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LA RELAZIONE DI AIUTO


Rogers definisce la relazione di aiuto nel seguente modo:….”Con questo termine mi riferisco ad una relazione in cui almeno uno dei protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato. L’altro può essere un individuo o in gruppo. In altre parole una relazione di aiuto potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire, in una o ambedue le parti, una valorizzazione delle risorse personali del soggetto ed una maggiore possibilità di espressione”…...Questa definizione comprende tutte le relazioni didattico- formative, le relazioni di orientamento, sia in campo formativo che professionale e quelle che si formano nell’ambito psicologico e psicoterapico. Infatti è comune la finalità perseguita: La promozione dello sviluppo e della maturazione dell’individuo. L’operatore che mette in atto una relazione di aiuto deve possedere la consapevolezza del processo ed il controllo dello stesso, padroneggiando razionalmente “abilità che sono tutt’uno con ciò che si è” (Mucchielli 1983). Infatti, una preparazione inadeguata dell’operatore, determina l’incapacità di ascoltarsi e di ascoltare l’altro, requisito indispensabile per realizzare un processo di ascolto efficace. Alla luce di quanto esposto, possiamo affermare che la pratica della relazione di aiuto presuppone un faticoso focus personale centrato sul sè, coniugato con l’acquisizione di abilità specifiche e di una complessa padronanza tecnica. Per chi la esercita è necessario un training di formazione serio, puntuale, appropriato, caratterizzato dalla “programmaticità diacronica” e non da varie occasioni formative che si sommano.I presupposti fondanti della relazione di aiuto sono i seguenti:· Condizione di congruenza del soggetto che vi agisce. Per congruenza si intende la capacità di essere liberamente e profondamente se stessi nell’ambito della relazione;· La capacità di comprensione empatica, vale a dire la capacità di sentire il mondo personale del cliente “come se” fosse il nostro, senza mai perdere la qualità del “come se”;                                   
And did you get what you wanted from this life, even so? I did. And what did you want? To call myself beloved, to feel myself beloved on the earth. E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Sì. E cos’è che volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. "Late fragment", Raymond Carver· La capacità di accettazione positiva ed incondizionata. La persona viene apprezzata senza cadere nel giudizio selettivo, in quanto persona distinta, specifica, unica, con sentimenti ed esperienze originali. Si presuppone rispetto profondo per l’altra persona.La forza del counsellig consiste nel mettere al centro dell’intervento la persona e la qualità della relazione umana instaurata.