Roma blindata per l'arrivo di capi di Stato e di Governo che assisteranno alla Messa per la solenne inaugurazione del Pontificato. Per la messa di intronizzazione di Papa Francesco sono attesi un milione di fedeli. I varchi per assistere alla cerimonia saranno aperti dalle sei del mattino. Tutta la zona che circonda il Vaticano è stata liberata dalle auto dalle 19 di ieri e fino a «cessate esigenze»: la regola è niente auto e niente sosta. Ci saranno molti capi di Stato come la cancelliera tedesca Angela Merkel, il duca di Gloucester in rappresentanza della regina Elisabetta, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, i primi ministri di Francia e Spagna, Jean-Marc Ayrault e Mariano Rajoy, il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, il Presidente cileno Sebastian Pinera, la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner e sono attese a Roma anche alcune "teste coronate" come Re Alberto II e la Regina Paola del Belgio e il Principe Alberto II di Monaco. Tra le personalità religiose previste ci sono il Patriarca degli armeni, Bedros XIX Tarmouni e il Patriarca greco cattolico, Gregorio III Loham. Non manca l’arrivo del controverso presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe.Infatti, vorrei soffermarmi su quest’ultimo presidente: Robert Gabriel Mugabe è il presidente dello Zimbabwe. Lui ha un curriculum lunghissimo che gli ha fatto guadagnare il titolo di “persona non gradita” che di fatto gli nega l’accesso in Europa e negli Stati Uniti ma pare che la sua presenza non dispiaccia allo Stato del Vaticano. Nonostante la sua figura compaia quindi fuori dallo Stato italiano, la polemica non si arresta. E pure non è la prima volta che Mugabe raggiunge Roma: questa è la quinta visita. Il dittatore ha una grande fede cattolica e non è mancato neppure per i funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 e per la Sua beatificazione il 30 aprile del 2011. Alle due visite di matrice religiosa si devono sommare i due incontri del giugno del 2008 e del novembre del 2009 in occasione dei vertici Fao sull’alimentazione. Mugabe è stato Primo Ministro dal 1980 finché non ha ricoperto la carica di Presidente nel 1987, famosa è stata la sua lotta al colonialismo britannico, il paese infatti fu uno degli ultimi ad ottenere l’indipendenza. Accusato di regime dittatoriale, la sua politica ha portato all’esclusione del paese dal Commonwealth e può per questo presenziare solo ad eventi organizzati dalle Nazioni Unite e dai suoi organi ma ha l’ingresso negato nell’Unione Europea e negli Stati Uniti. Le organizzazioni per i diritti umani da anni lo accusano di torturare gli oppositori del potere e di abusi quotidiani come l’espropriazione di possedimenti terrieri, i brogli elettorali e, non solo, Mugabe farebbe uso proprio dei fondi internazionali di aiuti. Nonostante, questo tipo di appropriazione, a dicembre dello scorso anno,il presidente ha detto che lo Zimbabwe non aveva soldi per le prossime elezioni proprio perché “Senza aiuti dal FMI, lo Zimbabwe non avrebbe potuto sostenere le spese”. Nell’ultimo turno elettorale del 2008, Tsvangirai sbaragliò la concorrenza di Zimbabwe African national Union, il partito di Mugabe, ma le violenze e l’uccisione di alcuni membri, costrinsero l’oppositore ad abbandonare la corsa e a cedere di nuovo il potere al leader storico. Non è finita qui; alcune associazioni hanno denunciato la scomparsa di almeno 60 milioni di dollari dalle casse dello stato ricavati dalla vendita dei diamanti delle miniere. Mugabe è il principale indiziato secondo una folta schiera di diplomatici, parlamentari e analisti. Pensate che questa è solo piccola parte della biografia controversa di Mugabe!PAPA FRANCESCO si è presentato come una figura umile che paga i suoi conti e da il buon esempio sul risparmio, come si esprimerà circa la presenza di questo particolare fedele che appartiene alla più alta carica di Stato dello Zimbabwe e che si è fatto conoscere per la brutalità del suo operato? Cosa pensate? Penso che il Papa vorrebbe dialoghi più sereni e preferirebbe un'unione pacifica con altre culture e religioni.Buona giornata
Redazione radio DgVoice,
Eleonora