Appunti disordinati
Di tutto un pò« 16.07 alla scoperta dell'isola | 18.07 Famara e Nord dell'Isola » |
Questa mattina, come ormai tutte quelle precedenti, il cielo è piuttosto scuro e le nuvole molto concentrate non fanno penetrare i raggi del sole. Confidiamo nel solito vento che prima o poi farà scappare via i cumuli.
Abbiamo l'appuntamento con Carlo per le 12.30 con il quale visiteremo la Playa Pappagayo. Con l'auto attraversiamo parte delle strade che abbiamo già percorso l'altro giorno con la gita del nostro tour operator ma dopo una rotonda che si affaccia su campi coltivai ci dirigiamo verso sud.
Le strade sono sempre ben tenute e anche quelle più piccole sono in perfetto stato. Arriviamo alla porta del parco nazionale dove per transitare bisogna pagare qualche euro poi con una strada sterrata si arriva al parcheggio della spiaggia più rinnomata dell'Isola.
Ci sono piccole calette con sabbia dorata e qualche scoglio dove, armata di pinne e maschera trovo parecchi pesci e qualche riccio incastrato tra le rocce. Il fondo è sabbioso: mi permette quindi di vedere bene tutta la fauna presente e l'acqua vista da riva ha un bel colore turchese molto intenso. Noto con piacere che ci sono parecchie specie di pesci e mi sembrano di misura superiore rispetto a quelli visti nel Mediterraneo.
Piano piano arriva anche un sole timido che però ci abbronza ugualemente. Il vento ovviamente è sempre presente e non ci lascerà mai, notte e giorno spira violentememnte. Anche per questo sull'isola non crescono alberi ad alto fusto, solo molteplici varietà di piante grasse, palme e arbusti bassi e tozzi.
Torniamo in albergo per cena dove, al solito, troviamo il buffet colmo di pietanze ma dal gusto decisamente poco italiano. Si cerca qualche cosa di mangiabile ma poi andremo dai nostri amci a prendere almeno il dolce.
La serata la trascorriamo in loro compagnia che è veramente esilarante in quanto ogni giorno incontriamo qualche nuovo personaggio. Solo alla fine del nostro viaggio dedicherò un capitolo alle personalità degli abituè che transitano quatidianamente al ristorante Sapori d'Italia.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/DIARIOABORDO/trackback.php?msg=7511956
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
Ogni uomo vorrebbe essere donna, mentre ogni donna sa già di essere un uomo migliore.
Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; L'AMICO NON GIUDICA, COMPRENDE. Aldo Fegatelli.
Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità. Hermann Hesse.
Prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente. Emily Dickinson.
Più è difficile avere una cosa, più la si ama.
L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà più trascinato ma trascinerà.
Chi ama nell'unico modo in cui si dovrebbe amare diventa un poeta e un eroe per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ame. Se le sue poesie non sono belle, almeno sono ardenti e piene d'amore.
L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti.
Non far ch'io mi disfaccia nelle tenebre, fà ch'io muoia nel cuore della fiamma!
Hermann Hesse - Sull'amore-
If I dream I have you and it's all but fantastical
El dinero no da la felicidad, pero procura una sensaciòn tan parecida, que necesita un especialista muy avanzado para verifricar la diferencia.
FIORE D'AGOSTO
Agosto mese di solarità e calore vitale
ma che più d'altro regalò alla vita ed al suo vate
il fiore più bello ed ambito,
ora da ammirare nella pienezza delle sue qualità,
sogno ed incantesimo d'amore e di magia
dove esso stesso è fulcro e scaro vaticinio,
meritevole d'ode ed innalzamento.
Tu, di femminiltà essenza, fresca, ammaliante e sensauale
come orchidea da dagli sgargianti colori.
Velluto è la pelle tua come rosa purpurea di bellezza incomparabile,
profumata come viola di montagna tra gli steli e le rocce.
Viso semplice e fiero di girasole al suo apice di fulgore
spirito tenace come ginestra di balza
che l'inverno più gelido non riesce a spezzare
e neppure il rovente sole d'alta quota può appassire
Tuttavia fragile come mughetto di monte appena fiorito,
vivo di luce e silenziosa maestosità
avidamente custodita dagli occhi altrui.
Vate
IL BUONGIORNO
... Se mai bellezza io vidi, che desiderai
e ottenni, non fu che un sogno di te...
...Il mio volto nel tuo occhio, il tuo nel mio appare,
e cuori semplici e sinceri riposano nei volti;
dove possiamo trovare due migliori emisferi,
senza tagliente Nord, senza Ovest declinante?
Tutto ciò che muore non fu mischiato ugualmente;
se i nostri due amori sono uno, o tu e io amiamo
così parimenti che nessuno vien meno, nessuno può morire.
J. Donne tratto dal sonetto IL BUONGIORNO (The Good-morrow)
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.