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PERLE DI SAGGEZZA

Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore, il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Marrk Twain)

Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa. (Arthur Block)

 
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1980 I 37 GIORNI ALLA FIAT VIII° PARTE

Post n°32 pubblicato il 19 Agosto 2010 da diogene1_2009

Sabato 4 Ottobre, venticinquesimo giorno

In tutti gli stabilimenti prosegue il presidio ai cancelli. Al centro di coordinamento FLM della porta 5 arrivano messaggi di solidarietà (tra gli altri quelli del nuovi sindacato Solidarnosc della FIAT polacca, di 8.000 delegati delle Comisiones obreras di Catalogna, della CGT e della CFT francesi e della Federazione sindacale europea). A Bruxelles e Waterloo i lavoratori belgi della FIAT scioperano per solidarietà e bloccano le vetture che Agnelli ha richiamato sul mercato italiano.

In via Garibaldi e a porta Palazzo proseguono i presidi di informazione della città sulla lotta dei lavoratori FIAT. Anche a

Orbassano presidio di informazione, al supermercato Conti. Presidi molto numerosi all'IVECO.

A Lingotto, la sera, proiezione del film "Bronte" con la partecipazione di centinaia di abitanti del quartiere.

A Chivasso, riunione del CdF con una delegazione comunale che si impegna a sottoporre alla Giunta una proposta per ridurre del 50 per cento il prezzo della refezione scolastica e dei nidi, per la gratuità della prescuola e del doposcuola, per dilazionare di 3 mesi il pagamento dei riscaldamenti, per stanziare un'altro fondo di solidarietà con i lavoratori in lotta, l'ATM e lo IACP si dichiarano disposti a confrontarsi con il sindacato per il rinvio delle bollette; l'ENEL e la SIP dichiarano che non possono decidere su scala torinese, che serve un'autorizzazione centrale da Roma. Grande partecipazione di operai e cittadini alle discussioni che si tengono per tutto il giorno alla porta 5.

II coordinamento donne FLM, l'Intercategoriale CGIL-CISL-UIL, l'UDI, il Collettivo giuridico e il Bollettino donne cominciano la distribuzione di un appello firmato da Camilla Ravera, Camilla Cederna, Bianca Guidetti Serra, Natalia Aspesi, Lisa Foa, Franca Rame, Giovanna Marini, ecc. contro l'espulsione delle donne dalla fabbrica. Gli studenti del D'Azeglio e dell'ITIS Grugliasco convocano per lunedì alla Camera del lavoro un'assemblea di tutti i comitati studenteschi per organizzare la solidarietà.

La FLM torinese chiede ai quotidiani di pubblicare gratuitamente degli annunci pubblicitari per rispondere alla pubblicità di Agnelli.

Pajetta incontra gli operai del PCI allo Smeraldo. Dichiara che non andrà ai presidi "per impedire altre strumentalizzazioni".

Vittorio Merloni dichiara all'Espresso di volere una seconda Repubblica "di tipo inglese" (cioè col re? Mah!),

All'Alfasud la FLM chiede una più severa regolamentazione del sistema di visite fiscali.

Domenica 5 Ottobre, ventiseiesimo giorno

Presidi davanti ai cancelli; in più parti, spettacoli.

A Volvara una squadracela fascista tenta una provocazione contro il picchetto. E' sventata dagli operai, appoggiati anche da numerosi lavoratori fatti giungere da Rivalta.

La FIAT fa affiggere comunicati che diffidano i lavoratori dall'entrare, lunedì, negli stabilimenti.

La FLM da l'indicazione di entrare, all'alba, nei piazzali ma di tenere le assemblee senza varcare le porte delle officine.

A Desio la FIAT insiste con il pretore perché faccia togliere i presidi all'Autobianchi. Notizie di assemblea aperta all'OM di Broscia e di blocco alla Lancia-IVECO di Bolzano.

Ai picchetti, visite da parte di una folta delegazione del PCI di Alessandria; arriva anche Signorile del PSI; Sanlorenzo e Pugno vanno a Lingotto.

Sempre a Lingotto, dove vengono preparati cartelli a mano che saranno appesi ai tram, le guardie limitano l'accesso mensa popolare che si trova all'interno dello stabilimento.

Allo stadio comunale, manifestazione degli operai delle Carrozzerie di Mirafiori durante Juventus-Bologna, con positive reazioni del pubblico. Dagli altoparlanti, Monzeglio della FLM legge un comunicato.

Nella notte, rafforzamento di tutti i presidi.

