Contro i pedofili

IL DRAMMA DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO


 di Davide July(Diohorus) lo trovate anche su Mario Scotti Channel Web http://www.webalice.it/mscottiIl 22 aprile del 1884, il governo degli Stati Uniti, avendo dichiarato legittimi i trattati di cessione dei capi locali riconobbe la International Association of the Congo come stato sovrano e indipendente, seguì il riconoscimento da parte di Austria-Ungheria, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Spagna, e Svezia. La conferenza internazionale sull'Africa tenutasi a Berlino nel 1884-85, confermò lo status giuridico dello Stato Libero del Congo.Leopoldo II del Belgio conquistò la supremazia sul Congo con l'appoggio di gran parte della potenze europee, la Gran Bretagna non vedeva di buon occhio l'espansione francese, avrebbe inoltre potuto avanzare delle rivendicazioni sul Congo per via della spedizione del tenente Cameron che nel 1873 entrò nella regione proveniente da Zanzibar per portare in patria le spoglie di Livingstone, il Portogallo si ricordò all'improvviso di avere rivendicazioni molto più antiche, risalenti all'epoca della scoperta dell'estuario del Congo da parte di Diogo Cão e trascurate per secoli, la Germania di Bismarck aveva vasti possedimenti nella colonia dell'Africa Sud-Occidentale e non aveva particolari mire sul Congo, avrebbe però gradito vedere esclusi dalla regione i rivali francesi e britannici.Nel novembre del 1884, 14 stati vennero convocati a Berlino  da Otto von Bismarck  per cercare una soluzione pacifica alla già crisi del Congo. Dopo mesi di negoziati la conferenza si concluse con il trionfo di Leopoldo II. Alla Francia furono assegnati 666.000 km² sulla riva settentrionale del fiume Congo (le attuali Repubblica del Congo e Repubblica Centrafricana), al Portogallo 909.000 km² in una regione meridionale (l'attuale Angola), e all'organizzazione "filantropica" di cui Leopoldo II era unico titolare il resto, 2.344.000 km² per costituire lo Stato Libero del Congo.E’ gli indigeni, dove sono? L’inizio della vergogna!! Leopoldo II, ottenuto il suo scopo, non aveva più bisogno della facciata dell'Association, è comincio la sua nuova missione,( il proprio arricchimento ) con lo sfruttamento totale di quella nuova terra, ancora semi inesplorata, ma di sicuro piena di ricchezze.Successivamente lo Stato Libero fu diviso in due aree economiche, la zona di commercio libero aperta a commercianti di tutti gli stati europei liberi di  acquistare concessioni di monopolio di durata 10 o 15 anni per qualunque risorsa di valore di un distretto, ad esempio avorio e gomma. L'altra zona, costituita dai due terzi del paese divennero Domaine Privé ovvero proprietà privata esclusiva dello stato, a sua volta proprietà esclusiva di Leopoldo.Il Congo divenne autosufficiente da un punto di vista finanziario ma ciò non fu sufficiente per Leopoldo II,( Leopoldo II era uno degli uomini più ricchi dell'epoca) nel 1893 prese circa 259.000 km² dalla zona di commercio libero e li dichiarò Domaine de la Couronne gestito con le stesse regole del Domaine Privé, fatta eccezione per il fatto che tutti i profitti andavano direttamente a Leopoldo II in persona.Di seguito Leopoldo affrontò il secondo problema, l'espansionismo britannico nelle parti meridionali del bacino del Congo, nel distretto del Katanga. Egli non penso assolutamente di negoziare, inviò una spedizione militare a occupare la capitale del regno dominato da M'Siri che venne catturato e successivamente assassinato da un ufficiale, perché si rifiutò di cedere la sua sovranità. La soluzione di breve periodo del terzo problema, la presenza dello schiavista Tippu Tip fu un'alleanza. Leopoldo lo nominò goverantore del distretto di Stanley Falls, nel medio periodo la soluzione si rivelò poco conveniente, Tippu Tip si rivelò infatti un abile concorrente, ogni risorsa estratta da Tippu Tip era di fatto perduta da Leopoldo, la guerra divenne inevitabile. Il combattimento fu condotto tramite l'uso di tribù rivali e fu di una ferocia inaudita, si protrasse fino al 1894 quando le mitragliatrici e l'artiglieria di Leopoldo ebbero il sopravvento sui moschetti delle armate di Tippu Tip.Nel tempo aumentò la pressione affinché crescessero i profitti ricavati dal paese.Alle comunità indigene non solo era imposto per legge di vendere tutti i prodotti solo allo stato, erano anche costrette a fornire quantità di avorio