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PERLE DI SAGGEZZA

Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore, il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Marrk Twain)

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1980 I 37 GIORNI ALLA FIAT VII° PARTE

Post n°33 pubblicato il 19 Agosto 2010 da diogene1_2009

A Lingotto, all'assemblea del primo turno, spaccatura tra CdF, che propone di mantenere l'oltranza, e settori dell'assemblea che sono per l'articolazione. Si decide infine di mantenere le 8 ore fino a mercoledì, quando nelle altre situazioni ci sarà il rientro dalla Cassa integrazione e si potrà quindi decidere una forma di lotta unitaria. Confermata l'oltranza al secondo turno e corteo interno. Sciopero di 8 ore alla Delta di Rivalta. La FIAT mette a senza lavoro i pochi che non scioperano.

A Mirafiori, 8 ore di sciopero alla 127 e agli Enti centrali.

Alla Teksid, bloccate per 8 ore Fonderie. Fucine e Crescentino. Si lavora invece ad Avigliana e a Carmagnola.

Alla Lancia di Chivasso prosegue il presidio ai cancelli.

Alla Lancia di Borgo San Paolo, sciopero fino a fine turno.

All'IVECO, dove si lavora ai Telai e alla Ricambi, treore di sciopero articolato.

La FIAT afferma che solo a Termini Imerese, oggi, la produzione è quasi regolare. A Desio il pretore Rambolà condanna i picchetti all'Autobianchi, reclama la fine del blocco degli stock. Condanna anche "mandanti e istigatori". Minaccia l'intervento della forza pubblica.

L'ufficio personale Alfasud annuncia che i licenziamenti per assenteismo dovrebbero diventare 500. Guarino, segretario regionale FLM, dice che gli va bene purché quei lavoratori siano rimpiazzati da nuovi assunti, Incontro informale di Sabattini, Morese e Veronese a Torino con la FIAT. Decisione di riprendere l'indomani ma nel frattempo la FIAT non dovrà annunciare la Cassa integrazione.

Martedì 30 Settembre, ventunesimo giorno

Cassa integrazione con la stessa modalità dei martedì precedenti.

Arriva la comunicazione che la FIAT pone in Cassa integrazione a O ore 22.884 lavoratori fino alla fine dell'anno. In alcune situazioni già se ne appendono gli elenchi. Vengono consegnate le lettere o un tagliandino provvisorio.

Lingotto, primo turno: un grosso corteo recupera le difficoltà del giorno precedente. Quando arriva la notizia della Cassa integrazione si decide di aspettare le decisioni del Consiglione che si deve riunire al teatro Nuovo. Sul secondo turno si sciopererà 8 ore. Una riunione conferma il comitato già eletto. Ha inizio il presidio.

La riunione del Consiglione era stata ritardata per l'arrivo delle comunicazioni di Cassa integrazione. Si decide l'immediato presidio di tutti i cancelli e si reclama lo sciopero generale (anche la mozione di questo Consiglione è irreperibile).

Mirafiori, Carrozzerie: assemblee dentro ai cancelli, quindi inizio del presidio. Alle Presse e alle Meccaniche il presidio comincia al secondo turno.

A Rivalta erano proclamate 4 ore di sciopero. Se ne fanno 8. Cortei con gli operai che sventolano le lettere di sospensione.

Inizio dei presidi.

Alla Lancia di Chivasso il presidio prosegue.

Alle Lancia di Borgo San Paolo e Verrone, sciopero di 8 ore.

Villar Porosa e Acciai scioperano per 2 ore.

All'IVECO, 3 ore di sciopero per reparto al primo turno, con il presidio ai cancelli. La partecipazione è però modesta.

Nel pomeriggio i presidi coinvolgono anche FIAT-Avio e Energia.

A Desio, la FIAT ritira il direttore affermando che gli operai hanno estromesso tutti gli altri dirigenti.

Chiaromonte, per il PCI, difende la proposta Foschi "già accettata dalla FLM".

La segreteria della CGIL-CISL-UIL annuncia che se la FIAT intende di fatto espellere migliaia di lavoratori si andrà allo sciopero generale.

Mercoledì' 1 Ottobre, ventiduesimo giorno

A Mirafiori anche le Meccaniche e le Presse adottano le 8 ore di sciopero, con presidio. Assemblee di chiarificazione sulla situazione si tengono alle Carrozzerie. Parla Gialli. Al fungo delle Meccaniche il relatore è Balli.

A Rivalla si entra, si bloccano tutte le linee e poi tutti ai cancelli. Un lavoratore che minaccia di lanciarsi da un'autogru se non gli sarà revocata la Cassa integrazione viene convinto dagli altri, dopo ore, a desistere. Assemblea con De Alessandri.

