Ma'pe iabbu

Sabina


Lei vede l'amore dappertutto, vero?Sabina Spielrein applica la psichiatria all'educazione dei bambini Sabina Spielrein (1882-1942 [ma le date sono incerte, altre fonti danno1885-1941]) e' un nome che si ricorda dal film di Roberto Faenza "Prendimil'anima", che racconta la storia d'amore tra Jung e questa sua giovanepaziente, allieva e infine "collega", come Freud la chiama nelle lettere alei indirizzate. La storia umana e professionale di Sabina e' stata ancheraccontata in un'opera teatrale scritta e diretta da Maria Inversi nel 1999,"Oggi voglio essere felice", ed in un film documentario della registasvedese Elizabeth Marton, opere dalle quali emerge la personalita' di unadonna che lotta per la propria autoguarigione e ricostruisce, a partire daquanto appreso dalla malattia stessa, una professione e un progetto di vitautile sia a se' che agli altri: lavora in un primo momento comepsicoterapeuta in Germania e poi, rientrata nella natia Russia, (dovemorira' uccisa da una retata nazista contro gli ebrei) fonda l'Asilo Biancodi Mosca in cui sperimenta, con un certo successo, metodi pedagogiciderivati dalla sua approfondita conoscenza della psicoanalisi.Leggere gli scritti di Sabina significa attraversare un percorsoesistenziale che non trascura niente della complessa vita della mente, e checoglie nell'ambivalenza e pluralita' delle tendenze individuali una risorsaper la formazione di personalita' sane. Tutta la scrittura di Sabina risultaintenta ad esplorare la "piu' profonda e oscura vita istintualedell'eterogeneo inconscio", a riconoscere i desideri rimossi, "immorali einsopportabili per la coscienza", senza trascurare "tutti i problemiprofondamente etici, i problemi di orientamento e tutta la saggezza atavica,della quale non ci rendiamo conto perche' il nostro conscio e' solo unaparticella piccolissima di questo enorme sistema coordinato, la particellache ci e' necessaria in ogni momento per adattarci al presente. E cos'e' ilpresente?" (Lettere a Jung, in A. Carotenuto, Diario di una segretasimmetria, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1980).Per Sabina compito del/la terapeuta e' entrare in contatto con le partiprofonde, e que che piu' importa "per l'attivita' professionale" e' "lacomprensione intuitiva del malato perche' la psicoterapia pratica e' un'artedi guarigione". Comprensione che Sabina recupera dalla sua personaleesperienza di autoguarigione e "pratica di pozzi": di discesa "alle piu'profonde radici del nostro essere umano, da cui nel riaffiorare portiamo innoi esperienze tali che ci permettono di comprendere la debolezza, i sogni,le malinconie, le aspirazioni, e insomma tutti quei sentimenti che formano emigliorano l'animo umano... Nel pozzo sono pure tutte le dolorose e sublimiverita' dell'amore... ma quando si cade nel pozzo si sa anche che esserefelici non e' poi cosi' importante: e' importante sapere tutto quello che sisa quando si viene su dal pozzo", di cui scriveva Alba De Cespedes in unalettera a Natalia Ginzburg (in A. M. Crispino, Un prezioso regalo, in"Tuttestorie", 6/7, 1992).*La scrittura di Sabina Spielrein, risulta rivolta a una continuaacquisizione di consapevolezza, trasformazione e crescita: per questo primadi rivolgere la riflessione al macrocosmo sente il bisogno di chiarire comefunziona il microcosmo interiore, a costo di attraversare percorsiimprevisti e ambivalenti. E cosi' i dialoghi intimi, le aspirazioni diliberta' ("Voglio essere decisa e libera") e di volonta' ("una volonta' chestava in agguato nelle profondita' gelide e che nessuna barriera avrebbepotuto fermare"), la determinazione ad amare ("Amarlo? Ma lo amo! Il miolavoro sara' colmo d'amore! Lo amo e lo odio, perche' non mi appartiene"), oal controllo di se' ("devo farmi un impacco sulla testa perche' la passioneche sento per lui mi rende febbricitante"), le immagini dei sogni e lecontraddizioni della sua anima, diviene tutto materia per unametariflessione, che emerge nel diario, viene discussa nelle lettere e sisviluppa in un discorso teorico che guarda senza reticenze alla pluralita' eambivalenza della vita.Nel saggio La distruzione come causa della nascita, Spielrein afferma:"l'istnto riproduttivo e' costituito da due componenti antagonistiche ed e'percio' altrettanto un istinto di nascita quanto di distruzione",riconoscendo nell'amore