e caucciù ad un prezzo imposto dallo stato, a fornire cibo per i funzionari locali e a fornire il 10% della popolazione come forza lavoro a tempo pieno e il 25% come forza lavoro a tempo parziale, di fatto schiavi anche se il termine non era utilizzato.La gomma era ricavata dal taglio dei rampicanti che dopo aver tagliato, gli indigeni vi si rotolavano sopra e, una volta seccato e indurito, il caucciù veniva tolto in modo piuttosto doloroso dalla pelle.Questo tipo di estrazione, gli indigeni cominciarono a rifiutarsi di estrarlo.Fu cosi che venne costituita una armata  per terrorizzare la popolazione, in modo da ottenere il raggiungimento delle quote imposte agli ufficiali non ostante cominciasse a mancare la manodopera.La truppa era composta da membri delle tribù cannibali del Congo e da ragazzini rapiti, portati nelle missioni cattoliche dove era impartito loro un addestramento militare in condizioni simili a quelle della schiavitù.La Truppa cominciò a catturare e torturare ostaggi, bruciare i villaggi e soprattutto, amputare le mani che divennero una sorta di trofeo da mostrare agli ufficiali.In teoria ad ogni mano corrispondeva un'esecuzione capitale, nella pratica spesso le mani venivano tagliate e le vittime lasciate al loro destino.Le stime del massacro dell’epoca, variano notevolmente per causa dell’assenza di un censimento (il primo ebbe luogo nel 1924) è difficile quantificare le perdite del periodo di dodici dei vent'anni di regime di Leopoldo II. L'Encyclopeadia Britannica definisce il calo di popolazione compreso fra gli 8 e i 30 milioni di persone, per la maggior parte bambini.Ben presto il caucciù divenne la risorsa più redditizia del Congo, superando persino il prezioso avorio, per il boom della richiesta di gomma in seguito ai nuovi utilizzi del materiali per pneumatici, tubi, isolamento per cavi telegrafici e telefonici. Quando anche in altre aree tropicali iniziò la produzione di caucciù, spinta principalmente da aziende britanniche, il prezzo iniziò a calare, soprattutto alle aziende britanniche.Leopoldo cominciò ad essere accusato di maltrattamenti agli indigeni, ma lui riuscì a sviare il tutto creando persino una finta Commissione per la tutela dei nativi per sradicare gli "isolati" casi di abuso, cosi Leopoldo riuscì a controllare la situazione. I veri problemi per Leopoldo arrivarono quando un impiegato presso uno degli uffici di navigazione di Liverpool, iniziò a domandarsi come mai le navi che giungevano cariche di gomma dal Congo ripartissero colme di armi, cosi nel 1903 Morel sostenuto da alcuni membri della House of Commons fece approvare una risoluzione che incaricava il governo britannico di indagare sulle presunte violazioni degli accordi di Berlino.Nel 1904 un console britannico consegnò un lungo e dettagliato rapporto che fu reso pubblico, all’associazione britannica Congo Reform Association, fondata da Morel, richiedendo che si intervenisse e venne richiesto un incontro tra i 14 paesi firmatari per la revisione degli accordi di Berlino e nonostante gli sforzi di Leopoldo di nascondere il tutto, confermò quanto contenuto nel rapporto dell’ impiegato degli uffici di navigazione di Liverpool.A quel punto nessuno lo presero più sul serio, tutti i 14 membri erano concordi nella necessità porre un termine immediato al regime congolese benché nessuno considerasse di rendere il potere alle popolazioni locali. Fu candidato più plausibile il Belgio, per subentrare al governo del Congo, il dibattito durò due anni e nel frattempo Leopoldo allargò il Domaine de la Couronne in modo da scremare tutti i possibili rimanenti profitti dal paese, nel mentre, superato il boom della gomma, i prezzi erano calati ad un livello tale da rendere l'estrazione di gomma dal Congo poco proficua.Cosi cominciò l’esproprio delle terre alle popolazioni indigene e le guerre tra i paesi del mondo, (camuffate egregiamente da combattimenti tra popolazioni indigene per la conquista del proprio territorio) per la conquista di una terra ricca di prodotti naturali come poche al mondo.Fin da quando è sotto influenze esterne, il Congo ha subito diverse forme di violenza e ne subirà altre nel futuro se non si affaccia all'orizzonte un nuovo sistema globale. Milioni di persone tra cui logicamente bambini e donne, sono morte, ed i loro assassini, la povertà e lo sfruttamento, sono a piede libero. Nessun governo cambierà mai la situazione del popolo del Congo.Pare