Le comunità locali intendono svolgere un ruolo attivo mirato alla crescita dello sviluppo dell’Ateneo Salentino.
POLO UMANISTICO E RILANCIO DELLA SEDE DI ARNESANO,
Il recente pronunciamento del Tar Lecce sulla vicenda del Polo Umanistico richiede a tutti gli enti interessati un atteggiamento positivo con l’obiettivo di superare incomprensioni e fraintendimenti che hanno segnato alcuni fasi della vicenda stessa.
In particolare l’idea di Grande Salento, con il corrispettivo a livello universitario dell’ “Università del Salento“ richiede di ripensare il territorio in termini di interconnessioni e sinergie che partendo da quanto già realizzato, sviluppi un discorso che faccia giustizia di campanilismi e di interessi particolari.
Questa prospettiva risulta oggi facilitata dalla possibilità di utilizzare gli strumenti elettronici, sia per connettere realtà fisicamente prossime, ma anche per aprirsi al mondo della comunicazione globale.
Per quanto mi riguarda ho sempre sottolineato le potenzialità che aveva il corso Stamms della classe 23, attivato presso la nuova sede di Arnesano, di costituire una cerniera fra il mondo umanistico e quello scientifico.
Perciò anche i laboratori previsti nel progetto di ampliamento della sede di Arnesano erano pensati come servizio aperto al territorio e alle istituzioni che in esso operano (enti locali, scuole, servizi socio-sanitari), nonché ad eventuali richieste di aziende private operanti nei settori dello spettacolo.
E’ quindi essenziale che, dalla rimodulazione del progetto relativo al Polo Umanistico, scaturisca con forza e determinazione la volontà di valorizzare al meglio, anche attraverso adeguati investimenti finalizzati al completamento e potenziamento della sede di Arnesano, quanto lo Stamms è andato producendo in questi anni in termini di ricerca, attività didattica e di consonanza con i bisogni formativi delle nuove generazioni.
E’ evidente che solo una concezione campanilistica può vedere lo sviluppo del territorio dell’hinterland del capoluogo come un depauperamento delle attività del capoluogo stesso; al contrario, semmai la presenza di risorse umane e di conoscenza nel territorio intorno a Lecce non può che favorire la ritessitura della struttura sociale e culturale che raccorda il capoluogo al resto del territorio in un’ottica di sviluppo equilibrato che eviti di infartuare zone del tessuto urbano già impegnate in diverse attività produttive.
Sia chiaro, le comunità locali intendono svolgere un ruolo attivo mirato alla crescita dello sviluppo dell’Ateneo Salentino. Esse si aspettano che la centralità dell’Università nei processi di sviluppo del territorio si accompagni ad una prassi di concertazione delle scelte strategiche che legano tutti gli attori dello sviluppo; un rispetto del territorio che deve sostanziarsi nei fatti e nelle consequenziali azioni amministrative capaci di dare risposte concrete alla realizzazione degli indirizzi emersi negli incontri istituzionali tra Università, Regione Puglia, Provincia dei Lecce e Comuni di Arnesano e Monteroni.