il luogo per eccellenza in cui la contradditorieta'e problematicita' dell'esistenza si manifesta. Scrive ancora: "Nell'amore ladissoluzione dell'Io nell'amato e' contemporaneamente la piu' forteaffermazione di se', e' una nuova vita dell'Io nella persona dell'amato. Senell'amore non c'e' la rappresentazione di una trasformazione dell'individuopsichico o fisico sotto l'influsso di un potere estraneo, come nell'attosessuale, e' allora una rappresentazione di annientamento e di morte.L'istinto di conservazione e' un istinto semplice che consiste solo in unelemento positivo, l'istinto della conservazione della specie invece, chedeve dissolvere cio' che e' vecchio affinche' il nuovo possa nascere,consiste in una componente positiva e in una negativa, l'istinto diconservazione della specie e' per sua natura ambivalente; percio' lastimolazione della componente positiva evoca anche quella negativa eviceversa" (da La distruzione come causa della nascita in Sabina Spielrein,Comprensione della schizofrenia ed altri scritti, Liguori, Napoli 1986).*L'amore, esempio e metafora di trasformazione, contiene sia la polarita'negativa che quella positiva, ed e' al contempo luogo di distruzione enascita: luogo di quella continua trasformazione necessaria affinche' lavita possa mantenersi e proseguire. Se per essere autosufficienti bastal'istinto di conservazione senza amore, per la conservazione della specie e'necessaria questa compresenza di opposti e disponibilita' a fare dissolvereil vecchio affinche' il nuovo, l'imprevedibile, possa nascere. Inoltre,Sabina idealizza nella creatura spirituale "Sigfrido", il figlio perfettoscaturito dall'incontro amoroso tra gli opposti: dall'amore tra un uomo euna donna come lei e Jung. Sabina arrivera' a capire "di essere troppogiovane, troppo inesperta, troppo idealista" e a dare ragione a Freud, chein una lettera del 1914 la invita a rivolgere "i Suoi sforzi a un'attivita'pedagogica" e dimenticare il suo "ideale infantile". Sabina stessa in unalettera del 1918, ormai abbandonato il suo amore per Jung, definira'"fantasia" Sigfrido e riconoscera': "il mondo va cosi', percio' e' difficiletrovare la propria strada nella vita pratica partendo dai sogni".*Sabina, pero', a differenza di Jung e Freud, pratica come e' di pozzi e dirisalite, sa quanto importante sia trovare un luogo "in cui riesco adabbandonarmi completamente", in cui sentire tutta la pluralita'dell'esistenza, in cui potere errare da un polo all'altro e viceversa.Questo luogo prescelto e' per Sabina la musica, che lei stessa suonava ecomponeva. Scrive a Jung nel 1918: "Anche un cieco avrebbe visto che per mela musica non era una posa, ma un bisogno interiore. Il bisogno represso sie' spesso manifestato inadeguato e con tale posa che Lei una volta mi disseche dedicandomi alla musica avrei potuto perdere la ragione". Gia' otto anniprima Sabina rivelava a Freud: "E' stato Wagner a portarmi nell'anima ildemonio con terribile chiarezza. Voglio fare a meno delle metafore, perche'forse lei ridera' della esuberanza dei miei sentimenti. Il mondo intero eraper me come una melodia: cantava la terra, cantava il lago, cantavano glialberi, ramo per ramo".La scoperta e attraversamento di una melodia, composta con la esuberanza echiarezza di un'anima di donna che ama e sa porsi in ascolto e che sa "tuttoquello che si sa quando si viene su dal pozzo", e' per Sabina un luogo diintegrazione e ritrovamento del se'. Per Gregory Bateson "cio' che si deveintegrare sono le diverse parti della mente - in particolare quei molteplicilivelli di cui un estremo e' detto coscienza e l'altro inconscio. Perche' sipossa conseguire la grazia, le ragioni del cuore debbono essere integratecon le ragioni della ragione" (Verso un'ecologia della mente, Adelphi,Milano 1976, 1990).Sabina, riemersa dal pozzo della sua malattia, scopre che solo laconsapevolezza della compresenza ed alternanza di moti opposti dell'animo,di "componenti antagonistiche", puo' riuscire ad evitare la rottura delsistema e favorire la crescita di personalita' integrate. Solo un flussoesistenziale consapevole e non "censurante" puo' permettere di trovarel'armonia, la grazia, di "questo enorme sistema coordinato", che e' lanostra mente. ==============================NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALEper chi vuole leggere di pił : Qui,