che sia assodato che il conflitto in Congo abbia a che fare da una parte con il cosiddetto "tribalismo" e dall'altra parte con lo sfruttamento delle risorse minerali da parte delle compagnie occidentali.La Repubblica Democratica del Congo non solo è il terzo paese in Africa, ma è anche uno dei più importanti per collocazione strategica e tra i più ricchi di risorse naturali.Il paese e' stato sottomesso ad influenze esterne fin dalla tratta degli schiavi degli Arabi e poi sotto il colonialismo occidentale. Il Belgio lo ha governato a proprio profitto, sfruttandone le ricchezze per decenni, tanto da diventare uno degli Stati più ricchi del mondo. Il Congo è una delle terre più ricca di risorse al mondo ma il suo popolo però, è uno dei più poveri che ci siano. Le influenze esterne, sotto forma di amministrazione coloniale con l'aiuto della Chiesa, hanno distrutto le antiche strutture sociali e le antiche appartenenze politiche, per dare vita a nuove aggregazioni di forma "tribale". Il mantenimento dei confini coloniali anche nell'era post-coloniale, accettati da tutti gli Stati Africani tramite l'OAU, costituisce tutt'oggi uno dei fattori principali dei conflitti, siano essi nazionali o etnici. In Congo, ci sono circa 250 gruppi etnopolitici, ciascuno con la propria distinta cultura e con una lingua propria. Esso è un vasto paese con grandi differenze geografiche al suo interno, in cui la foresta tropicale ha sempre reso difficili le comunicazioni tra una parte e l'altra del paese e questo è uno dei motivi per la quale non vi sia una reale unità tra i popoli. Tutti i gruppi "tribali" che vediamo sono stati creati per scopi politici, anche se vi è una qualche radice "etnica" in essi, sono stati creati dalla amministrazione coloniale e dalla Chiesa che cercavano di raggruppare le persone per governarle più facilmente, oppure di dividerle in differenti appartenenze per evitare che si costituisse un qualche movimento anti-coloniale unitario, come in Ruanda i Tutsi a danno degli Hutu - i Luba contro i Lulua, gli Hema contro i Lendu ed molti altri esempi. Questa è la ragione per cui gli chiamo con il termine di "gruppo etnopolitico" piuttosto che "tribù" oppure "gruppo etnico". Negli altri stati africani il termine tribù si può utilizzare perché ancora ben instaurate nelle abitudini e nei motivi socio-politici della loro terra, in Congo no.In Congo la guerra non ha mai avuto termine, dura da sempre, in alcuni momenti più “soft” e in altri cruenta e tragica. Tra le più recenti scuse per fare una guerra vi è il crollo del regime di Mobutu in seguito alla fine della Guerra Fredda, in cui il Congo svolgeva un ruolo strategico per conto degli USA. Poi vi sono le interferenze esterne dei paesi vicini. Rwanda e Uganda sono stati uno dei fattori nello scoppio della guerra in corso.  Un'altra recente fonte per la continuazione della guerra è stata la spoliazione delle risorse del Congo da parte delle multinazionali occidentali, ivi compresa l’Italia, il capitalismo ed il sistema-Stato. Tutte queste situazioni hanno fatto del Congo una periferia da saccheggiare tenendo bassi i prezzi delle risorse e per favorire accumulazione di ricchezze ad uso personale dell'Occidente.Al colonialismo ed alle orribili condizioni con cui i Congolesi hanno raccolto la gomma per contro dello Stato Belga, si devono i 10 milioni tra morti e mutilati( ricordiamo l’amputazione delle mani ). La popolazione del Congo si è dimezzata nel giro di pochi decenni. All’ indomani del collasso del regime di Mobutu ci sono stati quasi 4 milioni di morti, senza parlare delle migliaia persone che muoiono ogni settimana in conseguenza della guerra, per mancanza di cibo e di medicine. Le vittime della guerra sono soprattutto le donne ed i bambini, le donne per le violenze subite portate fino alla morte e i bambini usati come schiavi, abusati sessualmente e come soldati in prima linea. In sintesi anche questa guerra è scoppiata per il potere e per il profitto dei popoli occidentali che non hanno alcun interesse che avvenga la pace, perché guerra e uguale a povertà( cosi con pochi soldi puoi entrare in possesso di nuove terre da sfruttare ) e richieste continue di armi e munizioni, logicamente tutte vendute dagli occidentali. Patrice Lumumba viene sempre considerato come un eroe pan-Africano che aveva cercato di unificare il Congo, ma nei fatti anche egli è stato criticato per vari massacri e conflitti. Mobutu