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CONDOMINIO PAPA': PADRI UNITI SOTTO LO STESSO TETTO a cura di micia.o


Sono uomini separati dalle mogli, sono padri  e hanno tutti un comune denominatore: problemi economici.La difficoltà  a pagare bollette, rate del mutuo, spese di mantenimento il non riuscire più a pagarsi nemmeno un alloggio in affitto ha indotto uomini   di diverse professioni artigiani, professionisti, medici, insegnanti e operai a dar vita, due anni fa, al 'Condominio del papà'  nel residence Torre di Pratolungo del comune di Roma.Condominio formato da venti appartamenti autonomi,  dotati di salotto, angolo cottura, camera e bagno; assegnati  a questi padri disagiati.Questa iniziativa è stata imitata in altre città, piccoli appartamenti in condomini gestiti da enti locali da ONLUS o associazioni religiose per tutti quegli uomini che a motivo dell'abbandono del tetto coniugale hanno serie difficoltà a sopravvivere economicamente. Ilaria Perulli della cooperativa romana "Un sorriso" spiega  al quotidiano La Repubblica. "Ogni papà qui paga 200 euro di affitto al mese, può restare 1 anno o poco più. La casa è una specie di luogo di tregua dove uomini che sentono di aver perso tutto trovano finalmente un po' di pace" continua "la richiesta è altissima, siamo di fronte a un'emergenza sociale, presto gli appartamentini del condominio di Torre di Pratolungo diventeranno trenta".Racconta sempre al quotidiano La Repubblica, uno di questi padri, Giancarlo, professione cuoco ( lui guadagna 1600 euro al mese. 600 euro li versa alla moglie casalinga e alle due figlie, 450 servono per pagare un vecchio debito. A lui restano in tasca 550 euro, di cui 30 per la tessera dell'autobus-  200 euro di affitto per la mansarda nel condominio dei papà, gli restano all'incirca 300 euro al mese) "Noi  siamo i nuovi poveri. Qui , OGGI,  ho una piccola mansarda. Le mie figlie ci vengono volentieri, ho ritrovato la mia dignità,  ma domani? Dovrò di nuovo chiedere, per favore, un posto per dormire?".Preoccupazione pertinente quella di padri come Giancarlo,  perché  secondo le stime stillate dalla Caritas  in Italia sono 4 milioni  i padri separati e di questi 800mila sono sprofondati  nell'assoluta  povertà dopo aver lasciato la casa coniugale. Uomini che percepiscono mensilità che vanno in media  dai 1600-2000 euro al mese, e che oggi affollano mense e dormitori pubblici. Ma cosa che più li deprime, non hanno più uno spazio adeguato  dove poter stare con i loro figli, perché nel 90 per cento dei casi di separazione nella casa dove abitavano con la famiglia  restano a vivere il coniuge e i figli.Drammi sociali che vedono da una parte  madri che devono fare battaglie durissime per avere ciò che spetta loro per mantenere i figli e,  dall'altra parte, situazioni di padri disperati.  In questi casi dovrebbe essere lo Stato ad anticipare l'assegno di mantenimento, rivalendosi poi sul genitore inadempiente quando è  possibilitato a farlo.Ma quali sono le speranze future, ditelo voi.Pubblicato da: Ross, micia.o