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ITALIA,EMERGENZA USURA AL SUD LA BANDIERA NERA


                                 
di DAVIDE JULY (CIOE' IO)In un contesto socio-economico di difficoltà, come è quello attuale, i fenomeni di "sofferenza" delle famiglie italiane tendono ad aumentare: il "28,6% delle famiglie non ha un reddito mensile tale da consentirgli di arrivare alla fine del mese; il 42,9% può sostenere economicamente le proprie esigenze di consumo solo utilizzando i propri risparmi; il 23,3% e il 18,1% delle famiglie, rispettivamente, dichiarano difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo e del canone di affitto. L’usura va da quella del vicino di casa, a quella della criminalità organizzata, alla quale si rivolgono le famiglie bisognose, anziani, piccoli commercianti e piccoli imprenditori, fasce più deboli della popolazione. In ultimo e non per capacità le banche, il mercato finanziario, lo stato. L'Eurispes, nella nuova indagine dal titolo "L'usura: quando il credito è nero", ha elaborato un indice sul rischio usura (l'Iru) relativo alle varie province italiane, combinando tra loro il quadro economico, la criminalità, il tessuto imprenditoriale e il sistema bancario. Le regioni del sud, occupano le prime posizioni, tra queste regioni si possono citare la Calabria, la Campania e la Basilicata, con un Iru rispettivamente di 97,1, 88,4 e 80,2, tutte ad alto rischio usura. La provincia di Caserta è terza a livello nazionale (dopo Vibo Valentia e Catanzaro), con 98,3, seguita da Benevento e Avellino (settima e nona) a 91,7 e 90,7. Salerno è tredicesima con 83,3. Unica nota positiva la provincia di Napoli, che si posiziona ventesima con un Iru di 77,7, rientrando tra le province a rischio usura medio-alto, mentre in Trentino Alto Adige il rischio usura è molto basso, pari a zero nella provincia di Trento. Nelle province del Nord-Ovest (43,3% del totale, con valori IRU compresi tra il 20,1 di Como e il 40 di Asti) e del Centro (36,7% del totale, con valori IRU compresi tra il 22,4 di Siena e il 39,2 di Massa Carrara)Questa è un'indagine dell'Eurispes, realizzata sul territorio nazionale, tra il 21 dicembre 2009 e l’11 gennaio 2010, su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1.191 cittadini. C’è gente comune con uno stipendio medio basso che si aggira sulle 1.000,00 € mensili, che per potersi permettere una tv nuova, una bicicletta per il bambino e cosi via, deve appoggiarsi a finanziarie, che altro non sono che usurai legalizzati. Facciamo un esempio: Findomestic.Penso la conosciamo tutti, io ho tre loro carte cosiddette di credito, perché ovunque vai ad acquistare a credito ti trovi sempre o lei o la Agos, di cui sono anche socio onorario.Quindi al momento dell’acquisto a rate, ti viene aperto un loro conto e ti viene appioppata una bella e coloratissima carta di credito, che ti permette di acquistare qualunque cosa e ovunque, tanto poi pagherai in tante, tante, tante piccole rate.Rate che non finiscono mai, perche il loro tasso è al limite dell’usura (Findomestic: TAN 18,72% – TAEG 20,41%)La Agos, poco meno, ma siamo sempre ai limiti. Questo mi fa pensare all’ Eurispes e alle sue indagini, che dicono che al sud c’è più usura, sì,quella degli strozzini, dei mafiosi dei malavitosi in genere, e qui al nord oltre c’è anche quella legalizzata;vi ho dato l’esempio e, delle banche, con dei tassi di interesse altissimi, applicati sui mutui, sui prestiti sull’apertura conto ecc.ecc….Tutto questo sotto gli occhi del governo.Da che mondo è mondo, l’usura c’è.Nessuno la combatte realmente, perché agli stati di tutto il mondo, va bene cosi. 
 COM'E' NATA L'USURA
 L'usura scoppia praticamente subito dopo il Mille, ma le premesse per la sua affermazione erano già latenti nell'alto Medioevo, in concomitanza con la costituzione illegale del Sacro Romano Impero, in opposizione a quello di Costantinopoli, che determinò la corruzione del clero, lo smantellamento delle tradizioni bizantine, la revisione profonda di principi conciliari e di prassi ecclesiali, sino alla rottura definitiva, con le reciproche scomuniche, del 1054, anticamera dello scatenamento delle crociate anche in funzione anti-ortodossa. Le condanne dell'usura cominciano a inasprirsi tra la metà del XII secolo e la metà del XIII. Fu facile agli ebrei, soggetti già a molte discriminazioni, approfittare del fatto che la legislazione vigente non colpiva direttamente la loro categoria. Se fino ad allora l'usura non aveva attecchito in misura significativa, era stato semplicemente perché l'economia rurale basata sull'auto sussistenza, in una neonata società cristiana, la rendeva assai poco praticabile. Certo, poteva accadere che durante un periodo di carestia, usuraio fosse anche chi non esitava a vendere i beni di prima necessità a prezzi esorbitanti, magari dopo aver tenuto la merce nascosta dolosamente, nell'attesa fiduciosa del rincaro dei prezzi. Tuttavia anche dopo la riforma gregoriana la condanna dell'usura si porrà più che altro sul terreno delle enunciazioni teoriche (la proibizione di vendere il tempo o di far generare denaro dal denaro, sterile per definizione, ecc.), cui si riuscirà a dare un seguito pratico solo nei confronti degli ebrei, facilmente individuabili e legalmente poco tutelati. Gli ebrei venivano condannati anche perché erano visti dagli usurai cristiani come dei concorrenti. Non a caso già nel XIII secolo si afferma il principio che l'usura è semplicemente "un peccato contro il giusto prezzo", quello di mercato, ovvero che è un interesse esagerato, dettato dalla personale cupidigia. All'usuraio, che specula sul denaro, si tende sempre più a opporre il mercante, che guadagna legittimamente coi commerci. Si accetta tranquillamente, nel XIII secolo, il fatto che il lavoro (quello ovviamente mercantile) sia a fondamento della ricchezza e si rifiuta l'usura in quanto guadagno senza lavoro. L'antisemitismo apparso nei secoli XII-XIII è una conseguenza del fatto che alle contraddizioni del capitalismo commerciale non si sa opporre altra soluzione che quella di criminalizzare singole categorie di persone. Gli ebrei, pur essendo economicamente forti, erano politicamente molto deboli, per cui era molto facile far passare la loro situazione finanziaria come un privilegio ingiustificato. Tant'è che mentre gli usurai cristiani venivano processati in tolleranti tribunali ecclesiastici, quelli ebrei invece erano sottoposti ai più severi giudizi dei tribunali laici. In generale tuttavia la condanna dell'usura, in tutto il basso Medioevo, è più teorica che pratica, anzi forse è tanto più teorica quanto meno è pratica. Gli italiani in particolare erano dei grandissimi usurai, i toscani, i vicentini ma soprattutto i lombardi, che vivevano negli attuali Piemonte, Lombardia ed Emilia e che provenivano dai ceti dirigenti dei maggiori Comuni italiani. Costoro erano usi a frequentare i periodici incontri commerciali che dalla seconda metà del XII secolo si tenevano in quei centri della francese Champagne in cui confluiva la produzione francese e fiamminga. E lì cominciarono a praticare non solo il commercio delle mercanzie ma anche quello del denaro, finché ad un certo punto si specializzarono nella sola attività creditizia, che rendeva molto di più. All'inizio la loro attività fu resa necessaria dal fatto che esistendo numerosissime monete, occorrevano esperti in grado di cambiarle, assegnando a ciascuna moneta il giusto valore. In seguito, nonostante i divieti canonici, essi si trasformarono in veri e propri usurai, dotati, a differenza degli ebrei, di ampi diritti civili e politici, in quanto cittadini di autonomi Comuni italiani. Ed erano usurai legalizzati, in quanto detenevano il monopolio di un'attività permessa dalle autorità pubbliche. L'attività del banco si esplicava principalmente nel prestito su pegno, fissato a scadenza settimanale e di solito prorogato per un anno. I tassi variavano a seconda del cliente e del tipo di pegno e non erano certo bassi, se è vero che in Borgogna nel 1390-91 i lombardi furono costretti dal sovrano Filippo l'Ardito a restituire tutti i pegni, annullando i debiti dei loro clienti. Non vi porto fino ai giorni nostri, perché tanto il problema è sempre lo stesso. di DAVIDE JULY (CIOE'  IO)TROVATE TUTTI I MIEI ARTICOLI SU:MARIO SCOTTI CHANNELhttp://www.webalice.it/mscotti/index.html