Viviamo oggi una situazione di “crisi ambientale” a cui si è arrivati attraverso l’uso, inquinamento e sfruttamento indiscriminato del territorio e delle risorse, agendo come se queste fossero illimitate fino a giungere ad una rottura della capacità di rigenerazione delle stesse. Questo fenomeno, iniziato con la rivoluzione industriale, si è particolarmente accentuato nell’ultimo secolo e negli ultimi anni, aggravato tra l’altro dalla rapida espansione demografica sul nostro pianeta che ha determinato una crescente domanda di risorse per il fabbisogno umano con gravi ripercussioni sull’ambiente.Inoltre l’inquinamento dovuto all’immissione nell’ambiente di sostanze altamente inquinati ha ulteriormente peggiorato le condizioni ambientali, limitando di conseguenza l’utilizzo di risorse vulnerabili e di quelle non rinnovabili.Contemporaneamente però, è anche vero che abbiamo accresciuto le nostre conoscenze scientifiche e le tecnologie la cui sinergia ha permesso di migliorare in modo significativo la qualità della vita (ma non per tutti!).Appare ovvio come non sia più possibile continuare a sostenere un livello di sviluppo con gli stessi ritmi e con lo stesso consumo di risorse attuali: la consapevolezza di ciò ci obbliga ad una “pausa di riflessione” per giungere ad un uso più cosciente e razionale delle risorse ambientali che sono alla base della nostra esistenza e delle generazioni future. Di qui nasce il concetto di sviluppo sostenibile che implica, prima fra tutti, la pianificazione del territorio per lo sviluppo delle varie attività al fine di garantirne la sostenibilità attraverso una corretta gestione dei beni e delle risorse ambientali, ma si rende necessaria anche la loro valorizzazione e tutela ai fini della conservazione, per la loro importanza dal punto di vista scientifico, come valore ambientale e paesaggistico nonché culturale.VDS