PENSIERI PERDUTI

UNA VOCE NEL CASCO...


una domenica come tante...la pioggia del primo mattino aveva lavato le strade...ottimo.. anche perchè il sole cominciava già a spuntare e rendere l'asfalto asciutto... giornata perfetta per un giro in moto...mangio qualcosa...  più precisamente, essendo a casa da solo, mi preparo un panino veloce per non perdere altro tempo...qualche telefonata per trovare qualche gentil donzella che mi faccia da zainetto..giornata sfortunata... chiamata di recupero... non avrà lunghi capelli biondi, ma almeno è un centauro come me...una voce rauca, tipica di chi si è appena svegliato, mi risponde che in una mezz'ora mi avrebbe raggiunto sotto casa...ottimo... giusto il tempo di scaldare la moto e le gomme!!!mi preparo... non una trasformazione in stile cartone animato...visto che mi sono appena svegliato fare piroette tra luci e fuochi d'artificio non è il caso...Giubbino in pelle nera, casco nero opaco, guanti in pelle con inserti in carbonio...tutto in tinta con la moto ovviamente...già sto meglio... con il casco in testa posso ritenermi un po' meno antiestetico...anche se in alcune foto il naso si intravede anche da sotto la visiera...visto il brutto tempo appena passato il traffico è quasi inesistente...hanno preferito rimanerea casa... meglio per me...apro la saracinesca del garage, ed eccola li!!!splendente nel suo nero opaco con le rifiniture in carbonio che rifliettevano il sole...accendo il Mostro... e mi sento come sotto effetto di una dose di morfina...faccio scaldare il bicilindrico... che già dai primi giri mi regala un suono profondo..suono che ai vicini cominci credo a stare sulle palle... sopratutto quando il motore è freddo e sale ai 3500 giri quando tiro l'aria...un suono che dai terminali in carbonio si fa sempre più marcato...decido che è ora di scaldare anche le gomme...giusto un paio di accelerate, quel che basta per far capire al vicinato che sto partendo...finalmente qualche curva da fare lanciato..zone d'ombra ancora umide danno alle mie pieghe un che di piccante...non so se mi spiego... ;-)dopo una maciata di curve mi raggiunge il mio amico...solito giro tranquillo per i tornanti di Città Alta...tanto bello il percorso quanto corto...in 15 minuti fai andata e ritorno...allunghiamo il percorso di una mezz'ora girando per i colli di San Vigilio...arrivati a Colle Aperto facciamo una piccola sosta... un aperitivo analcoolico, una sigarettina, e 2 chiacchere sotto il sole...ci riposiamo qualche altro minuto... ma non per stanchezza... solo perchè andare in moto ci rilassa tantissimo...il mio amico purtroppo mi deve abbandonare...io non ho la minima intenzione di andare a casa...durante una mega accelerazione sento nel casco una voce che mi dice"VAI PIANO"convinto di non essere diventato pazzo... faccio finta di averla immaginata e non sentita...rallentare non mi sfiora nemmeno l'anticamera del cervello...raggiungo i 12000 giri e sento che la voce mi dice"RILASSANTE IL RUMORE DI SOTTOFONDO"non poteva essere la mia coscienza...lo sanno tutti che l'ho sfrattata tanto tempo fa...già poverina viveva in un piccolo monolocale...figuriamoci se ritorna a farsi viva...tornando dal mondo dei sogni mi rendo conto che non è altro che il vivavoce del telefono!!!che ridete??? ero concentrato nella guida... uffa....è la mitica Vulpes (una mia amica.. nulla di preoccupante)che con un po' di immaginazione voleva fare un giro in moto con me...non è proprio come avere un passaggero, ma almeno fai conversazione...i miei vicini di casa con qualche minuto di anticipo capiscono che sto tornando...credo che prima o poi mi spareranno... se mi prendono ovviamente...rieccomi nel mio garage...anche oggi si è fatta ora di cena..e dopo un pomeriggio in moto la fame si fa' sentire...decido che il giretto pomeridiano non mi basta...altro pasto frugale e molto veloce... a base di patatine e una lattina di cocacola, mentre sul divano di camera mia mi vedo per metà un film di Bud Spenser & Terence Hill... "DIO PERDONA, IO NO!!"il richiamo della mia bimba bicilindrica è ancora forte...e allora via.. ancora un giretto per raggiungere qualche amico al Chiostro..l'aria fresca della sera mi ravviva...e per il viale delle mura do il meglio di me...il freno durante quelle curve non si consuma nemmeno un po'...in quel momento mi sento un piccolo dio...raggiungere gli amici passa in secondo piano...infatti quei tre kilometri che mi dividevano dal raggiungerli si tramutano in una ventina... un saluto veloce alla combricola...torno a casa soddisfatto...i motori sono la mia malattia.. e sicuro non mi frega trovare la cura...che figata!!!!