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RICORDANDO DE ANDRE'


Tredici anni fa moriva Fabrizio De Andrè. Il cantautore genovese fu stroncato da un cancro a soli 58 anni. L'ultimo concerto nel 1998, poi la malattia e il ricovero all'Istituto tumori di Milano, dove cessò di vivere alle 2.30 dell'11 gennaio 1999. Alla radio dicevano è morto un poeta, mentre le sue canzoni venivano trasmesse senza sosta.Sono rimasti però, nel cuore e nella testa di molti, tutti i suoi personaggi, le sue storie tristi, le sue riflessioni in musica. Un universo letterario e musicale destinato a sopravvivere nel tempo.De Andrè ha cantato un'umanità di cui si parla sempre poco, ma che probabilmente è quella più autentica e vera ("se non sono gigli son pur sempre figli / vittime di questo mondo", così si chiude La Città Vecchia), e lo ha fatto con parole immortali.Ecco, sono soprattutto i suoi personaggi che hanno sedotto: assassini, zingari, prostitute, soldati, gente umile e innamorata, a volte abbandonata dal proprio amore e priva di speranze, altre volte pronta a rinascere dalle ceneri di una sventura. Gente così.Quel celebre verso di Via del Campo, per esempio, quel "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior", è una frase senza più confini: tutti la conoscono, tutti la ricordano e sanno che racchiude in sé tutta la filosofia di Faber, la sua apertura mentale, la sua innocenza, la sua bontà.Ha raccontato la storia del popolo italiano dal dopoguerra alla fine del XXI secolo, ha urlato il proprio sdegno contro il sistema e contro il bigottismo in tutte le sue forme. Con versi di alta caratura poetica ha provocato, denunciato, ha fatto sognare due generazioni di italiani che hanno vissuto con lui e ancora è un punto di riferimento per i giovani che ne condividono gli ideali di libertà e l'attivismo politico.Mai di moda, Fabrizio de Andrè resta comunque immortale per le sue canzoni, vere e proprie poesie in musica, che hanno accompagnato un'epoca di grandi cambiamenti e hanno sostenuto il rilancio sociale di un'intera classe sociale.Il suo ultimo album è stato Anime Salve, apprezzato dalla critica e dal pubblico e vincitore della Targa Tenco 1997. Poi nel 1998 l'ultimo tour, la malattia e la morte di un artista che ha lasciato non solo Genova ma l'Italia intera più sola. Se fosse ancora qui urlerebbe contro una classe politica che, prima si mostra inadeguata trascinando il Paese in una profonda crisi economica, e poi cerca di risollevare le sorti dell'economia italiana tartassando il popolo. Ma Faber non è qui! Ci ha però lasciato in eredità un vastissimo repertorio di musica e poesia che, ancor'oggi, emoziona e invita a riflettere. Ognuno di noi è legato a una canzone di De Andrè.Per questo oggi, per ricordare la sua arte, vi chiediamo quale dei suoi pezzi amate di più?Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella