L'isola dell'isola di una penisola

Post n°24 pubblicato il 25 Agosto 2009 da kakomi0
 
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Finalmente ci sono riuscita, sono ritornata a Carloforte, isola di San Pietro, Sardegna!

Dal 17 al 21 agosto con il mio dolce principe azzurro siamo riusciti a scappare su questa bellissima isoletta colonizzata da esuli pegliesi verso la fine del '700, ospiti di mio padre che anni fa, insieme alla sua compagna, si è innamorato di questo piccolo paradiso.

La mia gioia si è moltiplicata anche grazie al fatto che non ci sono andata da sola e ho potuto condividere con il mio amore tutto quello che ho tentato di raccontare, spero sia piaciuta anche a lui quanto è sempre garbata a me.

Il viaggio non è tra i più semplici e veloci ma con l'aereo che ti porta a Cagliari e con qualche buona anima che ti venga a prendere all'aeroporto in circa mezza giornata si può essere felici e contenti a passeggiare nei vicoli stretti o a fare qualche bagno rinvigorente nelle acque turchesi tipiche della terra di Sardegna.

Carloforte (o come mi ha suggerito un amico "Charles-fort") è l'unico paese di questa isoletta attaccata all'isola maggiore Sardegna, 5.000 anime più o meno che aumentano nel periodo estivo. Clima genovese in quanto a parlata degli abitanti e abitudini culinarie: pesto, farinata ecc. ecc. Cielo sempre sereno e con vento variabile da maestrale e scirocco.

In questi giorni abbiamo avuto la fortuna di uscire quasi sempre in barca e così io ho approfittato per farmi decine di bagni nell'acqua profonda e nella spiaggetta con fondale basso ma deliziosamente rilassante, giri con maschera per vedere il fondo, passeggiate lungo mare a guardare le barche a vela e yacht vari attraccati al porticciolo. Omar invece si è documentato circa le apparecchiature di bordo della piccola barchetta di papà, alla degustazione di cibi e bevande proposti ed alla fotografia scattando decine di immagini interessanti.

I profumi poi sono quelli, intensi ed immancabili nella mia memoria, di mediterraneo: mirto e salsedine, i paesaggi tipicamente marini si mescolano con quelli particolari dell'entroterra piuttosto verde e inaspettatamente ordinati.

Alla sera abbiamo sempre mangiato a casa dove ogni tanto abbiamo anche avuto visita da parte dei nostri vicini Cagliaritani: Linda e Sebastiano, amici dei miei da molto tempo e decisamente spassosi con i quali abbiamo fatto un sacco di risate e mangiato in compagnia gli ottimi piatti cucinati da Luisa (la compagna di mio padre).

L'ultimo giorno grazie ad un mare piatto e assenza totale di vento, oltre che un caldo torrido (ma non importa, siamo in vacanza) siamo riusciti a raggiungere in barca la vicina Isola di Sant'Antioco, molto vicina morfologicamente a San Pietro. Abbiamo poi pranzato a casa e durante la via del ritorno siamo passati per la costa Sud Ovest vedendo capo Teulada e tutte le torri morsche arrivando fino a Chia.

Confermo che ho fatto tutti i bangni conto terzi che mi sono stati richiesti ed ho mandato baci a destra e a manca al mare per ingraziarmi lo spirito degli dei.

Quest'isola dell'isola della nostra Penisola è veramente magica!

 

 

 

 
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19.07 Teguise, il mercato

Post n°23 pubblicato il 23 Agosto 2009 da kakomi0
 
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Oggi è domenica: c'è mercato!

Ovviamente ho pensato di lasciare gli uomini fuori da questa meta non molto interessante per loro ed in compagnia di una nuova amica conosciuta al "Sapori d'Italia" in auto volgiamo verso questo paese dell'entroterra. Il tempo non è per niente bello però il caldo si sente e la presenza delle nuvole ci agevola la visita delle tante bancarelle disposte per le vie della vecchia capitale.

Questo mercato settimanale è molto frequentato dai turisti dove possono trovare poco di tipico a livello di prodotti offerti però ogni tanto si vedono delle bancarelle con qualche artigiano locale con braccialettini o borsette fatte al momento oltre che vestiti e svariati souvenirs che temo siano "Made in China".

Il paesino però è carino ed animato da tanta gente curiosa intenta a trovare l'affare inaspettato o il prodotto nuovo nuovo. Camminando per le piazzette e i vicoli incontriamo le tipiche case bianche basse con al massimo un piano in più del livello strada, strade ben asfaltate e una piazza grande dove in cima finalmente ci sono, quasi messe in disparte rispetto al mercato principale, pochi banchi con ortaggi e frutta coltivata sull'isola, pesce e dolcetti particolari. Secondo me dovrebbero sviluppare di più questo tipo di commercio piuttosto che i soliti prodotti cliché.

Finito il nostro tour di shopping ritorinamo a Puerto del Carmen dove ci aspetta una bella grigliata in compagnia di tutti gli amici italiani conosciuti in questa settimana Canaria. I ragazzi sono andati a fare la spesa ma abbiamo mangiato bene grazie allo Chef Alessandro che ha provveduto alla cucina.

Dopo pranzo sotto il sole che finalmente ha fatto capolino, si và tutti insieme in spiaggia, in fondo è domenica anche per loro che lavorano tutta la settimana: una giornata di svago ci vuole . Bagni e divertimento ci attendo per l'ultima giornata a Lanzarote che ci rimarrà nel cuore e nella mente con le sue bellezze inaspettate, i colori intensi ed i profumi africani.

Grazie a tutti per la comapagnia e le nuovo esperienze 

 
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18.07 Famara e Nord dell'Isola

Post n°22 pubblicato il 14 Agosto 2009 da kakomi0
 
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Oggi si parte presto per conoscere l'entroterra, attraversando strade che solcano pianure aride da Far West raggiungiamo la spiaggia più rinnomata dai surfisti: Famara.

Sabbia appiattita dal forte vento proveniente da Nord. Dune alle spalle della spiaggia che coprono talvolta anche la strada asfaltata, onde non troppo alte ma sufficienti per "volare" con la tavola. Ad una estremità della caletta ci sono anche molte vele del kite.

Colgo l'occasione per imparare qualche rudimento dello sport preferito dai rei Hawaiani, grazie alla giornata dedicata ai bambini del paese non pago nemmeno la mezz'ora di lezione di surf e mi diverto insimene a loro. Alla fine non avendo potuto indossare la muta in quanto tutte quelle disponibili erano già state distribuite, sentivo un pò freddino ed ero anche piuttosto stanca di saltare su e giù dalla tavola però questa attività mi ha intrigato quindi vedrò di sviluppare quanto prima questa passione.

Verso il primo pomeriggio entriamo nel paesino di Caleta Famara dove le stradine secondarie sono tutte insabbiate ma troviamo un piccolo locale dove è possibile mangiare due baguette farcite, mezzo litro di acqua ed un caffè con circa 7 € (sembrano i prezzi  di Formentera dello scorso anno! ). Il vento molto teso ci spinge a metterci in marcia per andare a visitare altre zone. Ripercoriamo in parte la strada fatta con la gita di mercoledì per raggiungere il punto più a nord: Mirador del Rio.

Anche qui troviamo la solita costruzione ideata dal celebre architetto Manrique a picco su di una scogliera, si tratta di un punto strategico che se non fosse stato per le nuvole fitte e attaccate alla cima si sarebbe potuto vedere meglio le isole La Graciosa e Alegranza, abbiamo atteso, invano, svariati minuti ma purtroppo il clima non è stato dalla nostra parte - altro buon motivo per ritornare a Lanzarote -

Torniamo quindi verso Matagorta passando dalla parte est, fermandoci a Costa Teguide a visitare l'acquario. Piccolino ma molto interessante con parecchie vasche con pesci appartenenti all'ecosistema canario che tropicali.

Domani sarà l'ultimo giorno ed ho già organizzato di andare a visitare il mercatino tipico a Teguise, paese dell'entroterra tutto bianco e con un sacco di piazzette.

 
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17.07 alla scoperta del sud

Post n°21 pubblicato il 11 Agosto 2009 da kakomi0
 
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Questa mattina, come ormai tutte quelle precedenti, il cielo è piuttosto scuro e le nuvole molto concentrate non fanno penetrare i raggi del sole. Confidiamo nel solito vento che prima o poi farà scappare via i cumuli.

Abbiamo l'appuntamento con Carlo per le 12.30 con il quale visiteremo la Playa Pappagayo. Con l'auto attraversiamo parte delle strade che abbiamo già percorso l'altro giorno con la gita del nostro tour operator ma dopo una rotonda che si affaccia su campi coltivai ci dirigiamo verso sud.

Le strade sono sempre ben tenute e anche quelle più piccole sono in perfetto stato. Arriviamo alla porta del parco nazionale dove per transitare bisogna pagare qualche euro poi con una strada sterrata si arriva al parcheggio della spiaggia più rinnomata dell'Isola.

Ci sono piccole calette con sabbia dorata e qualche scoglio dove, armata di pinne e maschera trovo parecchi pesci e qualche riccio incastrato tra le rocce. Il fondo è sabbioso: mi permette quindi di vedere bene tutta la fauna presente e l'acqua vista da riva ha un bel colore turchese molto intenso. Noto con piacere che ci sono parecchie specie di pesci e mi sembrano di misura superiore rispetto a quelli visti nel Mediterraneo.

Piano piano arriva anche un sole timido che però ci abbronza ugualemente. Il vento ovviamente è sempre presente e non ci lascerà mai, notte e giorno spira violentememnte. Anche per questo sull'isola non crescono alberi ad alto fusto, solo molteplici varietà di piante grasse, palme e arbusti bassi e tozzi.

Torniamo in albergo per cena dove, al solito, troviamo il buffet colmo di pietanze ma dal gusto decisamente poco italiano. Si cerca qualche cosa di mangiabile ma poi andremo dai nostri amci a prendere almeno il dolce.