Al Centro ricerche di Orbassano inizio del blocco con presidio.

In tutte le situazioni si tengono assemblee, la determinazione operaia di non cedere è fortissima. I presidi sono ovunque molto folti.

Corteo all'IVECO al centro tecnico DEL. In seguito a questo corteo, peraltro pacifico, la FIAT invierà due lettere di licenziamento.

Assemblea a Mirafiori: Angelo Caforio denuncia il carattere di rappresaglia della lista di Cassa integrazione e lo dimostra - rispondendo più tardi a domande dei giornalisti - con il caso della Verniciatura dove, su 5 delegati della Finizione 127, uno è stato licenziato e quattro sono in Cassa integrazione; e con l'esempio della cellula LCR Mirafiori, messa in Cassa integrazione al 70 per cento.

Annibaldi minaccia, perché gli operai attuano i presidi: la FIAT si rivolgerà alla magistratura! Presso Bari il pretore di Modugno annulla però il ricorso della FIAT contro i 49 delegati, che erano accusati per il blocco delle merci.

Gli enti locali incontrano la FIAT chiedendo il ritiro del provvedimento unilaterale. Il presidente della regione, Enrietti, definisce il ruolo degli amministratori come quello di "mediatori istituzionali".

L'Avanti! se la prende con il PCI "perché è stato trionfalista".

Giovedì' 2 Ottobre, ventitreesimo giorno

Arriva alla porta 5 di Mirafiori il pullman dell'ATM, affittato a prezzo politico per farne il centro di coordinamento. Un grande Marx viene dipinto e affisso davanti alla palazzina. Assemblea con Bentivogli e Serafino.

A Lingotto viene organizzata, nel piazzale interno delle Carrozzerie, la mensa popolare a prezzo politico.

All'IVECO l'assemblea decide 7 ore di sciopero, 1 di lavoro e presidio, che durerà fino all'ultimo giorno.

Continuano, dappertutto, i presidi. Mattina parla a Rivalta e Galli a Chivasso. Galli, Mattina e Bentivogli chiedono i criteri con cui sono state compilate le liste. Affermano che le forme di lotta devono consentire di resistere il più a lungo possibile.

Assemblee e presidi anche alla Teksid. Dalla Materferro, corteo per borgo San Paolo.

Arrivano notizie di blocchi e cortei da Termini lmerese, Sulmona, Firenze, Vado Ligure.

Esce sui quotidiani la pubblicità antisciopero della FIAT.

I tipografi del Corriere della Sera impongono che ugual spazio, in una pagina a fronte, sia dato a una contropubblicità sindacale.

La FIAT fa un esposto alla procura perché valuti i contenuti delle disposizioni sindacali in materia di presidi.

L'Unione industriali denuncia, in una lettera agli associati, il comportamento illecito dei sindacati.

Per la prima volta, un gruppo di capi - tra cui il direttore - tenta lo sfondamento di un picchetto, alla Teksid di Carmagnola. Sono messi in fuga.

Alle Frattocchie, seminario del PCI sull'organizzazione sui luoghi di lavoro. Assenti giustificati i lavoratori FIAT. La relazione afferma che il PCI ha 1.140 sezioni operaie e 3.300 cellule in fabbrica.

Venerdì 3 Ottobre, ventiquattresimo giorno

Continuano i presidi, numerosi, davanti alle fabbriche. Radio lotta, notiziario registrato e trasmesso da auto con trombe, da oggi, al centro di coordinamento FLM Mirafiori-Rivalta-Lingotto, annuncia che al Centro ricerche di Orbassano continua il presidio dello stabilimento.

Alla Materferro, mentre proseguono il blocco, i lavoratori del primo turno organizzano una manifestazione nel quartiere di borgo San Paolo. La FLM organizza un presidio in via Garibaldi e a porta Palazzo, per spiegare alla popolazione la lotta dei lavoratori FIAT.

Lucio Magri, per la direzione del PdUP, incontra i lavoratori davanti ad alcuni stabilimenti.

Le direzioni di Chivasso e Cassino vengono ritirate dalla FIAT. A Termini Imerese viene denunciato il CdF. I direttori di tutti gli stabilimenti denunciano con nomi e cognomi i partecipanti ai presidi.

Fine delle trattative separate Foschi-FIAT e Foschi-sindacato. Di nuovo tutti attorno allo stesso tavolo.

La commissione Barattieri consegna a Bisaglia il piano auto: prevede l'esigenza di nuovi modelli, il decongestionamento del Nord a vantaggio di uno sviluppo nel Sud, la mobilità interna e quella esterna e la riduzione dell'assenteismo.

 
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