Creato da DI_MASSA_IMMOBILIARE il 05/03/2010
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CHI FAVORISCE LA CACCIA PERDE LE ELEZIONI.

Post n°4 pubblicato il 09 Marzo 2010 da DI_MASSA_IMMOBILIARE
 
Foto di DI_MASSA_IMMOBILIARE

La stragrande maggioranza degli italiani è contro la caccia e dice un forte no alla legge che estende la stagione venatoria». È il dato più generale che emerge dal nuovo sondaggio appena diffuso da Ipsos per Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia. «Il sondaggio su “Le opinioni degli italiani sulla caccia” – dichiarano le associazioni - non lascia spazio a dubbi: il 79% dei cittadini considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l’80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario (il noto articolo 842 del Codice Civile). Ancora, l’84% degli italiani darebbe la licenza di caccia solo a 21 anni con ritiro ai 70, mentre l’86% è favorevole ad aumentare la distanza di divieto di caccia dalle case e dai sentieri degli escursionisti. Il 71% degli italiani chiede poi di limitare la stagione venatoria ai soli mesi di ottobre, novembre e dicembre e il 77% chiede il divieto assoluto di caccia gli uccelli migratori».«Si tratta di una maggioranza schiacciante e trasversale – è ancora il commento delle associazioni - di cui i partiti e i gruppi politici, a partire da quelli della Camera dei Deputati dovrebbero prendere atto, anzitutto sopprimendo l’articolo 43 della Legge Comunitaria, ora all’esame delle Commissioni della Camera. Una norma che ha prodotto dure proteste e contestazioni e che in effetti, secondo Ipsos, soddisferebbe solo il 3% degli elettori della maggioranza di Governo e il 2% dell’opposizione. Ma è in generale ogni tentativo di estensione dell’attività venatoria, a partire dal disegno di legge Orsi, che vede la netta contrarietà del Paese. È ormai chiaro che tra gli italiani vi è un sentire comune e sempre più diffuso verso la tutela degli animali e dell’ambiente, il quale non può non trovare una fedele rappresentazione in Parlamento e tradursi in provvedimenti a favore della natura».Molto importante il responso anche nelle tredici Regioni al voto, tema al quale è dedicata una specifica sezione del sondaggio Ipsos. Il 69% degli elettori si dichiara contrario o totalmente contrario ai candidati che proponessero regole a favore della caccia, e 4 elettori su 10 cambierebbero di conseguenza il loro voto. Anzi, l’89% vuole dai candidati un impegno politico e legislativo per aumentare le tutele per gli animali e la natura, con un 93% degli elettori Pdl-Lega e l’87% Pd-Idv. Per questo Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno chiesto ai candidati a Presidente di Regione di conoscere e indirizzare o modificare in tal senso il proprio programma di governo regionale, favorendo politiche di tutela degli animali e della natura e di protezione e gestione del territorio in linea con la cultura ecologista ormai diffusa in ogni strato del Paese.FONTE: ECOLOGIA.IT DI LEGAMBIENTE DI MASSA IMMOBILIARE TORINO C.SO FRANCIA, 273 TEL 011.77.24.522

 
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CASA ECOLOGICA ED ECONOMICA: PREFABBRICATA!

Post n°3 pubblicato il 08 Marzo 2010 da DI_MASSA_IMMOBILIARE
 
Foto di DI_MASSA_IMMOBILIARE

Nonostante il periodo di crisi, nel settore immobiliare ci sono delle novità, i Prefabbricati “all inclusive”. Fino a poco tempo fa, la casa prefabbricata era vista come una costruzione di bassa qualità e di poca stabilità, ma ora le cose sono cambiate e il mercato propone, sempre più, soluzioni di nuova generazione. I prefabbricati permettono a chi li acquista di avere una casa costruita con materiali di qualità ed eco compatibili, di risparmiare sul costo del’immobile e nonostante questo di avere un immobile altamente personalizzabile. I costruttori di case prefabbricate non trascurano neanche i dettagli di arredamento come le finiture e agli elementi di design.Per chi vuole comprare un prefabbricato, sono diverse i modelli tra cui poter scegliere. Fino ad ora i prefabbricati che riscuotono maggior successo sono quelli costruiti in legno, perché si adattano facilmente all’ambiente e contribuiscono alla causa a favore del risparmio energetico. Tra le molte proposte, l’azienda austriaca Griffner offre prefabbricati completi di soluzioni “all inclusive”: il modello della casa austriaca che rappresenta al meglio questa concezione di prefabbricato è il Griffner Classic Edition 2009. Questo prefabbricato ha un prezzo fisso garantito per le due varianti proposte:- 199.900 euro per una casa a tre timpani composta di 126 mq di superficie abitabile- 219.000 euro per la soluzione a quattro timpani realizzata su uno spazio di 145 mqIl prezzo di questi due prefabbricati, oltre alla struttura, include: porte interne, pavimenti in legno o piastrelle, frangisole orientabili, scala in legno massiccio, serramenti e impiantistica completa. Nei paesi del Nord Europa, questa novità immobiliare è stata apprezzata come valida alternativa alla casa tradizionale e si sta diffondendo velocemente. In Italia, invece, l’offerta di questi immobili di nuova generazione rappresenta ancora una piccola parte del mercato immobiliare, ma non è detto che in futuro la situazione non si evolva.FONTE: UMM.IT DI MASSA IMMOBILIARE TORINO C.SO FRANCIA, 273 TEL 011.77.24.522

 
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PIANO CASA?