Lunedì' 6 Ottobre, ventisettesimo giorno

Giornata di lotta dei lavoratori FIAT con ingresso nei piazzali dei lavoratori posti in Cassa integrazione. Gli stabilimenti FIAT sono fermi in tutta Italia. A Sulmona entrano anche nei reparti i 75 messi in Cassa integrazione.

A Mirafiori 20.000 lavoratori si affollano alla porta 5: c'è Io sciopero di quattro ore dei metalmeccanici e molte sono le delegazioni di altre fabbriche. Aloia ribadisce le posizioni della FLM sulla trattativa. Novelli dichiara di non voler essere il sindaco di chi vuole licenziare. Si legge il testo delle donne diffuso da sabato. Dopo il comizio, i dipendenti della CIPAS e delle altre mense (numerosissime le donne) danno vita ad un corteo attorno a Mirafiori, per la loro vertenza aziendale.

Al pullman, prima riunione di donne, operaie e delegate, per organizzarsi e decidere iniziative.

A Lingotto sono 5.000 lavoratori quelli che partecipano all'assemblea del primo turno. Si allestisce una nuova mensa sul piazzale antistante la Carrozzeria; verrà fornita di prodotti agricoli dalle cooperative. Al secondo turno assemblea più ridotta, con Regazzi, e gestione più rigida: viene negata la parola ad alcuni lavoratori. A sera, proiezione del film "Trevico/Torino".

Molte iniziative e picchetti sempre più folti alla Lancia di Chivasso, a Rivalta, all'IVECO che ora porta lo sciopero a 8 ore mentre il resto del comprensorio mantiene l'articolazione.

Alla Teksid di Carmagnola la FIAT sospende 8 dei lavoratori aggrediti dai capi. In Camera del lavoro i comitati studenteschi decidono di convocare per il prossimo sabato una manifestazione nazionale dei giovani, a Torino. Appello di FGCI, FGSI, AGLI, PdUP, DP e LCR. Si parteciperà anche allo sciopero generale e si invierà una delegazione di giovani, operai e studenti, a Roma.

La federazione nazionale CGIL-CISL-UIL dichiara per venerdì 10 lo sciopero generale di 4 ore (1 per servizi e scuola) e lancia una sottoscrizione volontaria di 5.000 lire a lavoratore, in sostegno della lotta FIAT.

Martedì 7 Ottobre, ventottesimo giorno

Prosecuzione di tutti i presidi.

A Lingotto la Eurest (mense) sospende alcuni lavoratori, senza Cassa integrazione, proporzionalmente al numero dei sospesi FIAT.

Alla Ventana vengono scoperti a lavorare alcuni impiegati della Lancia di Chivasso.

II coordinamento capi, ribattezzatesi "Comitato centrale del coordinamento quadri e capi intermedi", emette un comunicato "a nome di 18.000 quadri FIAT", attaccando i sindacati.

Solidarietà con la lotta FIAT di alcuni docenti del Politecnico di Torino.

Notizie al pullman della porta 5: l'IVECO-OM di Broscia comunica che presidia da una settimana e che ieri hanno fatto una assemblea di 3.000 operai. Primi dati della sottoscrizione, diffusi da Radio lotta: 4 milioni raccolti al pullman, 100 milioni stanziati dalla regione, 50 ciascuno da comune e provincia, 10 milioni e mezzo dagli amministratori del PCI. Si distribuisce il latte offerto da una cooperativa. Dal Belgio perviene la notizia che i lavoratori della FIAT continuano a bloccare 2.300 vetture chiamate in Italia.

Raggiunto raccordo per la vertenza Indesit.

Presidi sindacali alle sedi industriali della Lombardia.

Forlani incontra Lama, Camiti e Benvenuto. Poi Agnelli.

Riprende la trattativa a Roma.

Patto di alleanza tra Craxi e Longo.

Mercoledì 8 Ottobre, ventinovesimo giorno

Una e mezza di notte, Mirafiori. Cominciano a concentrarsi folti gruppi di capi. Ronde di picchettanti li tengono lontani.

A quasi un chilometro dallo stabilimento, vicino al Centro sportivo FIAT, si forma un grosso concentramento. Verso le 330 BW una cinquantina di capi tenta di forzare alla porta O, non molto Si sorvegliata e a cancello aperto. Improwisamente la guardia apre anche il secondo cancello, i capi fanno irruzione, i picchettanti sono travolti ed alcuni feriti. Pochi minuti dopo nuovo assalto questa volta alla porta 11: scontro durissimo, diversi operai feriti ma riescono a respingere l'assalto. Altro concentramento alla 1, dove d'improvviso viene aperto anche un cancello di ingresso alla pista di collaudo. Ma è subito coperto dal folto picchetto. Vola qualche sasso, i capi fuggono. In pochi secondi, via sgombra e resta lì un pullman, vuoto: l'azienda aveva evidentemente predisposto la ritirata.

