dai saluti dei Patron Giannetti e del Direttore Sportivo Alberico Vitullo. Nella sala conferenze degli stabilimenti Globo S.p.a. l'ultimo ritrovo della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora targata 2012/2013 che ha inevitabilmente segnato il termine del progetto sportivo stagionale ed è stata l'occasione giusta sia per salutare e ringraziare il gruppo di lavoro che insieme ha sofferto, gioito e lottato tra alti e bassi, e sia per tirare la linea e trattare il bilancio complessivo. E sulla carta i numeri parlano di un ottimo bilancio con il miglior risultato mai raggiunto nei quattro anni di Serie A2 del club grazie alla disputa della semifinale secca di Coppa Italia persa contro la Sidigas Atripada per 3-2 e quella dei Play Off Promozione mollati solo in gara 5 contro la Tonazzo Padova. L'incontro è stato aperto dal padrone di casa Gino Giannetti che in tutta serenità si è dichiarato schiettamente: “Questo è stato per me l'anno in cui ho subito più di tutti lo stress del campionato, l'ansia della prestazione, e quella di dover fare il risultato. È stato sicuramente l'anno dei risultati mancati perché saremmo potuti andare in finale di Coppa Italia e poi vincerla o perderla, e saremmo potuti andare in finale Play Off Promozione e poi vincerla o perderla. Come sempre però c'è un rovescio della medaglia che in qualche modo ci può consolare ovvero essere arrivati oltre, dove non c'eravamo mai stati in quattro anni di serie A2 con grandi risultati mai raggiunti che però purtroppo alla fine non abbiamo sfruttato al meglio mancando gli obiettivi di un soffio. È ovvio che per chi questa squadra l'ha fortemente voluta e l'ha messa in campo con tutte le ambizioni del caso, un risultato del genere calza molto stretto. Questo ovviamente senza nulla togliere al campionato che abbiamo condotto condizionato anche da qualche intoppo di troppo dove però alla fine i risultati ottenuti sembrano corretti senza avere tantissimo da recriminare. Detto questo non mi resta che augurarvi il mio più grande in bocca al lupo perché in questo nostro mondo ogni anno riparte una ruota che oltre a farci confrontare con tanti colleghi e club, ci mette difronte a molte situazioni sempre nuove e diverse. Per la prossima stagione bisognerà capire in che contesto si muoverà la pallavolo italiana e che cosa questa vuole fare con noi, dirigenti, presidenti e patron di club pronti a ragionare su tutto. Ora l'Argos Volley si prenderà un pochino di tempo per fare un respiro profondo per poi decidere l'impostazione da dare alla prossima stagione”. Dello stesso avviso è anche l'altro Giannetti, Ivan, che con meno diplomazia e più schiettezza arriva al punto: “Quest'anno volevamo fare un buon campionato e i presupposti per mettere in atto il piano li avevamo messi in piedi. Abbiamo sicuramente fatto un passino oltre l'ostacolo contro il quale c'eravamo fermati negli anni precedenti ma non siamo stati altrettanto bravi ad arrivare fino in fondo, fin dove noi abbiamo sempre dichiarato di volerci spingere. Le colpe ce le dividiamo perché sicuramente per avere in mano la situazione sulla quale stiamo discutendo, errori ne sono stati fatti un pochino da tutti forse non rendendocene conto in tempo debito. Potremmo parlare della mancanza di un po di amalgama e di carattere della squadra, ma recriminare oramai non ha molto senso per cui grazie a tutti per quello che avete fatto per il nostro club e in bocca al lupo per il vostro proseguo sportivo”. A metterci un pochino più di sentimento e meno dato di fatto rispetto a quello già espresso, è il DS Alberico Vitullo abituato com'è a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno: “Alla domanda - hai sbagliato qualcosa? Rifaresti le stesse scelte?, io rispondo – Si! Il campionato io devo esaminarlo da un punto diverso rispetto a quello della proprietà quindi prendendo i numeri, il lavoro fatto in palestra, attraverso i tanti guai che abbiamo avuto e i tanti momenti che abbiamo vissuto. L'infortunio di Giuseppe Patriarca per noi è stato determinante sia nella semifinale di Coppa Italia che in quella dei Play Off Promozione e questo non lo dico per sminuire il valore degli altri atleti, però come società immaginavamo che il nostro indiano, Daniele Ricci, andasse all'attacco del fortino con tutte le frecce nell'arco invece la mancanza dell'arma Patriarca è stata determinante. Con il senno di poi è facile parlare dei se e dei ma mentre in quei momenti qualcosa di difficile c'è stato per cui mi sento di fare dei ringraziamenti particolari alla nostra proprietà che ci mette la benzina affinché questo circo si muova con la speranza che non perdano mai la progettualità che hanno dato a questo sport in questa cittadina. Poi, con un grandissimo e cumulativo grazie, vorrei fare i complimenti a tutti gli appartenenti alla Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e alla società Argos Volley perché la passione di tutti, dai professionisti ai volontari, ci permette di essere il grande club che siamo. Due parole voglio spenderle per Ricci, Patriarca e Fortunato perché sono onorato di averli avuti con me in questa stagione dalla quale esco arricchito dal confronto che ogni giorno ho avuto con loro dei quali fino a poco tempo fa apprezzavo le gesta dalla tv o dai vari media. Ho lavorato benissimo con tutti e mi piace ricordare la grande stagione di Claudio Paris che si è trovato in campo un po per caso dimostrando da subito che la categoria gli appartiene ma soprattutto che può giocare per ogni obiettivo, da quello per non retrocedere affrontato lo scorso anno con la maglia del Club Italia alla competizione per obiettivi più alti come quelli centrati in questi mesi. Grazie anche ad Adriano Paolucci con il quale finalmente abbiamo lavorato insieme dopo anni nei quali ci siamo rincorsi e un grande in bocca al lupo ai due giovani centrali chiamati da coach Berruto a una estate azzurra. Esagerando voglio dire che quello che la nostra squadra, compreso di team e lo staff, ha fatto, è stato un miracolo messo in atto da dodici giocatori e allenatori nuovi che non avevano mai lavorato prima con me e con tutto il resto della società e nonostante ciò, senza conoscere l'ambiente, è arrivata alla semifinale di Coppa Italia e a quella di Promozione. Purtroppo non siamo riusciti ad andare oltre ma davanti a noi non abbiamo avuto una strada dritta ma una che curvava talmente tanto che alle volte ne siamo usciti in testacoda. Quando uscivo dagli spogliatoi dopo un allenamento o una partita vi salutavo sempre dicendovi “grazie di esistere” e anche oggi voglio salutarvi così”. |
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