Post n°2 pubblicato il 06 Marzo 2010 da DI_MASSA_IMMOBILIARE
 
Foto di DI_MASSA_IMMOBILIARE

Il disegno di legge anti corruzione sembra essere l'ultimo provvedimento annunciato da questo governo a rischiare di essere prontamente spedito nel limbo delle promesse mancate.Il primo della serie fu l'atteso Piano casa, che nel programma elettorale del Pdl avrebbe dovuto finalmente assicurare un alloggio per giovani e famiglie attraverso lo scambio tra proprietà dei terreni e concessioni di edificabilità. Un meccanismo mai varato, così come la riduzione dei costi dei mutui, la costituzione di un fondo pubblico di garanzia e il bonus locazioni per giovani e meno abbienti. Sono rimaste nel cassetto le programmate politiche a sostegno della famiglia, che prevedevano un mix tra misure fiscali come il varo del quoziente familiare e di potenziamento dei servizi sociali, fra cui la reintroduzione del bonus bebé, globale e progressiva riduzione dell'Iva su latte, alimenti e prodotti per l'infanzia, fino ai libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate e al rilancio dei consultori pubblici. Inattuata finora la promessa di aumentare le pensioni più basse. L'incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni, e la promessa dell'abolizione delle liste di attesa si sono tradotte in un giro di vite sui bilanci regionali e in livelli di prestazione sempre più bassi, al punto che aumentano i casi di malasanità e il fenomeno dell'emigrazione sanitaria dagli ospedali del Meridione a quelli ubicati nel Centronord. Proprio il Mezzogiorno continua a essere il bersaglio più frequentato dalla politica dei tagli e degli annunci del governo Berlusconi. Nel corso del 2009 sono stati blocca ti 35 miliardi di fondi destinati al sud dalla programmazione concertata con l'Unione europea ed è stata smantellata la fiscalità di vantaggio per le imprese. Per riequilibrare l'ondata di proteste dell'opinione pubblica meridionale che si sente sempre più presa di mira, i ministri Scajola e Tremonti hanno promesso a più riprese negli ultimi sei mesi, ogni volta che il tema si fa caldo, un Piano per il Sud nel quale spicca come piatto forte la Banca del Sud, che ad oggi risulta non aver aperto alcuno sportello. Ma il campione degli interventi mancati è il programma di riforma fiscale. Dopo il drastico calo di risorse pubbliche a disposizione, secondo la motivazione, non del tutto condivisibile vista l'ampia zona di evasione fiscale ancora inesplorata, della incombente crisi economica, pare che sia stata messa una pietra sopra alla promessa elettorale di ridurre le tasse sulle famiglie, sul lavoro e sulle imprese.Nel frattempo, il presidente del Consiglio a sorpresa pensa bene di rilanciare l'idea tremontiana della riduzione degli scaglioni Irpef a due aliquote. Una sortita prontamente rintuzzata dallo stesso ministro dell'Economia, perché detta così, senza adeguati meccanismi compensativi di esenzione e deduzione, comporterebbe un clamoroso spostamento di tassazione dai redditi più alti a quelli medio-bassi, a parità di gettito. E intanto la pressione fiscale aumenta. FONTE: MEDIOFIMAA, ARTICOLO DI: GIANNI PITTELLA (PRIMO VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO) DI MASSA IMMOBILIARE TORINO C.SO FRANCIA, 273 TEL 011.77.24.522

 
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COSTRUIRE UNA CASA ANTI SISMICA

Post n°1 pubblicato il 05 Marzo 2010 da DI_MASSA_IMMOBILIARE
 
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Criteri di costruzione:Affinchè un edificio non crolli sotto i colpi di un'onda sismica, il rapporto fra trave e pilastro deve essere perfettamente equilibrato. In fase di costruzione la messa in posa di pilastri e travi deve avvenire contemporaneamente, onde evitare la creazione di "giunto" che mina la stabilità dell'edificio. La legge stabilisce la dimensione minima dei pilastri, definita con termine tecnico "snellezza". Lo spessore minimo di un muro portante, invece, è 15 cm, il massimo è 50 cm. Quanto alla progettazione, la pianta degli edifici deve essere il più possibile regolare e simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze. L'altezza deve essere limitata in relazione alla classificazione sismica del territorio: ad esempio, le case che ricadono in zona 1, quella a massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di altezza se in muratura ordinaria, tre piani se in muratura armata (nel caso di progettazione semplificata). "Il segreto di una costruzione a prova di terremoto- spiega ancora Portoghesi - sta nella capacità di prevedere le spinte orizzontali tipiche delle onde sismiche. Per questo ad esempio bisogna evitare i cosiddetti tetti spingenti, ossia quelli fatti con travi che spingono verso le pareti. Si devono costruire, invece, tetti a capriata, come quelli delle chiese gotiche, ossia con una struttura portante, dalla forma reticolare triangolare, con la funzione di sorreggere la copertura del tetto a spiovente". Verifiche:L'edificio antismico deve poter resistere a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare l'aderenza delle barre d'acciaio con il calcestruzzo. Anche le costruzioni in legno vanno sottoposte a prove di robustezza e staticità, in particolare per verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno stesso. In fase di progettazione la resistenza a tutte queste sollecitazioni si ricava applicando le norme di calcolo illustrate dettagliatamente nella legge. Il collaudo statico, invece, deve essere effettuato in corso d’opera. Costi:La costruzione di un edificio antisismico costa mediamente il 30% in più rispetto ad uno normale. FONTE: CANALI.KATAWEB.IT DI MASSA IMMOBILIARE TORINO C.SO FRANCIA, 273 TEL 011.77.24.522

 
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