La serata la trascorriamo in loro compagnia che è veramente esilarante in quanto ogni giorno incontriamo qualche nuovo personaggio. Solo alla fine del nostro viaggio dedicherò un capitolo alle personalità degli abituè che transitano quatidianamente al ristorante Sapori d'Italia.

 

 
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16.07 alla scoperta dell'isola

Post n°20 pubblicato il 05 Agosto 2009 da kakomi0
 
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Ore 10: ci alziamo ancora in tempo per fare colazione, il buffet è aperto fino alle 10.30, siamo pur sempre in Spagna con orari molto più allargati di quelli italiani.

Usciti dall'albergo con l'auto ci dirigiamo verso nord cercando di non sbagliare strada in quanto qui ci sono delle rotonde ben curate ed un asfalto perfetto, ma i cartelli lasciano piuttosto a desiderare (avranno speso tutto per acquistare le piante da mettere nelle aiuole). Destinazione costa Teguise, altro centro turistico completamente colonizzato da inglesi, nemmeno nei locali ti parlano in spagnolo!

Prima tappa Playa Cucharas dove ci sono molte famiglie (per la maggior parte anglosassoni) e parecchi wind surfer, grazie al vento forte e costante per loro è un vero paradiso. Qui la sabbia è più chiara, non più lavica come sulla spiaggia vista il primo giono. A causa delle fitte nuvole anche l'oceano è cupo, però un bagno lo merita comunque.

Dopo aver mangiato,ovviamente in un beach bar gestito da inglesi, ci spositamo più a sud a Playa Jabillo: un piccolo golfo, sembra sottovento dove non si contano le scuole di sub. La conformazione di questo arco sabbioso crea quasi una laguna con acque turchesi e con al massimo 2,50 metri di profondità, riparato da rocce nere che non fanno passare le onde sempre più alte al largo.

Non posso fare a meno di pinne, maschera e boccaglio e vado in avanscopera trovando con meraviglia molti pesci nonostante sia una spiaggia molto popolata. L'acqua è un pò fredda però e sono costretta ad uscire dopo aver finito il giro della laguna e aver incontrato anche qualche sub più attrezzato di me.

Ci siamo rifugiati dentro quei piccoli crateri creati con pietra a secco simili ai ripari per le vigne ma il vento e la sabbia fine riescono comunque a penetrare impannandoci come delle bistecche.

 
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Giro virtuale di Lanzarote!

Mercatino

Giro virtuale di Formentera!

Aforismi per tutti

Ogni uomo vorrebbe essere donna, mentre ogni donna sa già di essere un uomo migliore.

Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; L'AMICO NON GIUDICA, COMPRENDE.  Aldo Fegatelli.

Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo  i nostri sentimenti e la nostra sensibilità. Hermann Hesse.

Prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente. Emily Dickinson.

Più è difficile avere una cosa, più la si ama.

L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà più trascinato ma trascinerà.

Chi ama nell'unico modo in cui si dovrebbe amare diventa un poeta e un eroe per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ame. Se le sue poesie non sono belle, almeno sono ardenti e piene d'amore.

L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti.

Non far ch'io mi disfaccia nelle tenebre, fà ch'io muoia nel cuore della fiamma!

Hermann Hesse - Sull'amore-

 

 

 

 

If I dream I have you and it's all but fantastical

 El dinero no da la felicidad, pero procura una sensaciòn tan parecida, que necesita un especialista muy avanzado para verifricar la diferencia.

 

 

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Poems

FIORE D'AGOSTO

Agosto mese di solarità e calore vitale

ma che più d'altro regalò alla vita ed al suo vate

il fiore più bello ed ambito,

ora da ammirare nella pienezza delle sue qualità,

sogno ed incantesimo d'amore e di magia

dove esso stesso è fulcro e scaro vaticinio,

meritevole d'ode ed innalzamento.

Tu, di femminiltà essenza, fresca, ammaliante e sensauale

come orchidea da dagli sgargianti colori.

Velluto è la pelle tua come rosa purpurea di bellezza incomparabile,

profumata come viola di montagna tra gli steli e le rocce.

Viso semplice e fiero di girasole al suo apice di fulgore

spirito tenace come ginestra di balza

che l'inverno più gelido non riesce a spezzare

e neppure il rovente sole d'alta quota può appassire

Tuttavia fragile come mughetto di monte appena fiorito,

vivo di luce e silenziosa maestosità

avidamente custodita dagli occhi altrui.

Vate

IL BUONGIORNO

... Se mai bellezza io vidi, che desiderai

e ottenni, non fu che un sogno di te...

...Il mio volto nel tuo occhio, il tuo nel mio appare,

e cuori semplici e sinceri riposano nei volti;

dove possiamo trovare due migliori emisferi,

senza tagliente Nord, senza Ovest declinante?

Tutto ciò che muore non fu mischiato ugualmente;

se i nostri due amori sono uno, o tu e io amiamo

così parimenti che nessuno vien meno, nessuno può morire.

J. Donne tratto dal sonetto IL BUONGIORNO (The Good-morrow)

 

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