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Sto presentando con una collega questo progetto in giro per le scuole. DPR 24 GIUGNO 1998, n.249 La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca,di esperienza sociale, informata ai valori democratici, volte alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno in pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione sui Diritti Internazionali dell'Infanzia fatta a New York il 20 novembre del '89 e con i principi generali dell'Ordinamento Italiano. Negli ultimi anni il termine bullismo è comparso frequentemente nelle cronache dei giornali e della televisione, presentando dei nuovi adolescenti, capaci di gravi condotte sociali e sempre più vittime di disagio e abbandono scolastico; i ragazzi sono sempre più bulli, ed il fenomeno interessa anche il nostro paese. I ragazzi sono esposti a pressioni sociali, necessità di adeguarsi a nuovi ruoli ed identità imposti troppo rapidamente, cui non hanno il tempo di abituarsi; la via d'uscita è allora offerta dal gruppo, che permette di scaricare le tensioni all'esterno, semplificandole. Ecco allora che prepotenze, minacce, offese, maltrattamenti sono sempre più frequenti non solo nei luoghi di svago ma soprattuto a scuola. Il gruppo rappresenta una risposta immediata alla domanda di un'identità socio-ambientale tutta da costruire nel momento in cui si comincia ad uscire dalla famiglia e permette di vivere in maniera semplificata tensioni che non hanno il tempo di essere elaborate e che vengono scaricate all'esterno. Il percorso qui proposto permette l'acquisizione di alcune tecniche interattive (gioco simbolico, drammatizzazione, problem solving, role-playning) per migliorare la comunicazione, la capacità di ascolto, l'empatia, la consapevolezza emotiva, la cooperazione, la qualità delle relazioni sociali nell'ottica di una futura collaborazione istituzionale nel quadro di un progetto formativo integrato sul territorio.. Il 5 febbraio 2007 il Ministro Fioroni, ha inviato a tutte le scuole la Direttiva n. 16, contenente le " Linee di Indirizzo Generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo" . Nell'ottica di un sostegno e di una valorizzazione del ruolo degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale tecnico ausiliario che, quotidianamente e senza "fare notizia" svolgono azione meritoria ed impegnativa per la realizzazione e la funzione educativa che ciascuna istituzione scolastica autonoma è chiamata ad assolvere, si propone qui di utilizzare il bullismo come risorsa, suggerendo di occuparsene in modo permanente, per far si che diventi occasione per insegnare agli alunni, i futuri adulti, ad essere da subito cittadini consapevoli, capaci di diventare protagonisti della vita democratica della propria comunità. Oltre che l'occasione per far riflettere gli adulti sulle proprie modalità di trasmissione dei valori, il fenomeno del bullismo obbliga a promuovere la partecipazione attiva degli studenti per contrastare tempestivamente gli episodi di prepotenza a scuola. Target Professori delle scuole secondarie I e II grado Azioni efficaci della scuola. Tempo previsto 10 ore suddivise in 5 incontri suggeriti, da concordare flessibilmente con le esigenze collegiali Percorsi e strategie di intervento: interventi di tipo psico-pedagogico e sociale attraverso varie metodologie interattive con sperimentazione pratica dei seguenti concetti teorici nel lavoro di gruppo attraverso i docenti/formatori Obiettivi:
L'uso di tali tecniche che si occupano del sostegno degli adulti significativi per la classe intesa come gruppo e come risorsa insegnaa riconoscere le proprie emozioni e confrontandole con quelle dei compagni. Il contesto è il gruppo di discussione che consente ad ognuno di esprimersi, e di sperimentare che è possibile affrontare i problemi con metodi diversi dallo scontro/negazione e che questi atteggiamenti favoriscano e preservano il benessere di ognuno. Per maturare questa consapevolezza, però, è necessario che gli spazi d'ascolto siano effettivi, sufficientemente ampi e costanti nel tempo : se i ragazzi sanno, che, ad esempio, ogni due settimane hanno a disposizione del tempo per mettersi seduti in cerchio a discutere su problemi sorti all'interno della classe, è possibile che gradualmente imparino ad utilizzare correttamente questo metodo e a farlo proprio, rinunciando a poco a poco allo strumento verbale o fisico. E in una classe che acquisisce questa coscienza di sé, anche il bullo smette di esistere in quanto tale, perché ha perso il suo pubblico, e, quindi, la sua forza. Il disadattamento scolastico che consiste essenzialmente nella difficoltà dell'alunno a realizzare una positiva interazione con la scuola per l'intervento di condizioni comunicative sfavorevoli, può essere considerato come il risultato dell'influenza della progressiva sfiducia della scuola verso le proprie possibilità;l'alunno tende a progettarsi, e si realizza solo quando le persone con cui avviene una relazione lo aiutano a mutare e a percepire il proprio vissuto e la realtà scolastica, senza eccessivi contrasti. La scuola è proprio una delle agenzie che più possono collaborare alla prevenzione del disagio psichico e alla salute mentale, realizzando una funzione educativa che contribuisce quindi alla prevenzione primaria; contribuisce inoltre alla prevenzione secondaria, in quanto può svolgere azioni vicarianti o correttive ad errori pedagogici familiari, ponendosi in relazione con il disadattato senza conscie o inconscie previsioni del suo fallimento. |
FIORE
E qui, se mai verrai, l’estate
quietamente si sfanno gli obelischi
e cattedrali come sortilegi
consumano in esilii avventurosi.
Prossimi alle scogliere noi
parleremo del Sud, dell’Europa,
dell’uggia e del campo di tabacco
che avanza in bilico tra noi e il mondo.
il Salento in poesia. Ieri e oggi.
(in foto, il menhir di Carpignano)
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Perché
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mai i miei sogni?