Quasi alla stessa ora, a Rivalta. Capi ed elementi estranei alla fabbrica (secondo la denuncia della VI Lega) attaccano a colpi di lanciarazzi, protetti da un'improvvisa e certo non casuale interruzione della luce e delle comunicazioni telefoniche tra le porte. E' la porta 3: quando i capi fanno irruzione, alcuni picchettanti restano feriti. Quando arrivano i pullman con gli operai del primo turno, si illuminano le officine della Lastroferratura per far credere che lì si lavora. Tre cortei entrano nello stabilimento e si concentrano davanti al reparto; dopo una lunga trattativa i capi, che hanno nel frattempo consultato la direzione, escono, scortati da un cordone di operai. Nessuna violenza, solo qualche sputo.

Fuori ai cancelli, c'è la polizia.

A Lingotto, all'arrivo del primo turno, alcuni capi cercano di convincere gruppi di lavoratori, specie impiegati, a unirsi a loro per sfondare. Ma alcuni picchettanti intervengono, si formano capannelli in cui si spiega che cosa è successo a Mirafiori e Rivalta e i motivi della lotta. L'azione dei capi fallisce.

La FIAT mette a senza lavoro la Teksid di Avigliana.

II coordinamento capi emette un comunicato in cui si afferma di essere tornati "alle condizioni di ieri, in cui il terrorismo dettava legge in fabbrica e fuori".

La FIAT respinge i figli delle donne in Cassa integrazione dall'asilo-nido.

Delia Guevara, sorella del "Che", porta ai cancelli la solidarietà della resistenza argentina.

Radio lotta annuncia che la sottoscrizione ha raggiunto i 700 milioni. Seconda riunione, molto più affollata, di donne alla porta 5. Discussione sul ruolo della donna in fabbrica, nella famiglia, nella società. In via Porpora, coordinamento nazionale delle delegate FLM.

Al teatro Nuovo, riunione degli esecutivi dei CdF che presto si allarga fino ad essere il Consiglione; la relazione di Pio Galli riferisce sulle trattative e ripropone il ritorno alla lotta articolata. I presenti non sono d'accordo e lo scontro si fa molto duro.

II documento finale viene modificato per ben tre volte, prima di essere approvato. E vengono riconfermate le forme di lotta in corso.

All'Alfasud si dimette il Consiglio di fabbrica.

Giovedì 9 Ottobre, trentesimo giorno

Mirafiori, verso le 4 del mattino. Nuovo concentramento di capi segnalato a Stupinigi; li hanno visti operai che vanno a Rivalta per i picchetti. I capi riescono a travolgere il picchetto alla 31, ferendo alcuni picchettanti.

Rivalta, cambio turno: circa 600 tra capi ed impiegati, in fila per tre, danno vita a una manifestazione silenziosa fino alla palazzina. Contrasti tra i lavoratori in sciopero, tra chi propone un'immediata contromanifestazione per sciogliere i capi e chi dice di lasciar fare.

Alle 22, i capi vogliono uscire, in macchina, dalla porta 23.

Lunghe trattative tra polizia e FLM, alla fine i capi escono tra due file di lavoratori, che li insultano e percuotono le auto.

Lancia di Chivasso, 5.30: un gruppo di carabinieri staziona davanti allo stabilimento per agevolare l'ingresso dei dirigenti.

Comunicato della FLM rivolto a quei capi che non condividono la linea dello scontro frontale: si dissocino dalle provocazioni. L'Unità titola in prima pagina: "Hanno provato (con scarso successo) a contrapporre i 'capi' agli operai".

A Mirafiori e a Lingotto manifestazione di donne con Franca Rame, come già a Rivalta. Interventi molto duri contro i licenziamenti, con quel che vorrebbero dire per le donne e più in generale per l'insieme della classe operaia. Oltre ali'Intercategoriale donne CGIL-CISL-UIL e al movimento di Torino, che hanno organizzato le scadenze, sono presenti anche operaie e delegate della CIPAS, dell'Autobianchi di Desio e della Borlotti di Milano.

Alla 5, nel pomeriggio, spettacolo con Ivan Della Mea. Altro spettacolo a Rivalta. Sempre alla porta 5, dibattito FLM-consigli di fabbnca-sindacalisti dei giornalisti: gli operai chiedono una battaglia per ottenere dalla RAI-TV venti minuti al giorno autogestiti dai lavoratori in lotta. Un altro spettacolo a Lingotto e uno anche alla Lancia di Chivasso, con il collettivo Koinè, Radio lotta annuncia che il PdUP ha versato 5 milioni e il PSI 50

 
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