RADIODgVoice Vintage

SPRECHI D'ITALIA: 5 MLN di Euro spesi per il fallimentare sito ufficiale della città di Milano


Quattro milioni e 800mila euro buttati via direttamente dalle tasche dei contribuenti: è questa la cifra a cui ammonta lo spreco effettuato dal precedente Sindaco di Milano, Letizia Moratti, per la creazione del sito ufficiale della città capoluogo della Lombardia e motore economico dell'Italia. Il portale, dedicato principalmente a tutte le attività turistiche di Milano, è risultato fino ad oggi un vero flop, pagato interamente dalle tasche dei cittadini.La grande speranza di portare Milano su Internet di Letizia Moratti e dell'allora assessore al turismo Massimiliano Orsatti si è scontrata contro la dura realtà dei numeri. In otto mesi il sito è stato visitato solamente da un milione di visitatori, non più di 4mila al giorno, 880mila utenti hanno deciso di non tornare più a cercare informazioni sul portale ufficiale, mentre 343mila si sono fermati direttamente alla homepage.Numeri spietati che diventano impietosi se confrontati con i costi: il progetto della creazione del portale parte nel biennio 2008-09 con una spesa preventiva di 2milioni e 626mila euro: i costi prevedono la progettazione, lo sviluppo, la manutenzione e la gestione. La presentazione del sito ufficiale, prevista nel 2009 durante la fiera del turismo, slitta di un anno perché i motori di ricerca da installare sono molto sofisticati. I costi intanto aumentano: nel 2009 i cittadini sborsano un altro milione e 400mila euro per il portale mentre l'anno scorso le spese si sono aggirate sugli 800mila euro.La nuova amministrazione, accortasi dello spreco di denaro pubblico, ha deciso di bloccare una gara, già in fase avanzatissima, che prevedeva l'investimento di 770mila euro per la "redazione e supporto alla progettazione dei portali del Comune". Il nuovo assessore Franco D'Alfonso ha deciso di tagliare le spese dedicate al sito ufficiale della città di Milano, prevedendo per i prossimi mesi la riduzione del personale di gestione (le persone che attualmente vi lavorano saranno reinserite in altri settori) e dei costi. Dopo questo periodo di "studio", a Palazzo Marino decideranno se dare in gestione il sito ad una società terza o se cancellare definitivamente il portale, lasciando libero il campo del turismo online alle decine di piattaforme che già si occupano di informare i turisti.E come diceva Totò: "E io pago..." !!!Tratto dal web e pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella