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Se noi non sentiamo la necessità di ciò che i disoccupati non
producono, abbiamo anche ovviamente la possibilità di fornire loro
quello di cui essi hanno abitualmente bisogno
J.K, Gailbraith, La società opulenta, 1958
Non è affatto vero che se la domanda tira tutto si sistemerà.
Lo
sviluppo infatti dura ormai poco e alimenta l'inflazione;
anche se ci
vuole non è detto che venga né che risolva.
Aveva ragione F.Caffè a
criticare la sviluppomania su "Micromega".
La questione della disoccupazione, per Caffe' come per Keynes, e'
strettamente legata alle questioni monetarie e finanziarie.
Come ormai si dovrebbe sapere, il governo della moneta
ha conseguenze non neutrali sugli aspetti reali dell'economia,
sulla domanda effettiva, dunque sul livello di
attivita', dunque sull'occupazione.
Posto che i banchieri centrali
sostengono che e' necessario mantenere una disciplina finanziaria,
come condizione essenziale per fare arretrare l'inflazione
e ripristinare la stabilita' dei prezzi, Caffe' si chiede come mai
non si affermi, con pari vigore e con analogo intimo convincimento,
la necessita' di combattere e ridurre la disoccupazione:
"nessun male sociale puo' superare la frustrazione
e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle
collettivita' umane";
per non parlare dello "scoraggiamento di coloro che
hanno finito per considerare lo stato di precarieta'
e la prestazione occasionale come un fatto abituale e sistematico".
Lo schema keynesiano non funziona più anche perché ha già funzionato.
Ma oggi la disoccupazione moderna è altra cosa, giacché risulta
da una nuova interazione storico-sociale tra domanda e offerta,
innescata dalle cure keynesiane mezzo secolo fa, all'epoca
della dominanza taylor-fordista sul sistema produttivo
e sul sistema allocativo.
FIORE
E qui, se mai verrai, l’estate
quietamente si sfanno gli obelischi
e cattedrali come sortilegi
consumano in esilii avventurosi.
Prossimi alle scogliere noi
parleremo del Sud, dell’Europa,
dell’uggia e del campo di tabacco
che avanza in bilico tra noi e il mondo.
il Salento in poesia. Ieri e oggi.
(in foto, il menhir di Carpignano)
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non ricordo
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