Contro i pedofili

18 aprile 2002 Vi ricorda qualcosa questa tragica data?


  di DAVIDE JULY ****************************************** 18 aprile 2002.Vi ricorda qualcosa questa data? No, non credo…anche a me sinceramente non mi ricordava niente… La cosa mi fa un pò vergognare di me stesso per il motivo che sono nato e vivo a Milano. Eravamo ancora sotto choc per l’attentato alle torri Gemelle dell'11 Settembre 2001, dove tutti ricordiamo ancora quelle drammatiche immagini dei due aerei che passano da parte a parte dentro le due torri… Erano circa le 18, del 18 Aprile 2002, un pomeriggio primaverile e limpido, quando da lontano vidi una gigantesca nube grigia, arrivare dal centro città… Per logica ho subito pensato ad un attentato terroristico, i video di Osama Bin Laden risuonavano tutti i giorni ovunque, dalle radio alle tv, i vicini di casa, ecc… Corsi a casa accesi la tv e in molti canali tv cerano delle "edizioni straordinarie…” "Un aereo si è schiantato contro il grattacelo Pirelli di Milano…” Penso che in quel momento il panico venne a tutti, presi la macchina e di corsa mi recai sul posto, ma la polizia e i vigili urbani avevano già transennato tutta la zona, non riuscii neanche ad arrivare a un km di distanza…ma c'era gente in panico che urlava di questo aereo dentro il Pirellone, “è un attentato,è un attentato”, erano solo queste le parole che riuscivo a scandire… Decisi di tornare di corsa a casa, ancora più spaventato di prima. Non accesi la radio, non ci pensai neanche…Arrivai a casa e subito davanti alla tv e incominciarono le prime illazioni di un attentato terroristico, fino a tarda sera, quando finalmente le prime notizie vere comminciarono ad arrivare. “Un piccolo aereo da turismo, un Cessna, si è schiantato contro il 26° piano del grattacielo Pirelli. Ecco cosa era successo: un piccolo Cessna Rockwell Commander A112 HB-NCX, pilotato da Luigi Fasulo di 64 anni originario di Pregassona nel Canton Ticino, con 5 mila ore di vola all’attivo, decollò dall’aeroporto di Locarno alle 17,15 con destinazione Milano-Linate, per poi fare ritorno a Locarno alle 18 e 15. Verso le 17 e 35 Fasulo chiede il permesso di atterrare , ma l’autorizzazione gli viene negata per troppo traffico, ma qualche minuto dopo si accorge di un problema al carrello e avvisa subito la torre di controllo di Linate, che gli dice che c’è ancora traffico quindi di circuitare sull’anello di attesa ATA, un percorso aereo a forma di elisse lungo la periferia della città. Da qui si presume che il Fasullo, probabilmente, fa dei controlli dei vari comandi per verificare il problema del carrello (spie del carrello, comando manuale di apertura di emergenza, fusibili…) e non si rende conto che non sta effettuando la rotta giusta (ripeto, si presume ) esce dal circuito di attesa e si dirige verso il Pirellone, si presume che, vista la giornata limpida, avesse il sole in faccia che gli impedisse di scorgere il grattacielo. Certo che stranamente dalla torre di controllo nessuno si rese conto che il Cessna era fuori rotta e a cosi bassa quota.Alcuni testimoni dissero di aver visto l’aereo accennare una virata con i motori al massimo, ma la distanza era troppo breve per evitare l’ostacolo e alle 17 e 46 l’aereo di Fasulo si schianta contro il 26° piano del grattacelo Pirelli, sprigionando un vasto incendio che verrà spento solo dopo alcune ore. Nello schianto si aprirono due squarci nel Pirelli, uno da dove è entrato e uno in direzione opposta perfettamente parallelo a quello di entrata, da far dedurre che il Cessna non stesse cercando di riprendere quota. Nell’incidente oltre a Luigi Fasullo,da solo a bordo dell’aereo, persero la vita Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito, due dipendenti della Regione Lombardia, che si trovavano proprio nella stanza dove si è schiantato l’aereo e, i feriti furono circa 70. Data l’ora, per fortuna il Pirelli era semi vuoto perché molti dipendenti avevano già terminato di lavorare. Le cause del disastro non sono mai state completamente chiarite. Scartata l'ipotesi dell'attentato dagli inquirenti, in un primo momento vennero formulate alcune congetture, tra le quali il guasto tecnico e il suicidio. A distanza di anni, l'ipotesi più probabile appare quella di un tragico concatenarsi di fatalità. Attualmente il 26° piano del Grattacielo Pirelli ospita un memoriale in ricordo delle vittime.