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NOI PUFFI SIAM COSI': RAZZISTI, ANTISEMETISTI E LENISTI


Anni or sono mi capitò di leggere una strana teoria, mi pare, se non concepita, di certo elaborata da tali Christian Fineschi e George Guiggiani in merito ad una delle serie di cartoon più seguite negli anni 80 ossia I Puffi, additati di essere la trasposizione in cartoni animati delle teorie socio-economiche elaborate dal celeberrimo Carlo Marx. Si poneva il lettore a riflettere sul fatto che i Puffi sono tutti uguali, vivono in case tutte uguali, vestono tutti uguali, sono privi di una gerarchia sociale che li differenzi al loro interno e Gargamella, il malefico mago con l'ossessione di ricavare l'oro dai puffi, simboleggia il capitalismo con la sua pretesa di sfruttare la classe operaia al fine di ricavare il massimo profitto possibile.A distanza di anni e quasi in concomitanza con l'uscita nelle sale di The Smurfs (29 luglio 2011 negli States e 16 settembre in Italia) il Film in 3D ambientato a New York che lancerà gli gnometti blu verso le nuove generazioni dopo averne cresciuto i genitori negli anni 80 ecco che spunta Antoine Bueno scrittore e ricercatore in Scienze Sociali all'Istituto di Studi Politici di Parigi nonché, almeno a suo dire, grande fan e conoscitore dei Puffi sui quali fa piombare nel suo "Il piccolo libro blu" pesanti accuse definendoli razzisti, antisemitisti e lenisti. Nel libro l'autore traccia un'analisi feroce della microsocietà inventata dal fumettista belga Peyo alla fine degli anni 50 arrivando a definirla "un archetipo di utopia totalitaria impregnata di stalinismo e nazismo completamente autarchica". La comunità dei puffi è vista come collettivista e dirigista comandata da un capo unico onnipotente chiamato il Grande Puffo. Il cattivo della situazione è il torvo Gargamella dai tratti, secondo lo scrittore francese, satiricamente ebraici il cui fidato e crudele gatto in italiano diventato Birba si chiama in realtà nella versione originale Azrael.E' evidente poi il razzismo degli ometti blu, che se punti da una mosca nera e velenosa diventano neri a loro volta oltre che violenti e aggressivi, infine puritani fino al ridicolo hanno come unica presenza femminile la bionda e tipicamente ariana Puffetta.Ovviamente la teoria del "libretto blu" non piace affatto al figlio di Peyo che alla morte del padre ha preso in mano la sua eredità artistica marchio Puffi compreso e che dichiara: "Mio padre ha vissuto l'esperienza dell'occupazione tedesca in Belgio e vi assicuro che non gli è piaciuta per niente". Il fumettista belga tra l'altro non aveva alcun interesse per la politica tanto da non sapere nemmeno per chi votare alle elezioni.   Il nome della gatta Asrael fu invece suggerito da un amico di Peyo per rendere omaggio alla moglie che era ebrea, per quanto riguarda l'unica figura femminile cioè Puffetta, secondo il figlio di Peyo, sarebbe invece nata dopo un lavoro talmente nullo di perfezionamento che il disegnatore avrebbe a un certo punto detto come lei ne basta solo una.Certo, un bambino non arriverebbe mai a capire che i Puffi sono stalinisti o nazisti, ma anche per un adulto... penso ci voglia uno sforzo mentale non indifferente (o forse solo un po' più di fantasia...) per arrivare a questa conclusione. Se cominciamo col "cosa c'è sotto" ai cartoni non la finiamo più: Lady Oscar è un inno al potere assoluto, con la povera Maria Antonietta come martire; Heidi si ispira al mito illuminista della natura incontaminata e del montanaro onesto e sincero; Asterix propugna lo sciovinismo più sfrenato; Mazinga celebra la gloria delle "tigri asiatiche" in piena espansione tecnologica; i Simpson sono il manifesto della società americana, piena di vizi... bè a continuare l'esercizio potrebbe essere anche divertente ma dico con tutti i problemi reali abbiamo davvero così bisogno di andarne a cercare altri nei cartoon???Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella