Appunti disordinati

16.07 alla scoperta dell'isola


Ore 10: ci alziamo ancora in tempo per fare colazione, il buffet è aperto fino alle 10.30, siamo pur sempre in Spagna con orari molto più allargati di quelli italiani. Usciti dall'albergo con l'auto ci dirigiamo verso nord cercando di non sbagliare strada in quanto qui ci sono delle rotonde ben curate ed un asfalto perfetto, ma i cartelli lasciano piuttosto a desiderare (avranno speso tutto per acquistare le piante da mettere nelle aiuole). Destinazione costa Teguise, altro centro turistico completamente colonizzato da inglesi, nemmeno nei locali ti parlano in spagnolo!Prima tappa Playa Cucharas dove ci sono molte famiglie (per la maggior parte anglosassoni) e parecchi wind surfer, grazie al vento forte e costante per loro è un vero paradiso. Qui la sabbia è più chiara, non più lavica come sulla spiaggia vista il primo giono. A causa delle fitte nuvole anche l'oceano è cupo, però un bagno lo merita comunque.Dopo aver mangiato,ovviamente in un beach bar gestito da inglesi, ci spositamo più a sud a Playa Jabillo: un piccolo golfo, sembra sottovento dove non si contano le scuole di sub. La conformazione di questo arco sabbioso crea quasi una laguna con acque turchesi e con al massimo 2,50 metri di profondità, riparato da rocce nere che non fanno passare le onde sempre più alte al largo.Non posso fare a meno di pinne, maschera e boccaglio e vado in avanscopera trovando con meraviglia molti pesci nonostante sia una spiaggia molto popolata. L'acqua è un pò fredda però e sono costretta ad uscire dopo aver finito il giro della laguna e aver incontrato anche qualche sub più attrezzato di me.Ci siamo rifugiati dentro quei piccoli crateri creati con pietra a secco simili ai ripari per le vigne ma il vento e la sabbia fine riescono comunque a penetrare impannandoci come delle bistecche.