Contro i pedofili

DON BERTAGNA CONDANNATO ANCHE IN SECONDO GRADO


di MASSIMILIANO FRASSILa Corte d’appello di Firenze ha condannato a 8 anni di reclusione Pierangelo Bertagna, ex parroco di Farneta, pedofilo seriale. 16 gli abusi per cui è stato condannato, 22 quelli che lui stesso confessò durante il processo. Avvenuti in un dei luoghi preferite di caccia da questo tipo di predatori, i seminari, ma anche in altre comunità religiose da lui frequentate, principalmente nel nord Italia.La condanna di secondo grado conferma la sentenza di primo.8 anni per 16 abusi (+22): dimenticando la cifra tra parentesi, ogni abuso è stato perseguito con due anni.Un’inezia. Pochissimo. Se si pensa soprattutto a quanto le vittime poi debbano soffrire nella loro vita. Alle cure. Ad una serenità spesso lontana. Difficile (non impossibile) da raggiungere. Soprattutto quando ad abusarli è stato l’insospettabile, che in quanto tale “non poteva certo aver fatto quelle cose lì”.Una brutta storia per tante famiglie dell’Aretino, e anche una vicenda difficile da digerire per i fedeli di Gardone Valtrompia: la cittadina d’origine di un religioso che, indagato da mesi per pedofilia, ha ammesso la responsabilità di ben trenta abusi sessuali su minori commessi nell’arco di una dozzina d’anni. Stiamo parlando dell’ex abate di Farneta (Arezzo), don Pierangelo Bertagna, un 44enne originario appunto della Valtrompia che, lo ricordiamo, era stato arrestato l’11 luglio scorso per violenza sessuale. A farlo finire nei guai la denuncia di un ragazzino di 13 anni. Dopo l’arresto, il religioso ha iniziato a raccontare tante storie pesantissime, che hanno avuto come teatro tante località italiane. La sua confessione è stata diciamo così «aiutata» anche dalle decine di denunce arrivate ai carabinieri di Cortona dopo il clamoroso arresto del luglio scorso. Il sacerdote, appartenente alla comunità dei «Ricostruttori nella preghiera» ha raccontato episodi che risalgono addirittura a 12 anni fa, quando ancora non era entrato in seminario. Vittime alcuni ragazzi del Nord Italia. Poi le vicende interne al seminario di Arezzo, in cui Pierangelo Bertagna era entrato quasi 35enne. Anche nell’istituto che forma i nuovi sacerdoti si erano verificati episodi gravi: atti di libidine li definiva il vecchio codice di procedura penale, oggi inclusi nel più generale reato di violenza sessuale. Poi dal 2000, l’anno in cui il vescovo di Arezzo Gualtiero Bassetti lo ha ordinato sacerdote (lo stesso vescovo che una settimana fa lo ha sospeso a divinis), la sua attività si è svolta nell’Abbazia di Farneta, nel Comune di Cortona. Per tre anni a fianco del vecchio parroco locale, morto nel 2003, poi come capo della comunità locale, il bresciano ha portato con sè le regole e i principi dei «Ricostruttori nella preghiera». Conduceva una vita ascetica dormendo spesso per terra, mangiando solo verdure e tenendo barba e capelli incolti. Una novità che aveva diviso in due la piccola frazione, suscitando forti simpatie ma anche altrettante contrarietà. Nel frattempo sono proseguiti anche gli abusi, con casi di attenzioni di natura sessuale rivolte su almeno 15 ragazzini della zona. I carabinieri, dopo aver raccolto le denunce e successivamente alla lunga confessione del sacerdote, hanno percorso tutta Italia per trovare riscontri oggettivi. Tutto, però, è avvolto nel silenzio: non parlano gli inquirenti che fino ad oggi erano riusciti a non fare trapelare nulla, e non lo fanno gli avvocati difensori del religioso. E non parlano neppure don Guidalberto Bormolini e don Lorenzo Spezia, anche loro aderenti ai «Ricostruttori nella preghiera», che dal luglio scorso guidano la parrocchia finita nell’occhio del ciclone. Anche il vescovo Bassetti non commenta: «Il mio pensiero - si è limitato a dire - è tutto nel comunicato di alcuni giorni fa e nei provvedimenti che ho preso. A tempo debito faremo altre dichiarazioni». Da quando è scoppiato il caso, nel luglio scorso, il presule ha confidato di vivere questa vicenda con una grande sofferenza interiore, e il 18 novembre ha reso noto di aver «disposto la sospensione di don Bertagna dall’esercizio del ministero sacerdotale in attesa di avviare il processo penale amministrativo secondo le disposizione ecclesiastiche». Nel frattempo, per il religioso valtrumplino resta in vigore il provvedimento degli arresti domiciliari. Per tre mesi è rimasto in un convento dell’Appennino toscoemiliano; ora è stato trasferito in un’altra struttura religiosa della Toscana meridionale; che naturalmente viene mantenuta segreta.