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Il senso di autoefficacia


“Chi cammina, danza o volteggia su una corda a qualche metro da terra non è un funambolo. Che il suo filo sia teso, lento, molleggiato o completamente libero,che egli lavori con o senza bilancere,viene chiamato ballerino sulla corda.Chi impiega nello stesso modo un filo sottile, di ottone o d´acciaio diventa filferrista.Resta chi fa uno spettacolo che è simile a un gioco d´azzardo. Chi è fiero della propria paura. Osa tendere cavi su precipizi, si lancia all´assalto dei campanili, allontana e unisce le montagne.Il suo cavo d´acciaio, la sua corda, devono essere tesi all´estremo. Egli si serve di un bilancere per le grandi traversate.È il Ladro del Medioevo, l´Ascensionista del secolo di Blondin, il Funambolo.”S.o.s.emotivita’. Ecco come combattere fragilita’ e dipendenza. Lo specialista Albert Bandura si addentra fra le inquietudini e i punti deboli delle giovani generazioniUn uomo sempre più fragile, che non ha fiducia nelle proprie potenzialità e risorse, un "homo dipendens" sta vivendo questo inizio del terzo millennio. Se bastasse un libro a trasformare questa fragilità in forza, "Il senso di autoefficacia" a cura di Albert Bandura va nella direzione giusta (Centro Studi Erickson, Trento 1996).Perché "l’autoefficacia è la convinzione delle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessarie per gestire adeguatamente le situazioni e al limite influenzare gli eventi per raggiungere gli obiettivi prefissati". Questa dimensione della personalità permette di migliorare l’autocontrollo nei processi di apprendimento e studio, nella gestione dello stress e nella modificazione dei comportamenti rilevanti per la salute.Bandura, studioso noto in tutto il mondo, tra i fondatori della psicologia cognitiva, ci suggerisce quali strategie potrebbero essere messe in atto per ritrovare la fiducia in se stessi.Solo progetti educativi a livello familiare, scolastico e sociale, possono aiutare l’essere umano a valorizzare potenzialità e risorse personali, senza cadere nelle trappole allettanti delle dipendenze. Percorsi formativi mirati possono sviluppare autofiducia e autostima, autovalutazione, autocontrollo. Forti convinzioni di efficacia consentono una maggiore perseveranza di fronte alle difficoltà, riducono la paura dell’insuccesso, migliorano il pensiero analitico finalizzato alla soluzione dei problemi. Le strategie di autoefficacia sono state sperimentate con successo nella modificazione dei comportamenti a rischio, nelle dipendenze dal fumo e da altre sostanze legali e illegali, quindi possono educare i giovani a promuovere la salute e favorire il benessere personale e sociale. Il libro potrebbe orientare le politiche educative e gli interventi formativi nelle scuole per delineare una inversione di tendenza: in primo piano l’uomo, che difende la propria autonomia, ha cura del proprio corpo, dorme, mangia si diverte senza lasciarsi condizionare. La psicoterapia o i percorsi di prevenzione per far acquisire consapevolezza della propria efficacia, malgrado le resistenze iniziali dei soggetti stessi, possono trasformare la fragilità e l’insuccesso e modificare positivamente i comportamenti per il cambiamento. Lo dimostrano con dati certi i molteplici casi da noi seguiti e risolti, di studenti in difficoltà di ogni ordine di scuola, dalle elementari all’università. In genere chi ha fiducia nelle proprie forze ritiene di avere il controllo delle situazioni (locus of control), mentre il timido, l’insicuro, anche se ha successo, lo attribuisce alla fortuna o all’aiuto degli altri.