aveva cercato di fare la stessa cosa, ottenendo una certa stabilità, ma poi ha usato le diversità etniche per dividere l'opposizione al suo regime. L'Africa è stata sempre dominata da influenze esterne. Solo un nuovo sistema globale può sciogliere questo e un sistema veramente internazionale che la faccia finita una volta per tutte con l'iniquo sfruttamento di molti da parte di pochi. Nel 2008 l’ENI ha firmato un progetto per lo sfruttamento delle sabbie bituminose della Repubblica del Congo che un recente rapporto della fondazione Heinrich Böll ha definito distruttivo per l’ecosistema congolese. La messa in opera di tale progetto, oltretutto abbinato ad un secondo progetto per lo sfruttamento dell’olio di palma nel bacino del Congo per la produzione di bio-carburanti rischia di produrre nella società congolese e nell’ecosistema del bacino del Congo gravissimi e irreversibili danni. Pur riconoscendo all’ENI gli indubbi meriti per gli ottimi progetti di sviluppo che ne fanno senza dubbio la compagnia petrolifera più “sostenibile” del pianeta. Ma per il miglioramento delle condizioni di vita dei congolesi, niente! Non smetto mai di ribadirlo: In totale, anche se con qualche pausa, sono più di 15 gli anni di guerra che "regalano" al Congo il primato di morti in un conflitto (certificato dall'Unicef) dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: cinque milioni di vittime, il 90% delle quali civili.  E’ un tutti contro tutti: esercito regolare, fronte democratico di liberazione del Ruanda, ribelli della formazione dell’ex generale Laurent Nkunda, truppe irregolari ugandesi, oltre alle milizie indigene dei Mai-Mai. Migliaia di donne, bambini e talora uomini sono stati stuprati, e centinaia di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case. Nel Nord Kivu dagli scontri armati tra fazioni si è passati alla guerriglia: ogni gruppo terrorizza la popolazione e dà fuoco alle case di un villaggio per vendicare il presunto appoggio fornito dagli abitanti alla fazione rivale. Richard Domba, vescovo della città di Dungu, riferisce di due ragazzine di 15 anni, rapite da un gruppo di ribelli ugandesi e poi miracolosamente fuggite, dicendo che i loro racconti lo hanno sconvolto: «Le violenze che hanno subito non sono riferibili. Loro rimarranno segnate per sempre», continua, «Le ragazze servono per il sesso, gli adolescenti invece sono usati per trasportare tutto l'equipaggiamento nella foresta: sono caricati come bestie e quando uno non ce la fa più viene ucciso sul posto».  Tranne le armi manca tutto: cibo, acqua, medicine. In compenso, le zone dove si combatte sono ricchissime: con la guerra continuano a prosperare gli affari legati alle materie prime, soprattutto diamanti, oro e coltan, che prendono la via di Ruanda, Uganda e Burundi.  Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Belgio sono in competizione con la Cina in questa regione per questo tipo di risorse, alimentando in questo modo un perenne stato di tensione. E' difficile dire quante persone sono ancora intrappolate ai confini della foresta, senza cibo, nelle zone di conflitto.  Solo nella primavera 2009 oltre 250mila sfollati, che senza poter contare su niente e nessuno si sono messi in viaggio per tentare di lasciarsi alle spalle la guerra e si sono aggiunti alla marea di gente che già vaga in cerca di una via di uscita dalle zone del conflitto,  si stima che siano più di un milione e mezzo le persone in fuga solo dal Nord Kivu. Esiste infine un programma di emergenza per i casi di grave di malnutrizione, gestito da Caritas Goma insieme all’UNICEF. Purtroppo nonostante le cure, molti bambini muoiono, mentre altri subiscono danni irrecuperabili al cervello. Caritas Goma ha inoltre avviato un programma di sostegno nutrizionale per i bambini. Questo consiste non solo nella distribuzione di viveri, con l’appoggio del Programma Alimentare Mondiale, ma anche nella somministrazione di medicinali. Tendo a ribadire per chi non è stato molto attento: Le donne e i bambini sono particolarmente colpiti, perché la Repubblica Democratica del Congo ha il triste primato di essere uno dei paesi con il più alto numero di violenze sessuali del mondo. Violenze che sono usate come vere e proprie “armi” per intimorire la popolazione e indurla alla fuga. Cosa che direi, drammaticamente, sta funzionando, rendendo queste donne e bambini che sopravvivono a questo orrore, doppiamente vittime.