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I terreni di Torre Veneri e la politika leccese

di Paolo Margari

Duecentonovantamila metri quadri di terreno acquisiti nel 2004 in località Torre Veneri da parte di Iskenia, una società finanziaria lussemburghese, hanno scosso lo scenario politico leccese, alla vigilia di agguerrite elezioni comunali. Torre Veneri è una delle località meno antropizzate del comune di Lecce, a ridosso del mare Adriatico e prossima al Parco regionale Bosco e Paludi di Rauccio di recente istituzione.
L’area in questione, caratterizzata da uno scarso e sporadico sviluppo urbanistico, da tre anni ha visto accrescere la sua accessibilità grazie all’apertura della Tangenziale Est, un collettore delle principali arterie stradali che giungono a Lecce.

Le perplessità sorte in merito all’acquisizione provengono dall’opposizione di centrosinistra a Palazzo Carafa, guidata dal candidato sindaco Antonio Rotundo, dalla capolista SDI in consiglio comunale, Antonella Lifonso, da Mario De Cristofaro, uno dei candidati a sindaco del centrodestra, recentemente fuoriuscito da AN, nonché da settori della società civile, con in prima fila la sede leccese del Movimento Difesa dei Consumatori guidato dall’avvocato Luigi Mariano.
Il timore principale risiede nel fatto che dietro l’investimento di Iskenia si possa celare un tentativo di speculazione edilizia, una volta che il prossimo P.U.G. (Piano Urbanistico Generale), potrebbe destinare ad uso residenziale l’area in cui è situato il terreno.

La città di Lecce necessita da tempo di un nuovo piano di sviluppo urbanistico che rifletta i notevoli cambiamenti sociali e territoriali avvenuti nel corso di quasi vent’anni. L’ultimo strumento di pianificazione urbanistica, il Piano Regolatore Generale, risale infatti al 1990.
Lunedì 12 febbraio, nel corso del Consiglio Comunale, l’assessore all’Urbanistica, Angelo Tondo, ha cercato di rassenerare gli animi affermando che non sono previste espansioni delle aree destinate ad uso residenziale, anche in virtù della scarsa crescita demografica registrata negli ultimi anni in città. Tondo ha aggiunto che la fase di redazione del P.U.G. è solo ad uno stadio preliminare e, tuttavia, nell’area non potranno che essere previsti servizi. Secondo la Lifonso queste affermazioni non bastano a stemperare gli animi, in quanto con la nuova normativa i privati possono proporre interventi.

Nei giorni scorsi il segretario del Movimento Difesa del Cittadino, Luigi Mariano, aveva scritto una lettera aperta al Sindaco uscente, Adriana Poli Bortone, ai candidati sindaco al prefetto ed al difensore civico del comune di Lecce.
Nella lettera si legge che “la circostanza è estremamente grave sia nel caso siano stati veramente i lussemburghesi ad acquistare quei suoli, sia nel caso in cui dietro quella società vi siano interessi locali” poiché nell’ipotesi che gli acquirenti siano lussemburghesi è quasi certo che le plusvalenze non verranno reinvestite sul territorio, ma andranno ad arricchire casse straniere. Se invece Iskenia è una copertura per investitori locali chi può garantire che dietro la società non si nasconda un’operazione di riciclaggio da parte della criminalità organizzata?

Sono tre le risposte giunte sinora, tra le quali manca quella di Paolo Perrone, candidato sindaco per la stessa coalizione di centrodestra che sorregge l’attuale giunta. Il suo principale avversario, Antonio Rotundo, candidato scelto mediante le primarie dell’Unione, ha sollecitato la deputata dell’Unione, Teresa Bellanova, affinché avvii un’interrogazione parlamentare in merito alla faccenda.
La società anonima Iskenia, costituita in Lussemburgo nel 2003, è partecipata da altre società anonime. Nel suo Consiglio di Amministrazione vi sono tre componenti, di nazionalità lussemburghese, uno dei quali, Camille Weiss, imprenditore dei trasporti, è anche componente della rappresentanza permanente del Lussemburgo presso l’Unione Europea.