Contro i pedofili

Le ambiguità di Emergency


Le ambiguità di Emergency 
di MARIO SCOTTI ****************************************** Ambigua da anni è Emergency. Non nel curare feriti non domandando loro da che parte combattono. Questa è nitida missione e convinzione sanitaria e umanitaria. Ambigua è da anni la posizione dell’organizzazione di Gino Strada che da anni si ripara dietro un esile: “Né con i talebani né con la Nato”. Sembra una posizione di neutralità ma non lo è. Se da anni sostieni con forza e in pubblico che i soldati occidentali sono “invasori” e “truppe di occupazione”, se ad ogni azione militare della Nato dichiari che è solo e soprattutto “strage indiscriminata di civili”, se dichiari “terrorista” il governo di Kabul, questa non è neutralità. Questo è schierarsi, schierarsi per le proprie legittime idee. Puoi farlo ma non puoi, senza essere ambiguo, malamente e scaltramente ambiguo anche tu, ricondurre questo schierarsi ad una missione sanitaria. Emergency in Afghanistan fa meritoriamente ospedale, ma non fa solo ospedale. Fa politica, legittima politica anti occidentale. Ma politica è,e con il metro della politica va giudicata. Metro che l’approssimativo, molto approssimativamente democratico potere afghano non conosce e non pratica. Infatti arresta con un pretesto. Metro che però Gino Strada ed Emergency eludono e irridono quando parlano dell’offensiva anti talebana in corso e in preparazione come una spedizione punitiva contro le popolazioni che gli eserciti e i governi occidentali vogliono nascondere. Se così la pensi, se così la racconti e denunci, non puoi allora meravigliarti che i combattenti talebani ti sentono come un alleato anche se non lo sei. E se quelli dall’altra parte ti sentano come un nemico. Emergency è sicuramente innocente da terrorismo, le autorità afghane sono sicuramente colpevoli di montatura, il governo italiano è sicuramente ignavo. Ma Emergency pratica e teorizza un pacifismo militante che è scelta politica e di schieramento. Scelta per cui merita rispetto e garanzie ma non l’aureola. Non vige l’obbligo ad essere d’accordo politicamente con Emergency. Sono medici e italiani, ma, quando fanno politica, anche i medici “sbagliano”.